Largo Maradona, 6 milioni di turisti all'anno. Repubblica polemico: "Classica sceneggiata napoletana"
La protesta degli abitanti dei Quartieri Spagnoli, che hanno oscurato il murales di Diego Armando Maradona, sta diventato un caso nazionale e, forse, anche mondiale.

C'è un paradosso potente, quasi poetico, nel gesto dei commercianti dei Quartieri Spagnoli: oscurare il volto di Maradona per farsi vedere. Un gesto simbolico e disperato insieme, un colpo di teatro urbano che ha trasformato una protesta locale in un caso nazionale.
"Maradona oscurato per ripicca. Lo hanno fatto gli abitanti dei Quartieri Spagnoli per protestare contro le multe comminate dai vigili urbani per una sequela di irregolarità. Bibitari abusivi, gadget taroccati, alimenti fuori norma. Una stangata cui la gente ha risposto con uno sciopero bianco. Bianco come il lenzuolo calato sul viso del calciatore. Così il celebre murale di Largo De Deo ha subito un sequestro cautelativo da parte del proprietario. Risultato: migliaia di turisti a bocca asciutta".
Così scrive oggi La Repubblica e in poche righe restituisce tutta la contraddizione di una Napoli che vive - e sopravvive - sospesa tra culto e commercio, devozione e disperazione, legalità e necessità.
Inoltre, si legge: "O forse, al contrario, partecipi di un evento storico, in quanto testimoni oculari di come nasce una religione e come il suo dio viene conteso dalle forze in campo. 'L’abbiamo fatto noi, affaccia sul suolo mio', dicono gli abitanti che rivendicano la genesi della Diegonomia. Quella economia che vende in mille modi diversi l’immagine di Diego. 'Vi facciamo i complimenti, ma dovete seguire le regole, dice invece il Comune'. Una classica sceneggiata napoletana; perché nella città di Partenope da sempre tutto diventa teatro".
A capo della protesta c'è Bostik, al secolo Antonio Esposito, uno dei commercianti di Largo Maradona. Un nome che, già da solo, sembra un manifesto: l'uomo che incolla, che tiene insieme i pezzi di un quartiere che rischia di staccarsi dal resto della città.
Per capire la portata del gesto basta un numero: sei milioni di turisti ogni anno, due milioni in più del Parco Archeologico di Pompei. Largo Maradona non è solo una piazza, è un microcosmo, una vetrina globale dove il mito di Diego si intreccia alla fatica quotidiana di chi campa vendendo un magnete o un caffè. È un'economia fragile, informale, a volte irregolare - ma pur sempre un'economia.

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