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Alla scoperta del Como di Fabregas, squadra piena di talento e moderna

Vi portiamo alla scoperta del mondo Como, la squadra di Cesc Fabregas è una delle rivelazioni dell'attuale campionato di Serie A 2024-2025. Analisi nel dettaglio della compagine lariana.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

22/02/2025 16:19 - Campionato
Alla scoperta del Como di Fabregas, squadra piena di talento e moderna

Questa settimana proviamo ad entrare con la nostra analisi nel mondo del Como, nel mondo di Cesc Fabregas. Già da calciatore Cesc aveva dimostrato una mente calcistica brillante e una visione di gioco superiore alla media. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, ha mostrato grande lungimiranza anche come imprenditore, dirigente e allenatore. Nel 2023, Fabregas entrava a far parte del Como 1907, portando con sé un prezioso bagaglio di conoscenze che ha contribuito a riportare il club in Serie A dopo oltre 30 anni, dopo essere precipitato fino ai dilettanti.


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Dopo un apprendistato da allenatore senza patentino, affiancato dal gallese Osian Roberts, nel 2024/25 diventa ufficialmente il primo allenatore dei Lariani. Con un mercato da quasi 78 milioni di euro e una chiara identità di gioco, il Como sta affrontando la Serie A con grande dignità, mettendo in mostra il calcio ambizioso e moderno voluto da Fabregas. La sessione di mercato di gennaio poi ha visto i lariani ancora protagonisti, con il Direttore sportivo Calrlalberto Ludi autore di una mini rivoluzione che ha portato sul Lario ben undici nuovi innesti e sfoltito la rosa di altrettanti elementi. Forte di una proprietà dalla invidiabile solidità - la famiglia Hartono con i due fratelli che partendo da una piccola fabbrica di sigarette aromatizzate con chiodi di garofano ha costruito un impero multiforme - Ludi ha potuto realizzare un mercato di riparazione da ben 50 milioni di euro.


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Gli investimenti più significativi hanno riguardato l’attaccante Douvikas (13 mln), il centrocampista del Lione Caqueret (15 mln) e Assane Diao, attaccante prelevato dal Betis (12 mln), senza dimenticare il parametro zero Dele Alli. Elementi inseriti in una rosa già di ottimo livello, in cui elementi di grande talento come Nico Paz e Maximo Perrone assicuravano una cifra tecnica notevole, affiancati dagli italiani Goldaniga e Dossena, esperti conoscitori del nostro calcio.

   

PRINCIPI DI GIOCO E METRICHE

Più che il sistema di gioco, che si è spesso evoluto da un 1-4-2-3-1 di partenza in un 1-4-3-3 attuale, per Fabregas contano i principi di gioco e le dinamiche di gioco. Questa capacità di evoluzione tattica è culminata nella promozione in Serie A nella stagione 2023-2024. Inizialmente, la squadra adottava un modulo 4-2-3-1, focalizzandosi su un gioco di possesso palla e movimenti rapidi per sfruttare gli spazi tra le linee avversarie. Questo approccio prevedeva l'utilizzo di trequartisti durante la fase di costruzione, con rotazioni a centrocampo per superare la pressione avversaria e avviare transizioni offensive veloci. Nel corso della stagione, Fabregas ha dimostrato flessibilità tattica, sperimentando anche il 4-3-3 e il 4-2-3-1, adattando la formazione in base all'avversario e alle situazioni di gioco. Questa versatilità ha permesso alla squadra di mantenere un approccio dinamico, variando il modulo anche all'interno della stessa partita. 

FASE DIFENSIVA

Nel Como, che in fase difensiva si trasforma in un 4-4-2, il trequartista Nico Paz avanza sulla linea dell'attaccante centrale, mentre gli esterni offensivi, Diao e Strefezza, arretrano sulla linea dei mediani. La squadra mantiene un baricentro alto, con la difesa posizionata quasi a centrocampo, e cerca di rimanere compatta per recuperare rapidamente il possesso palla in zone favorevoli, facilitando l'immediata transizione offensiva. Nonostante un possesso palla medio del 54%, superiore a squadre come Napoli, Fiorentina e Udinese, il Como presenta statistiche difensive contrastanti. È la quinta miglior difesa per expected goals (xG) concessi, ma la quattordicesima per gol subiti effettivi. Questo divario suggerisce problemi legati al rendimento dei portieri, con Pepe Reina e Jean Butez che hanno parato meno di quanto atteso in base alla pericolosità delle occasioni affrontate.

