Napoli-Parma, probabili formazioni e analisi tattica. Lukaku in panchina
Probabili formazioni e analisi tattica di Napoli e Parma, le due squadre si affrontano per la terza giornata del campionato di Serie A 2024-2025.

Il calciomercato estivo è ufficialmente terminato - ricordiamo che solo la finestra araba protrarrà le operazioni al 3 settembre - una nuova linfa sembra nutrire il nascente organismo del Napoli di Conte sta costruendo, grazie ai nuovi arrivi di spessore internazionale delle ultime ore. Anche a questa nuova energia portata dai nuovi innesti dovrà attingere la squadra partenopea per provare ad avere la meglio del fresco e scanzonato Parma di Fabio Pecchia, che giunge a Fuorigrotta forte di quattro punti in classifica frutto di prestazioni frizzanti e all'insegna della verticalità e della velocità.
COME CI ARRIVA IL NAPOLI. Dopo l’inizio schock con la brutta sconfitta di Verona per 0-3, i partenopei sono risorti rifilando tre gol al Bologna in una gara tatticamente perfetta in cui si sono viste maggiore compattezza in fase difensiva e accentuata verticalità in fase di transizione e di possesso. Ottimo lo scorcio di gara disputato dal neo acquisto David Neres, impreziosito da un assist. Adesso la squadra di Conte vuole fare il bis sfruttando l’onda di entusiasmo che i primi tre punti hanno portato in tutto l’ambiente. Partita insidiosa quella contro gli emiliani, squadra rodata nei meccanismi, giovane e molto veloce in ripartenza. Dunque dal punto di vista tattico occorrerà stare molto vigili soprattutto nelle marcature preventive in fase di possesso per evitare le fulminee ripartenze e gli improvvisi ribaltamenti del fronte di gioco tipici del gioco del bravo Pecchia. Difficile vedere in campo i nuovi arrivi, almeno da inizio gara. Troppo poco tempo per valutare condizioni fisiche, tenuta e ambientamento sia di Lukaku, che potrebbe comunque far parte della panchina, che del primo scozzese a vestire la maglia azzurra nella storia del Club, quel Scott McTominay fortemente voluto dal tecnico salentino, seguito proprio in extremis dal suo connazionale Billy Gilmour liberato dal Brighton che ha ceduto alla sua forte volontà di vestire la maglia azzurra numero otto. Molto probabile dunque che Antonio Conte si affidi alle prime certezze maturate da questo inizio di metamorfosi, sia in tema di sistema di gioco che sarà 1-3-4-2-1, che in merito agli interpreti che hanno portato a casa i tre punti contro il Bologna. I possibili ballottaggi riguarderanno come di consueto le fasce dove comunque Mazzocchi dovrebbe essere confermato a destra, mentre Olivera dovrebbe essere preferito a Spinazzola a sinistra, e il terminale offensivo, ruolo per il quale ancora una volta potrebbe iniziare Raspadori piuttosto che Simeone. Poche probabilità di vedere nell'undici titolare David Neres in luogo di Politano, molto alte quelle di vederlo in campo in corso d'opera con un minutaggio più consistente rispetto ai sette minuti comunque sontuosi racimolati nel match contro i felsinei.
NAPOLI (1-3-4-2-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno; Mazzocchi, Anguissa, Lobotka, Olivera (Spinazzola); Politano, Kvaratskhelia; Raspadori (Simeone). All. Antonio Conte.
