Le prime cattiverie sul Napoli e l'imperativo categorico di Antonio "Kont"
Il club partenopeo sta raccogliendo i frutti di una gestione virtuosa portata avanti negli anni dal presidente De Laurentiis.

Due giornate di campionato, Napoli in testa a punteggio pieno grazie alle vittorie contro Sassuolo in trasferta e Cagliari al Maradona: 0-2 al Mapei, 1-0 a Fuorigrotta. 180' appena, più recupero, ma è già tempo di prime cattiverie gratuite sulla squadra di Antonio Conte.
C'è chi ad esempio scrive che il club di De Laurentiis è la nuova potenza anche politica in Italia, come lo erano Juventus, Milan e Inter, dunque usufruisce di decisioni arbitrali favorevoli: qualcuno ha parlato di fuorigioco di Lucca in occasione del gol di De Bruyne, altri invece ritengono che Luperto abbia addirittura evitato di intervenire sul cross di Buongiorno che porta al gol di Anguissa contro il Cagliari.
La verità è che il Napoli non ha fatto altro che raccogliere i frutti di una gestione virtuosa portata avanti negli anni. Ed infatti la pessima stagione successiva allo scudetto targato Luciano Spalletti conferma le "debolezze" di una società che ha ancora tanta strada da fare per consolidarsi ulteriormente tra le big d'Europa, ovviamente in maniera proporzionale al proprio potenziale economico. Ed è proprio la gestione che fa la differenza rispetto a chi sperpera denaro: il Napoli ha fatto tesoro degli errori commessi e si è affidato ad Antonio Conte.
E ha vinto subito, al primo colpo. La novità è l'imperativo categorico di Kant che è alla base del lavoro del tecnico leccese. E la battuta su Antonio "Kont" e la sua etica segue in automatico. Nello specifico, la moralità del metodo Conte si fonda sul senso del dovere, sul rispetto razionale dei concetti universali a cui ispirarsi nelle proprie condotte professionali e non su sentimenti soggettivi o inclinazioni personali. C'è un obiettivo comune ed una strada universale sulla quale riconoscersi prima di correre. Il duro lavoro, la programmazione, il dare il massimo sempre. Altro che "politica" e "nuova potenza" del calcio italiano. Quando Conte dice che Milan, Inter e Juventus restano davanti alle altre, riporta solo un dato di fatto tra fatturati, storia e abitudine alla vittoria. Il resto è chiacchiera al vento per mettere pressione su un Napoli che sfrutta al meglio il raccolto di una dura semina.





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