FASE DI NON POSSESSO

In fase di non possesso, il Como si schiera con un 4-2-3-1, posizionandosi in un blocco centrale compatto. L’obiettivo principale è chiudere le linee di passaggio centrali, costringendo gli avversari a giocare sugli esterni. Fabregas vuole che la sua squadra mantenga compattezza senza abbassarsi troppo, riducendo al minimo lo spazio tra centrocampo e difesa. La linea difensiva a quattro garantisce stabilità, mentre i due centrocampisti di contenimento hanno un ruolo chiave nell’interrompere le manovre avversarie e schermare la retroguardia. I tre trequartisti lavorano per ostacolare le linee di passaggio e limitare le soluzioni offensive avversarie, mentre l’attaccante pressa il portatore di palla, cercando di indirizzare la costruzione avversaria verso zone meno pericolose. Il Como di Fabregas è una squadra molto aggressiva nella riconquista del pallone. Dopo aver perso il possesso, i giocatori cercano immediatamente di recuperarlo con un'intensa pressione. Questa capacità è sintetizzata sia dal numero medio di palle recuperate a partita – il Como con 41,70 è secondo – che dal parametro PPDA che come sappiamo misura la capacità di riaggressione una volta persa la palla. Il Como è quarto in questa metrica, dopo Bologna, Inter e Juventus. Una volta riconquistata la palla, l’obiettivo è attaccare rapidamente e arrivare alla conclusione nel minor tempo possibile, sfruttando gli spazi lasciati scoperti dagli avversari.

 

FASE DI POSSESSO E COSTRUZIONE

In fase di possesso, il Como si dispone in un 1-2-2-2-3-1, con i due centrali difensivi e i due mediani che partecipano alla costruzione del gioco. I terzini si allargano per offrire ampiezza, mentre Diao rimane largo sulla sinistra. Nico Paz e Strefezza si posizionano tra le linee, supportando l'unico attaccante avanzato, Cutrone, che spesso si posiziona sulla linea difensiva avversaria per sfruttare eventuali passaggi in profondità. Dopo il mercato di gennaio, con i nuovi arrivi, Fabregas sta facendo spesso a meno di un centravanti di ruolo, utilizzando Nico Paz da cosiddetto “falso nueve”. Questa strategia offensiva mira a creare superiorità numerica nelle zone chiave del campo, facilitando la progressione del pallone e la creazione di opportunità da gol. Il Como ama costruire il gioco dal basso, con il portiere che serve i due centrali difensivi, incaricati di portare palla verso la metà campo avversaria. Questo sviluppo è reso possibile grazie a precise combinazioni di movimenti davanti a loro. Le ali, inizialmente larghe, convergono verso il centro quando l'azione prende il via, creando spesso una superiorità numerica a centrocampo che aiuta i lariani a superare la pressione avversaria. Quando le ali si accentrano, costringono anche i terzini avversari a stringere la posizione, aprendo spazi importanti sulle fasce. Questo permette ai terzini di avanzare e ricevere palla nei corridoi laterali. Inoltre, quando i difensori centrali gestiscono il possesso, il terzino sul lato della palla si alza leggermente, mantenendo una linea di passaggio sempre disponibile per agevolare la costruzione del gioco. Durante lo sviluppo del gioco, il Como si distingue per la grande fluidità dei suoi quattro uomini offensivi, che ruotano e si scambiano di posizione per creare nuove strutture di gioco. Questo movimento costante genera confusione negli avversari, aprendo spazi e opportunità per superare la difesa e creare occasioni da gol. Lasciare l’ampiezza ai soli terzini offre maggiori opzioni nella zona centrale del campo, riducendo la distanza tra i giocatori e facilitando il palleggio. Questa scelta riflette la filosofia di Fabregas, che dà priorità al gioco centrale. L'ampiezza serve a disorganizzare la squadra avversaria, mentre il sovraccarico numerico nelle aree centrali consente di mantenere il possesso, sfruttare gli spazi e avanzare con maggiore efficacia. Questo approccio risulta vantaggioso anche in fase di transizione negativa, poiché permette di avere più uomini vicini alla zona della palla, facilitando un'immediata riconquista grazie alla contropressione. Fabregas, come allenatori del calibro di Guardiola e De Zerbi, applica spesso la teoria del "Terzo Uomo". Questo principio si basa sul mantenere tre giocatori vicini alla zona del possesso, creando situazioni di superiorità numerica, spesso in un 3vs2. Grazie a rapide combinazioni di passaggi tra questi tre uomini, si riesce sempre a liberare un giocatore. Il "terzo uomo" deve leggere il gioco in anticipo, posizionarsi strategicamente e ricevere palla in modo da rompere la struttura difensiva avversaria. Questo concetto è alla base di molte strategie del calcio moderno, favorendo fluidità, velocità decisionale e un gioco offensivo dinamico. Nella analisi delle metriche abbiamo introdotto due nuovi parametri. Il LOS - Pericolo Possesso perso – è un indice che traccia passaggi non riusciti, dribbling persi o tocchi sbagliati vicino alla propria porta. Valori più alti indicano una bassa resistenza alla pressione. Il Como con un valore di 25,67 risulta terzultimo, denotando dunque una scarsa capacità di resistenza al pressing avversario. L’ altro parametro, OLOS – Pericolo Possesso perso avversario – traccia i passaggi falliti dell’avversario, i dribbling persi o i tocchi sbagliati vicino alla sua porta. Valori più alti indicano un livello di pressione più efficace. In questo il Como, undicesimo con indice a 21,88, si dimostra più abile del Napoli, quindicesimo con 20.04.

