D'Ambrosio: "Ho portato i miei figli nella mia Caivano e gli ho detto queste parole"
L'ex calciatore dell'Inter Danilo D'Ambrosio ha parlato del suo forte legame con Napoli e con la sua Caivano: "In estate ci ho portato i miei figli".

Danilo D'Ambrosio ha deciso di lasciare il calcio giocato, attraverso l'intervista che ha rilasciato sulle pagine de Il Mattino, ha parlato del forte legame con le sue origini, l'amore per Caivano, cittadina alle porte di Napoli e dell'affetto che lo lega ai suoi luoghi d'origine.
L'ex giocatore dell'Inter, attraverso l'intervista odierna, ha parlato anche dei suoi progetti futuri: "Ho tanti altri obiettivi da raggiungere. Di sicuro voglio fare qualcosa nel mondo del business. Mi è sempre piaciuto il settore del food e ho anche una holding che si occupa di investimenti in startup. E poi ho un sogno nel cassetto. Voglio lavorare con i giovani, ho due bambini di 6-8 anni, vedo le loro difficoltà nel percorso di crescita".
"Mi piacerebbe crescere prima uomini e poi calciatori. Io ho avuto la fortuna di conoscere Carmine Tascone che in quegli anni alla Damiano Promotion ci insegnava innanzitutto a vivere. È stato un visionario perché nella sua squadra riuniva quelli che secondo lui erano i migliori della Campania e dava loro la possibilità di farsi vedere da squadre professioniste".
Sul legame con la sua Caivano ha evidenziato commosso: "Caivano per me è radici. Vuol dire quelle partite sul campo di terra con le porte in legno, quei pomeriggi a giocare fino al tramonto, le corse in bici, le giornate intere giocate a nascondino. Io l'ho vissuta fino a 13 anni. Certo, ora rappresento la Caivano che ce l'ha fatta, ma so di aver fatto il meglio seguendo i miei valori e sento l'apprezzamento da parte della gente di Caivano e di Napoli in generale. Ultimamente Caivano non ha avuto momenti di gloria, ma negli ultimi 2-3 anni l'ho vista migliorata, l'ho vista diversa con quella voglia di rivalsa: c'è tanta brava gente che ha voglia di lavorare, mandare i figli a scuola e farli crescere in un determinato modo".
Poi svela un retroscena estivo: "Quest'estate ci sono stato più a lungo e ho portato i miei figli a giocare a calcio nel campetto comunale. Mi è sembrato di tornare alla mia infanzia. Ho detto ai miei figli: questo è il modo in cui sono cresciuto io. Erano scugnizzi educati. Bisogna dare luce anche a queste realtà".
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