Cascione: "Il Napoli ha un giocatore potente e furbo, dissi a Giuntoli di puntarci"
Emmanuel Cascione, ex allenatore della Primavera del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Capri e ha parlato di alcuni argomenti che riguardano la squadra azzurra.

I tifosi sono ansiosi di rivedere il Napoli all'opera. Sabato 6 settembre ci sarà il match contro la Fiorentina, al Franchi, alle ore 20.45. Antonio Conte ripartirà con tre nuovi innesti a disposizione: Miguel Gutierrez (rientrato dall'infortunio), Eljif Elmas e Rasmus Hojlund.
Emmanuel Cascione, ex allenatore della Primavera del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Capri, durante la trasmissione 'Bordocampo - I Tempo', e ha parlato di un giocatore in particolare della rosa di Conte: "Giuseppe Ambrosino? Per me era solo questione di tempo, sono convinto che al di là dell’esordio ha un futuro importante proprio in questa categoria. Credo sia solo l’inizio di una carriera importante".
Ha, inoltre, evidenziato: "Giuseppe tra l’altro ha una storia particolare con me. Quando arrivai sulla panchina della Primavera del Napoli la decisione era di farlo partire, non era così apprezzato, io mi opposi perché vedevo delle doti particolari anche se c’era ancora da lavorare, specialmente dal punto di vista della mentalità. Ma ha delle caratteristiche importanti, è un giocatore bravo tecnicamente, potente, vede la porta, è scaltro, furbo, gli serviva magari un po’ di condizione fisica e resistenza durante la partita. Con me ha fatto bene, ancora meglio l’anno dopo, poi cominciano i prestiti e non è mai facile: ora giocando in una squadra come Napoli può solo crescere".
"Ora è chiamato ad un ulteriore step, magari non da protagonista, ma occhi che c’è un allenatore davanti che non guarda il nome sulla maglia, guarda i fatti, e questo è un valore aggiunto anche per Giuseppe. Al suo posto io resterei, anche giocare un po’ di meno ma imparare di più, le cose più belle partono dalla sofferenza. Pensate che un giorno il direttore Giuntoli mi chiamò in sede, era l’inizio del campionato. Lui mi chiese chi della Primavera potesse fare più carriera. In quel momento si parlava molto di Cioffi, D’Agostino, Vergara…io gli dissi Ambrosino e lui rimase un po’ così, io gli risposi che sarebbe diventato un calciatore, direi di non essermi sbagliato".
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