FASE OFFENSIVA

Nella fase di finalizzazione, gli attaccanti del Como attaccano costantemente la profondità, cercando di infilarsi alle spalle della difesa avversaria ogni volta che i terzini ricevono palla. Questo movimento è fondamentale per Fabregas, poiché consente di allungare la linea difensiva avversaria e creare spazi negli half-spaces. Mentre i terzini avanzano, gli attaccanti si muovono dietro la retroguardia avversaria, sfruttando i varchi tra i difensori per ricevere passaggi filtranti ben calibrati. Il perfetto coordinamento tra terzini e attaccanti rende l'attacco del Como imprevedibile e difficile da contenere. I lariani cercano spesso di creare occasioni sfruttando lo spazio tra il difensore centrale e il terzino avversario, grazie alle underlap – sovrapposizione - degli esterni. Quando il terzino riceve palla in ampiezza, attira il diretto avversario, aprendo così un varco tra lui e il centrale difensivo. Questo permette all’esterno offensivo di inserirsi in quella zona per ricevere il pallone. Una volta ricevuto, il giocatore ha diverse opzioni: può crossare in area, affrontare il difensore in un duello 1vs1 o servire un compagno meglio posizionato. Inoltre, il movimento interno dell’esterno offensivo può liberare spazio centrale, che il terzino può attaccare palla al piede. Da lì, ha la possibilità di concludere direttamente in porta o cercare un passaggio filtrante per un compagno smarcato davanti alla linea difensiva.

Questo modo di offendere ha portato il Como ad essere oggi tra le squadre che più concludono verso la porta avversaria - quinto per media tiri totali con 13,60 e settimo per numero medio di tiri nello specchio della porta con 4,48 -. Tuttavia l’attacco risulta soltanto al decimo posto con una media di 1,20 gol a partita.

In conclusione in grafica riassumiamo quelli che ci sembrano essere i punti di forza e quelli di debolezza del Como, in sintesi squadra super organizzata, dalle notevoli qualità in zona trequarti offensiva, con spirito di squadra e dalla spiccata indole all’aggressività in mezzo al campo, ma anche compagine che tende a concedere troppo all’avversario, specie nella propria area di rigore, e che palesa scarsa concretezza sotto porta e fase di possesso spesso sterile, unitamente ad una certa vulnerabile anche nel gioco aereo.

Per vedere il filmato clicca sul play sottostante:

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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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