L'interista Biasin: "Complimenti al Napoli, ma la regina del mercato è un'altra"
Il giornalista di dichiarata fede interista, Fabrizio Biasin, ha assegnato i suoi voti al lavoro svolto dalle società sul mercato.

Il calciomercato è terminato lunedì uno settembre e ora, complice anche la sosta del campionato, trovano spazio i commenti di opinionisti e addetti ai lavori. Chi ha lavorato meglio? Quale squadra si è davvero rinforzata in vista del prosieguo della stagione?
Fabrizio Biasin, su Tuttomercatoweb.com, scrive quanto segue sul Napoli: "Voto 7.5. Mercatone importante per tempistiche e segnali. Ma soprattutto “segnali”: De Laurentiis e compagnia hanno dimostrato di avere una stella polare, ovvero la competitività. Oggigiorno non è una cosa così comune. E te lo hanno fatto vedere gestendo alla grande il guaio Lukaku. Invece di mettere una toppa al risparmio, hanno investito sul meglio che offriva la piazza, Hojlund, pagato come un titolare perché quello dovrà diventare. Forse manca ancora un terzino destro di completamento, forse alcuni giocatori sono costati troppo, ma il dato di fatto è che (quasi) nulla è stato lasciato al caso. Complimenti".
Solo sei invece per la "sua" Inter, Biasin scrive: "Buone le scelte giovani che, ovvio, andranno pesate ma già così vanno ad accrescere in maniera importante il reparto “seconde linee” (nella speranza che presto possano diventare “prime linee”). Bene anche aver trattenuto tutti i pezzi pregiati della rosa. E quindi Bastoni. E quindi Lautaro. E quindi Barella. E quindi Dumfires (sospiro di sollievo a clausola scaduta). Poi ci sono i lati negativi di una sessione che nella seconda parte è parsa decisamente turbolenta. Ecco, al netto delle questioni tecniche, la sensazione è che all’Inter abbiano sottovalutato la questione ambientale. Una squadra reduce da un finale di stagione sportivamente “drammatico” aveva bisogno di una scossa emotiva, ovvero quantomeno di un colpo di mercato ad effetto, anche a costo di andare contro i propri principi di logica e gestione. E quel colpo quest’estate andava fatto a prescindere, in particolare dopo averlo fatto assaporare alla piazza. Se tu fai intendere che arriverà un giocatore importante, ma poi quel giocatore non arriva (Akanji per Pavard è solo una questione di impellente necessità), diventa difficile far digerire una strategia diametralmente opposta, quella della “linea giovane”, a meno che tutto non vada subito per il verso giusto. Viceversa, al primo inciampo ti devi aspettare che la gente si incazzi, perché gli avevi fatto intendere una cosa (giovani + un colpaccio) e poi gliene hai presentata un’altra (giovani e stop). La squadra - ma qui siamo nel campo dei giudizi personali - resta potenzialmente molto forte, ma adesso è tenuta a fare uno sforzo doppio: se prima doveva dimostrare quel che vale solo agli avversari, ora dovrà convincere anche i suoi stessi tifosi".
Ma la regina del mercato è il Como, premiato con otto: "Avere il grano è molto, ma non è tutto: bisogna saperlo spendere. Il Como ha il grano ma sa anche spenderlo. E così facendo si è creato un’opportunità nel presente e prova a costruire il futuro. Mezza dozzina di ragazzi stra-promettenti tra i 19 e i 22 anni + Morata regalano ai lariani il nostro (mio) personalissimo scettro di “regina del mercato”, per quel che vale".
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