COME CI ARRIVA IL PARMA. Difficile immaginare un inizio migliore per gli emiliani, capaci di ottenere 4 punti tra le mura amiche, pareggiando contro la Fiorentina e battendo addirittura il Milan nell'ultima gara al Tardini. Eppure, insieme all'altra neo-promossa Como, il Parma raccoglie oggi i frutti di una programmazione lungimirante e solida, garantita dalla nuova proprietà, quel Kyle Krause, italo-americano, presidente e CEO del gruppo Krause, azienda proprietaria di diversi ambienti di lusso e business in tutto il mondo, con patrimonio complessivo stimato di 3 miliardi di dollari. Una programmazione iniziata nel 2020, caratterizzata dall'investimento in giovani talenti e dall'ingaggio di un allenatore giovane come Fabio Pecchia, ma tra i più interessanti tra quelli appartenenti alle nuove leve. E dopo la cavalcata trionfale che ha condotto i ducali nella massima divisione, ora la giovane squadra di Pecchia - età media della rosa più bassa della lega con 23,9 anni - vuole fare un altro sgambetto ad una "Grande" in una gara da giocare, come nella filosofia del suo tecnico, a viso aperto e senza timori di alcun tipo. I ducali infatti si distinguono per un gioco propositivo e dinamico, fortemente orientato al possesso palla e all'attacco. Riguardo il sistema di gioco Pecchia ha adottato prevalentemente il 4-2-3-1, che si è dimostrato molto flessibile sia in fase offensiva che difensiva, un sistema che gli permette di avere un buon equilibrio tra solidità difensiva e capacità di creare occasioni in avanti. In fase offensiva, il Parma punta molto sugli esterni e sulla qualità dei trequartisti. Gli esterni alti tendono a cercare l'1 contro 1 e a tagliare verso il centro per liberare spazio per i terzini in sovrapposizione. Il trequartista centrale, che può essere Sohm in alternativa al talentuoso spagnolo Bernabè, ha il compito di legare il gioco tra centrocampo e attacco, cercando di far inserire i compagni con passaggi filtranti. Pecchia ha impostato una squadra che ama pressare alta, cercando di recuperare il pallone il più velocemente possibile e che cerca di mantenere una linea difensiva alta, con l'obiettivo di comprimere il campo e ridurre gli spazi per gli avversari. In fase di non possesso i ducali cercano di mantenere un blocco compatto e corto tra i reparti. I due mediani davanti alla difesa, tendenzialmente Estevez e Bernabè, giocano un ruolo cruciale, fornendo copertura ai difensori centrali e cercando di intercettare i passaggi avversari. Nonostante abbia una identità di gioco molto chiara, la squadra di Pecchia ha dimostrato di sapere adattarsi alle situazioni. Se necessario, il tecnico ex Napoli non esita a cambiare modulo o impostazione tattica durante la partita, dimostrando una buona capacità di lettura delle dinamiche del gioco. In sintesi una squadra che cerca di imporre il proprio gioco attraverso il possesso palla, la costruzione dal basso e l'occupazione intelligente degli spazi, senza rinunciare a un pressing aggressivo per recuperare il possesso. Un sistema di gioco in fase di possesso 1-2/4-4 con posizione molto alta dei due terzini che vanno a giocare larghi sulla linea dei due mediani avanzati a loro volta formando una linea a quattro a supporto degli attaccanti, gli unici giocatori a non partecipare alla fase offensiva sono i due centrali di difesa che svolgono la marcatura preventiva. Un sistema di gioco che in fase di non possesso diventa 1-4-4/2 con i due esterni di attacco che abbassano la loro posizione ai lati dei mediani posizionati davanti alla difesa formando due basse linee difensive composte da quattro giocatori, in avanti restano in smarcamento preventivo il trequartista, in alternanza uno tra Mihaila e Man, e la punta centrale che si posizionano larghi parallelamente in modo da coprire meglio l’ampiezza in caso di ripartenza. L’alternanza continuativa tra l’ampiezza dei centrali di difesa, la vicinanza dei due mediani e di nuovo l’ampiezza dei terzini, porta gli avversari a dover scegliere se coprire maggiormente la zona centrale o laterale del campo, il Parma di conseguenza si adatta alternando le soluzioni d’uscita riuscendo agevolmente a continuare la manovra. In caso di difficoltà durante la prima costruzione, c'é l’abbassamento dei terzini sulla linea dei mediani (diventando un 2+4) offrendo ulteriori soluzioni di passaggio. Nei soli casi in cui la pressione avversaria sia particolarmente aggressiva ed efficacie, il Parma ricorre alla costruzione diretta con il rinvio da parte del portiere o di uno dei centrali di difesa indirizzato verso uno dei due esterni d’attacco, con i due mediani e il terzino di lato palla che accorciano verso di esso nel tentativo