"Ho rinunciato a giocare in Champions per firmare con il Napoli", il retroscena di Iezzo
Gennaro Iezzo, ex portiere del Napoli, ha raccontato diversi aneddoti della sua avventura in azzurro sul canale YouTube di 'Napolità'.

Gennaro Iezzo, ex portiere del Napoli, ha raccontato diversi aneddoti sulla sua avventura in azzurro durante un'intervista rilasciata sul canale YouTube di 'Napolità': "Ho sempre sognato di giocare nel Napoli, l’opportunità è arrivata quando avevo 31 anni passati ed ero ad un bivio: un contratto pronto col Cagliari, un po’ di squadre di Serie A che mi avevano contattato, la proposta più forte fu dell’AEK Atene che era in Champions League con un contratto di 4 anni. Dall’altro lato, però, c’era Reja che mi chiamava tutte le settimane per chiedermi in caso di Serie B se fossi andato a Napoli, poi sappiamo com’è andata a finire, si doveva ripartire dalla Serie C. Ho deciso di cogliere comunque l’opportunità di vestire quella maglia".
Ha, poi, aggiunto: "Il ricordo della firma? Stavo andando verso Castel Volturno col mio procuratore per parlare con Pierpaolo Marino, c’era la possibilità della Nazionale, la Champions League, andando in Serie C sarebbe finito tutto, ma il richiamo di essere tifoso del Napoli annullava ogni cosa. Il procuratore mi continuava a chiedere se fossi sicuro".
"Quando ho messo la firma si è realizzato il mio sogno che avevo da bambino e mi ha trasmesso mio padre che, da lassù, vedendo le mie gesta sarà rimasto contento. Ho sempre pensato che, nella vita, devi lasciare un ricordo: i soldi vanno e vengono, quello è il percorso della vita. Ciò che lasci da qui a quello che sarà è il ricordo e uno deve avere la fortuna di essere ricordato per ciò che fa in campo e fuori. Va al di là dei contratti, di una vita più o meno agiata".
Iezzo ha parlato anche di com’era la società all’epoca: "De Laurentiis chiamava noi più anziani per caricarci. Pierpaolo Marino era a stretto contatto con noi tutti i giorni. Il presidente veniva a trovarci solo ogni tanto. Con lui si parlava di tante cose, visto che è un uomo di carisma, spesso meno di calcio e più di altro e noi lo ascoltavamo con piacere. Ogni tanto ci faceva qualche telefonata, a noi più anziani. C’era un buon rapporto, lo è sempre stato. Con Marino era diverso perché gestiva tutto e stava sempre a contatto con noi. Pierpaolo è un direttore di altissimo livello. In quella parte di storia del nuovo Napoli ci ha messo tanto".
"Edy Reja? Ho avuto la fortuna di vincere 3 campionati col mister. Abbiamo un grandissimo rapporto, è sempre stato quel leader che ti faceva star bene. Caratterialmente si faceva scivolare addosso tutto. Con la sua calma ci ha trasmesso tanta serenità. Resterà sempre nella mia testa e nel mio cuore”.
"I festeggiamenti a Napoli? Dalla Serie C alla Serie B abbiamo festeggiato, ma è stato meno festeggiato rispetto alle altre promozioni. Obiettivamente non si poteva vedere il Napoli in Serie C. Noi e Genoa portavamo dietro un grande seguito, ogni volta che arrivavamo sembrava ci fosse il Real Madrid in campo. Quando poi c’è stato il salto dalla B alla A e arrivammo all’aeroporto di Capodichino, con noi c’era Carmando e quelle situazioni le aveva già vissute, ma lui disse: ‘Mi sembra come quei tempi dove vincemmo gli scudetti’. Queste cose qua restano, sono i ricordi che ti fanno capire che hai fatto qualcosa di importante per la gente".
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