Tarallo: "Sono arrabbiato, cambi tardivi. Un aspetto è inaccettabile, sentito dire che De Bruyne..."
Carlo Tarallo, giornalista, ha analizzato la gara di ieri a San Siro tra Milan e Napoli finita 2-1 per i rossoneri di Massimiliano Allegri.

Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, per fare il punto sul Napoli di Conte dopo la sconfitta a San Siro contro il Milan.
Queste le sue parole: "Sto molto arrabbiato, perché bisogna essere onesti intellettualmente. È un anno e mezzo che io Conte l’ho sempre difeso, sempre. Però se vai a Manchester, perdi una partita e hai la giustificazione – giusta e legittima – di essere rimasto in dieci per tanto tempo, allora devi avere come ‘accusa’ il fatto che ieri sei stato mezz’ora in superiorità numerica e non sei riuscito a costruire un’azione degna fino al 93’. Questo è inaccettabile. Abbiamo difeso il Napoli che ha perso a Manchester perché era rimasto in dieci, ma ieri no: avevi mezz’ora con l’uomo in più e non hai fatto praticamente nulla. Porca miseria, chi era in grado di creare pericoli doveva entrare prima".
Sui cambi di Conte: "Dal vivo è stato evidente. Hojlund ha toccato il pallone pochissimo: cambia qualcosa, fai delle mosse. Si è visto che Neres era in forma smagliante, stava per fare anche il gol del pareggio, ma è entrato troppo tardi. Il Milan non è uno squadrone imbattibile: nel momento in cui ti ritrovi in superiorità numerica, devi sfruttarla. Invece il Napoli ha avuto un approccio iniziale disastroso, con una difesa che non ho capito come fosse messa in campo. Ok, gli infortuni contano, ma l’approccio è stato pessimo. Poi hai avuto la fortuna di trovarti in undici contro dieci, ma non l’hai sfruttata. Io parlo da tifoso: come sai, sono uno di quelli che il biglietto lo compra, l’abbonamento lo fa, nonostante sia un giornalista. Quindi posso permettermi di dire la mia. È evidente che, quando entra Neres, crea pericoli immediati: allora devi inserirlo molto prima, almeno mezz’ora prima. Dopo quel primo tempo, ad esempio, bisognava già metterlo. Non voglio cadere nella retorica da bar sport del ‘Conte non ci ha capito nulla’. Non è così, non è vero che non abbia capito niente. Però alcune scelte ieri erano evidenti: Neres doveva entrare, e io avrei inserito subito anche Lucca, già alla fine del primo tempo, perché eri sotto 2-0. Io sono cresciuto con l’idea semplice che se vai sotto e poi accorci le distanze, trovandoti anche in superiorità numerica, devi immediatamente inserire un attaccante in più. È normale. Invece Conte è troppo rigido nelle sue convinzioni. Con tutte le defezioni che aveva, non era una partita da 4-1-4-1, bensì da difesa a 3. Da uno che guadagna 10 milioni l’anno ci si aspetta il colpo di genio: magari passare a tre dietro e cambiare assetto tattico".
Su De Bruyne: "Ho letto stamattina tanti amici dire: "Cammina, non corre". È vero che ha camminato tanto, ma andava stravolto l’assetto, si poteva passare al 4-3-3, perché il 4-1-4-1 ieri non funzionava. Però con De Bruyne in campo hai sempre la possibilità di un colpo diverso, di una giocata che cambia la partita. Io, sinceramente, lo avrei tenuto in campo o, una volta sostituito, sarei stato molto più spregiudicato".
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