Carraro: "Calciopoli è nato da un mio grande errore politico, ne soffro ancora oggi"
Franco Carraro, ex presidente della FIGC, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha rivelato alcuni dettagli su Calciopoli.

Una vicenda che scosse il calcio italiano, ma anche quello Mondiale. Per fortuna, quell'annata è ormai distante ma nella memoria delle persone la vicenda Calciopoli non è mai svanita del tutto. Sarà perché è stata una delle pagine più buie della storia del calcio del Bel Paese.
Franco Carraro, ex presidente della FIGC, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha rivelato alcuni dettagli su Calciopoli: "No, mi faceva male l’idea che la gente mettesse in dubbio la mia onestà, forse anche alla luce delle mie dimissioni da presidente federale nate per consentire senza imbarazzi l’avvio del campionato successivo. È un pensiero che mi fa soffrire ancora oggi, nonostante sia stato assolto da tutto. Ma c’è anche altro: mi resta l'amarezza di aver capito che tutto è nato da un mio grande errore politico".
Ha, poi, evidenziato: "Nel 2004 pensai che Bergamo e Pairetto non potessero più essere designatori arbitrali, non perché avessero fatto male, ma perché certe posizioni ogni tanto per me vanno cambiate. Chiamai Collina che avrebbe smesso l’anno dopo offrendogli quel ruolo, ci pensò qualche giorno e mi disse di no, voleva continuare ad arbitrare. Non feci più nulla. Anni dopo, in una trasmissione televisiva di History Channel dedicata a Calciopoli, scoprii che Collina l’aveva detto a Meani (all’epoca addetto agli arbitri del Milan, ndr), Meani lo aveva riferito ai confermati Bergamo e Pairetto che in quel momento hanno pensato di sopravvivere appoggiandosi a Moggi. Ho sbagliato, avrei dovuto cambiarli comunque. Però ho una giustificazione".
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