Scopriamo la Lazio: il nuovo corso di mister Baroni e i suoi principi di gioco
Alla scoperta della Lazio, la compagine di Marco Baroni sta dimostrando di avere principi di gioco ben definiti. L'analisi delle metriche, punti di forza e punti di debolezza dei capitolini.

Un Napoli in difficoltà numerica affronta una Lazio che sembra attraversare un periodo di forma nuovamente brillante. Finora, in questa stagione, non c'è stata una partita in cui la Lazio abbia chiaramente meritato di perdere. Anche nelle sconfitte, i dettagli e gli episodi sfavorevoli hanno avuto un ruolo cruciale, senza mai mettere in discussione l'identità di gioco della squadra. La Lazio di Baroni scende in campo con coraggio e ambizione, con la convinzione di poter competere contro chiunque. Ciò che colpisce maggiormente è la mentalità: i biancocelesti giocano con la sicurezza di essere la squadra più forte in campo, dimostrando un'aggressività che nessun avversario è riuscito a neutralizzare del tutto.
Baroni ha costruito una squadra che attacca con intensità, accompagnando l'azione con numerosi uomini e smarcandosi con fluidità. Il modello ricorda il suo Hellas Verona, ma con un livello qualitativo più alto. La Lazio attacca in movimento, a ritmi vertiginosi, con un calcio ultra-verticale che si contrappone alla tendenza più conservativa del calcio italiano. Questo stile istintivo esalta i giocatori, spesso considerati scarti da altri club, ma che nella Lazio hanno trovato un ambiente ideale per esprimersi.
Un nuovo assetto tattico: dal possesso di Sarri alla verticalità di Baroni
L'addio a Immobile, Luis Alberto e Milinkovic-Savic ha segnato un netto cambio di rotta. Il nuovo corso predilige atletismo e intensità alla qualità tecnica, con giocatori capaci di attaccare lo spazio piuttosto che palleggiare in modo elaborato. L'arrivo di profili dinamici come Nuno Tavares, Boulaye Dia e Tijjani Noslin, e la rinuncia a un regista come Cataldi, confermano la volontà di costruire una squadra basata su transizioni rapide e pressing aggressivo.
Uno degli aspetti più evidenti è l'insistenza sui cross, una scelta in controtendenza rispetto al calcio europeo contemporaneo. Nonostante l'assenza di grandi colpitori di testa, la Lazio effettua più cross di qualsiasi altra squadra in Europa, puntando sulla densità in area e sugli inserimenti dalla seconda linea. Proprio i cross e i cutback costituiscono fondamentali di eccellenza dei bianco-celesti come mostra la grafica seguente.
Inoltre, Baroni ha introdotto una configurazione offensiva innovativa, con la coppia d'attacco posizionata verticalmente anziché orizzontalmente. Invece di chiedere a Castellanos di venire incontro per legare il gioco, questo compito è affidato a Dia, solitamente noto per i suoi movimenti in profondità. Questo assetto favorisce attacchi più imprevedibili e incisivi, aumentando la pericolosità nell'area avversaria.
Analisi delle metriche
Difesa della porta
Nonostante la Lazio subisca relativamente pochi tiri (sesta per tiri concessi totali e quarta per tiri concessi nello specchio), fatica a mantenere la porta inviolata. È infatti solo dodicesima per clean sheets e diciottesima per percentuale di parate. Con una media di 1,33 reti subite a gara, la Lazio ha la decima miglior difesa del campionato, mentre il Napoli è primo con 0,71 gol concessi a partita.
Fase di non possesso
L'indice PPDA (Passes Allowed Per Defensive Action), che misura l'intensità del pressing, evidenzia l'aggressività della Lazio: con un valore di 10,46, è quara in Serie A dopo Bologna, Juventus e Inter. Questo contrasta con il Napoli, quattordicesimo con 12,35, che adotta un atteggiamento più attendista. Per quanto riguarda i duelli, la Lazio è quattordicesima nei duelli aerei e quinta nei duelli a terra, mentre il Napoli è rispettivamente terzo e terzultimo.
Fase di possesso
Entrambe le squadre prediligono la verticalità rispetto al possesso prolungato. Tuttavia, la Lazio si distingue per il "Field Tilt" (possesso nell’ultimo terzo di campo), dove è quarta con il 58,75%, contro il 53,98% del Napoli, che lo relega al nono posto.
Produzione offensiva
L’attacco biancoceleste è tra i migliori del campionato:
Terza miglior media gol: 1,83 reti a partita (Napoli sesto con 1,54);
Quarta per conversione delle occasioni: 12,06% (Napoli settimo con 11,01%);
Terza per xG: 1,73 (Napoli ottavo con 1,37);
Quarta per xT (minacce portate): 1,43 (Napoli sesto con 1,41).
Analisi SWOT – Punti di forza e debolezza
Punti di forza:
Sfruttamento efficace delle corsie esterne, con giocatori pericolosi negli spazi;
Verticalità sistematica, che crea problemi alle difese avversarie;
Pressing e fase difensiva collettiva, che limita gli sbilanciamenti;
Alta intensità e capacità di attacco dell’area con più uomini in movimento.
Punti di debolezza:
Difficoltà nella gestione del possesso, con errori che generano ripartenze avversarie;
Linea difensiva troppo bassa, che limita la costruzione dal basso e favorisce gli avversari nell’attacco posizionale;
Profondità della rosa insufficiente in alcuni ruoli chiave.
Conclusioni
La Lazio di Baroni rappresenta una delle sorprese della stagione, insieme alla Fiorentina di Palladino. Il tecnico toscano ha riportato in auge principi di gioco quasi dimenticati, come la costruzione laterale e l'attacco verticale, dimostrando che il calcio non è solo possesso e sofisticazioni tattiche. La sfida più grande sarà mantenere questo livello di intensità e adattarsi a squadre capaci di manipolare il pressing alto con un possesso efficace. Se riuscirà a migliorare la gestione del pallone e ad aumentare la solidità difensiva, la Lazio potrà ambire a traguardi ancora più ambiziosi.

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