di raccogliere la sponda o l’eventuale seconda palla per le quali un lavoro considerevole viene svolto da Bonny. Come si può facilmente intuire i “ducali” hanno nella lateralità e nell’ampiezza del proprio gioco le principali soluzioni offensive, non a caso spesso i miglior realizzatori del Parma sono i due esterni d’attacco. I rapidi scambi nelle zone offensive del campo sembrano aver portato quella concretezza che mancava al bel gioco della squadra di Pecchia, puntando più a un fraseggio fatto di soluzioni veloci ed efficaci, che alla spettacolarità delle giocate. A questo contribuisce anche la possibilità di poter contare sulle caratteristiche di Bonny, giocatore non molto tecnico, ma dotato di una grande dinamicità e mobilità che gli permettono di dare alla squadra maggiori soluzioni in profondità con i suoi inserimenti che spesso avvengono verso le zone laterali del campo nelle quali poi poter dialogare con gli esterni d’attacco, liberando così lo spazio centrale a Sohm e all’accentramento di Man e di Mihaila. Nei movimenti laterali più consolidati troviamo spesso la formazione di un triangolo formato da tre giocatori spostati verso il lato palla, dove uno, solitamente quello più interno al campo, fornisce gli appoggi agli altri due che effettuano inserimenti alle spalle e rapidi 1-2 fra loro nel tentativo di liberarsi per la conclusione o per arrivare sul fondo e mettere dei palloni in mezzo alle spalle della difesa per i giocatori posizionati in area. L’efficacia di questi movimenti è data dal fatto che in ogni azione avviene tra giocatori diversi, possiamo trovare infatti, triangolazioni tra terzino, trequartista ed esterno d’attacco, oppure tra punta, esterno d’attacco e trequartista e così altre combinazioni, grazie alla grande libertà e mobilità di tutto il reparto offensivo che garantisce al Parma di poter ricercare tantissime soluzioni offensive e al tempo stesso di rendere difficolto se le letture per gli avversari che non possono mai contare su punti di riferimento fissi. Altra soluzione più ricercata risulta essere quella relativa agli inserimenti in profondità, oltre che della punta Bonny, anche degli esterni d’attacco, in particolare da parte di Man, che nelle prime fasi della manovra, se la difesa avversaria lo permette, cerca il taglio alle spalle del terzino. Per quanto riguarda la finalizzazione, il Parma arriva alla conclusione nella maggior parte dei casi con la punta e gli esterni d’attacco, che in seguito a delle triangolazioni e dei tagli alle spalle dei difensori riescono a liberarsi spesso da buone posizioni all’interno dell’area per il tiro in porta. Altra soluzione per cercare la rete è quella da cross, dove nonostante la scarsa realizzazione del Parma nei colpi di testa, resta comunque una valida soluzione vista la grande presenza di giocatori in area per colpire. Buone soluzioni arrivano anche dalla distanza, dove i due mediani, in particolar modo Bernabé, sono dotati di un buon tiro da fuori. Da sottolineare tra le soluzioni di finalizzazione i calci piazzati, dove lo specialista Bernabé ha già trovato più volte la rete in queste ultime stagioni. In conclusione possiamo evidenziare punti di forza e di debolezza come di seguito riassunti in grafica.
Al netto degli indisponibili per infortunio Benedyczak, Hernani e Valenti, ai quali si è aggiunto nelle ultime ore Estevez, e dei recuperati Osorio e Charpentier, Pecchia dunque dovrebbe con molta probabilità schierare gli undici che così bene hanno figurato nei primi 180 minuti, con in porta l'ottimo Suzuki favorito nuovamente su Chichizola, al centro della difesa confermati Balogh (in vantaggio su Del Prato) e Circati mentre sulle fasce ci saranno ancora Coulibaly a destra, e Valeri a sinistra. L' infortunio di Estévez porterà nella zona mediana del campo Cyprien. Confermato, invece, Bernabè che giocherà più arretrato. Nessuna novità sulla trequarti: in mezzo Sohm, gli esterni saranno Man e Mihaila. Davanti, il terminale offensivo sarà ancora Bonny. Pronti a subentrare Cancellieri e Almqvist, che già nella gara col Milan hanno determinato subentrando nella ripresa, così come le nuove risorse arrivate nelle ultime ore di mercato con gli acquisti del talentino difensore centrale 2006 Leoni dalla Sampdoria e dell'acquisto più dispendioso del club, Mandela Keita (22 anni), talentuoso centrocampista belga classe 2002 prelevato a titolo definitivo dal Royal Anversa per una cifra di dodici milioni di euro oltre tre di bonus.
PARMA (1-4-2-3-1): Suzuky; Coulibaly, Balogh (Del Prato), Circati, Valeri; Cyprien, Bernabé; Man, Sohm, Mihaila; Bonny. All. Fabio Pecchia.





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