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Napoli-Juventus, una vittoria grazie a consapevolezza e poliedricità tattica

L'analisi della vittoria del Napoli contro la Juventus, un successo in pieno stile-Conte. La squadra azzurra ha dimostrato di avere una grande mentalità e consapevolezza dei propri mezzi.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

27/01/2025 18:30 - Campionato
Napoli-Juventus, una vittoria grazie a consapevolezza e poliedricità tattica

La vittoria del Napoli nel big match contro la Juventus di Motta, al netto dell’importanza dei tre punti e del consolidamento ulteriore del primato, consegna ai tifosi azzurri un messaggio ben preciso: il Napoli è squadra ormai consapevole dei propri mezzi, nonché dotata di principi tattici propri e di mentalità da squadra vincente, a tratti dominante e tatticamente e fisicamente a momenti arrogante. Ma soprattutto si è trattato di una vittoria che certifica come talvolta, aldilà dell’aspetto legato ai dati che pure si è rivelato decisamente appannaggio dei ragazzi di Conte, spesso in campo siano atteggiamento e determinazione a poter fare la differenza e a determinare dinamiche e inerzia vincenti. Ma vediamo, anche con l’ausilio di contributi visivi, gli elementi che hanno determinato il successo di Conte su Motta, un successo che è stato totale, investendo non solo l’aspetto tattico, ma anche e soprattutto quello della mentalità e della maturità.


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PRIMO TEMPO. Nella prima frazione di gioco, all’insegna di una gara bella e sostanzialmente equilibrata, la differenza tra le due squadre è stata sostanzialmente nell’atteggiamento che hanno voluto tenere nella fase di costruzione dell’avversario, quindi in non possesso. In questo il Napoli, tanto nel primo tempo quanto nella ripresa, ha mostrato un maggiore coraggio, andando a pressare uomo su uomo a tutto campo i bianconeri, scegliendo volutamente di accettare anche un tre contro tre laddove la prima forte pressione venisse aggirata - dimostrazione appunto di mentalità e consapevolezza -. Abbiamo evidenziato nella lavagna seguente proprio questo aspetto; nell’area evidenziata in azzurro vediamo come spesso Juan Jesus fosse costretto ad accorciare su Koopmeiners seguendolo fino anche alla propria metà campo quando l’olandese si abbassava sull’impostazione dal basso iniziata quasi sempre da Di Gregorio. Questa dinamica aveva l’effetto, consapevolmente accettato dai partenopei, di lasciare in uno contro uno i tre attaccanti che abbiamo evidenziato nelle aree bianche con Di Lorenzo contro Nico Gonzalez, Rrahmani contro Kolo Muani e Spinazzola a fronteggiare Yildiz. 


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Va evidenziato come questo rischio coraggiosamente accettato dal Napoli non abbia tutto sommato prodotto danni particolari, atteso che il gol realizzato dai bianconeri a seguito di una dinamica in cui Koopmeiners aveva portato a spasso Juan Jesus, è arrivato a difesa schierata a causa soprattutto di una respinta sciagurata di Lobotka nella propria area di rigore. 

A differenza del Napoli, la Juventus, in non possesso e sulla costruzione dal basso dei padroni di casa, non attuava un pressing forte e deciso. Come mostriamo nella lavagna che segue, i bianconeri miravano piuttosto a schermare le linee di passaggio, con Kolo Muani che in particolare aveva il compito, svolto egregiamente, di interdire le linee di passaggio verso Lobotka, quasi mai trovato dai compagni. A fare il resto è stata poi l’imprecisione che ha portato gli azzurri a perder una quantità insolita di possessi nella propria metà campo.

SECONDO TEMPO. Nella ripresa, contrariamente a quanto si possa pensare, la gara non è stata tanto diversa, almeno da parte del Napoli, in quanto ad atteggiamento. Quello che probabilmente è cambiato, a parte l’impressione che il Napoli si sia arrabbiato non poco per l’andamento del primo tempo, è stato un accorgimento tattico ben preciso che mostreremo in due lavagne. Avendo constatato la difficoltà di trovare Lobotka per vie centrali, il Napoli ha deciso di fare densità lateralmente in maniera opposta a quanto di solito siamo abituati a vedere - dimostrando quindi notevole poliedricità tattica -. Stavolta infatti, tanto Di Lorenzo a destra, quanto Spinazzola a sinistra, raramente sono entrati dentro il campo, molto più spesso sono andati in sovrapposizione rispettivamente con Politano e con Neres, liberando di fatto gli spazi centrali nella trequarti difensiva della Juventus. Questa dinamica, rivelatasi vincente, la vediamo chiaramente nella lavagna seguente, in cui il sovraccarico creato dal Napoli in zona palla sul versante laterale destro e con il movimento a venire fuori di Lukaku su invito di Politano, ha liberato lo spazio dal lato opposto, evidenziato con un area circolare azzurra, per l’inserimento vincente di McTominay, vero e proprio attaccante aggiunto che sa bene cosa fare quando arriva in area di rigore in corsa dalle retrovie. Sul perfetto filtrante del belga, lo scozzese, trovatosi in uno contro uno con Locatelli in posizione di difensore centrale, con abilità tecnica che gli va riconosciuta, si è procurato rigore poi trasformato glacialmente da Big Rom.

Il manifesto della mentalità e della consapevolezza della propria forza è tutto nella azione della rete di Anguissa, che mostriamo in lavagna. Il Napoli schiaccia la Juventus portando Politano in zona centrale e, sulla sponda di Lukaku ancora una volta in posizione a venire incontro al suo laterale offensivo, Politano sa di poter crossare morbidamente - con il destro, non il suo piede – dall’altra parte avendo la consapevolezza di trovare le due mezzali, evidenziate in azzurro, McTominay e Anguissa, che al fine incorna in posizione di centravanti puro, avendo alle proprie spalle proprio il compagno scozzese in proiezione offensiva. 

Conte in buona sostanza ha capito che quando Lukaku non riesce ad incidere da centravanti puro, può essere utilizzato in qualità di rifinitore abbassato. Questo perché l’allenatore salentino ha voluto in rosa un elemento come McTominay, che conosceva per le sue qualità di inserimento che ne fanno a momenti una punta aggiunta, ma anche perché lo stesso Conte, che sa migliorare i calciatori a propria disposizione, ha convinto Anguissa di poter fare altrettanto, ricevendo risposte importanti in tal senso dal camerunese, al punto di farne al momento il miglior giocatore in assoluto del campionato di Serie A, dati evidenziati da Opta Analyst, che proponiamo di seguito in grafica e dai quali si evince che ben tre giocatori del Napoli siano fra i primi otto per rendimento - Rrahmani e Di Lorenzo oltre a Zambo – e come due siano dell’Atalanta e solo uno dell’Inter. I punti Opta sono una metrica quantitativa che valuta il contributo di un giocatore a livello di gioco e stagione. Il sistema di punteggio ha come caratteristica distintiva la sua attenzione esclusiva alle azioni individuali, astenendosi dall'assegnare punti per prestazioni a livello di squadra, come assicurarsi una vittoria o assegnare punti bonus per mantenere la porta inviolata.

 


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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