Israele-Italia, Kean pareggia: la mossa di Gattuso che ha cambiato le carte in tavola
L'Italia parte malissimo contro l'Israele con l'autogol di Locatelli. Dopodiché, arriva il pareggio di Moise Kean.

L'avvio dell'Italia contro Israele è stato a dir poco shockante, segnato da evidenti difficoltà di natura tattica. Il CT Gennaro Gattuso ha scelto un 4-4-2 asimmetrico, che in fase di non possesso lasciava scoperta la corsia mancina: un dettaglio non da poco, perché ha offerto agli avversari la possibilità di palleggiare con eccessiva facilità, guadagnando campo e fiducia.
La prima crepa è arrivata puntuale: su una manovra ben orchestrata da Israele è maturato l'autogol di Manuel Locatelli, episodio che ha reso plasticamente l'insicurezza dell'Italia nei primi minuti. Da lì, però, la partita ha iniziato a cambiare pelle. Gattuso ha letto con lucidità la situazione e ha corretto l'assetto: Tonali è stato spostato largo in fase di pressing, soluzione che ha permesso agli Azzurri di coprire meglio le linee di passaggio e di alzare la pressione in modo più ordinato.
Ed è proprio da una di queste riconquiste che è nato il gol del pareggio, firmato al 40' da Moise Kean: una rete bella e pesante, che ha riportato l'Italia in carreggiata e ha certificato la capacità di reagire a un momento di smarrimento. Per l'attaccante della Fiorentina è il nono centro in Nazionale, ulteriore conferma di un talento che, quando trova continuità e fiducia, può spostare gli equilibri.
Ma al di là dei singoli episodi, la partita lascia aperta una riflessione più ampia: l'Italia, anche nelle difficoltà, sembra avere finalmente la possibilità di contare su un'identità fluida, capace di mutare in corsa. Non è un dettaglio da poco in un calcio contemporaneo che premia l'adattabilità. Certo, i limiti restano evidenti: la fragilità difensiva, la difficoltà a leggere gli spazi laterali, l'incapacità di entrare subito con il giusto atteggiamento. Ma la reazione è stata da squadra vera.
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