Ziliani punge: "Perché il Milan lo assume? Sarebbe una grande vergogna"
Paolo Ziliani, giornalista, ha toccato un argomento che riguarda il Milan tramite il post pubblicato sui suoi canali social.

Dopo una stagione tribolata per scelte non azzeccate, partendo dalla dirigenza fino agli acquisti, il Milan dall'anno prossimo vuole cercare di cambiare copione, andando sul sicuro su tutte le scelte. Ma è proprio su una delle scelte che il giornalista Paolo Ziliani, tramite i suoi canali social, ha da ridire.
Ecco le sue parole: "Paratici è squalificato fino al 20 luglio: non può andare in campo, non può fare mercato, non può fare niente. Perché il Milan lo assume? Vuole farlo lavorare di nascosto in spregio al regolamento?". Poi aggiunge: "L'articolo 9 del Codice di Giustizia Sportiva gli vieta di assolvere a qualsiasi mansione dirigenziale: può tornare operativo solo fra 110 giorni eppure Furlani vuol ripartire da lui. Cos'ha in mente?".
Inoltre, ha evidenziato: "Che il Milan, o meglio la proprietà americana del Milan, col fondo Red Bird di Gerry Cardinale in prima linea ma col fondo Elliott di Paul Singer impegnato dietro le quinte a muovere i fili dei grotteschi burattini che tanti guai hanno combinato e che rispondono ai nomi di Giorgio Furlani, Zlatan Ibrahimovic, Geoffrey Moncada e Paolo Scaroni; che il nuovo Milan, dicevo, stia apertamente e volgarmente prendendo in giro milioni di tifosi rossoneri sparsi in ogni angolo del mondo, lo dimostra in modo inequivocabile la decisione che il club rossonero sembra sul punto di ufficializzare: quella dell’assunzione come nuovo responsabile dell’area sportiva dell’ex d.g. della Juventus e del Tottenham Fabio Paratici".
"Un’assunzione che a tutti gli effetti, sempre che al Milan stia a cuore comportarsi in modo leale e rispettoso dei regolamenti, non ha alcun motivo per essere effettuata. Se il valore dell’onestà continua ad avere diritto di cittadinanza in Casa Milan, Fabio Paratici non può essere assunto come dirigente. E mi spiego".
E ancora su Paratici spiega perché non può essere assunto: "Fermo restando che la stagione vissuta dal Milan, e non ancora conclusa, è stata fallimentare, e data per scontata la necessità di far partire al più presto un piano di riorganizzazione e riprogrammazione totale cui lavorare senza perdere un solo giorno di tempo, la domanda è: come lo si potrà fare se il nuovo responsabile dell’area sportiva, Fabio Paratici, è squalificato fino al 20 luglio prossimo? Secondo l’articolo 9 del Codice di Giustizia Sportiva l’inibizione inflitta a un dirigente, quindi anche quella comminata all’ex pupillo di Andrea Agnelli, implica il divieto assoluto di svolgere la propria attività in qualsivoglia declinazione".
"Paratici non può avere accesso al terreno di gioco, non può andare negli spogliatoi e nemmeno stazionare nei corridoi antistanti in occasione delle partite, persino nelle amichevoli. Ma questo sarebbe il meno. L’articolo 9 prevede infatti che il dirigente inibito (Paratici, lo ricordo, è sotto squalifica di due anni e mezzo) non possa svolgere alcuna attività sia a livello manageriale (tipo avviare o partecipare a trattative di mercato) sia a livello amministrativo (tipo occuparsi di stipula o rinnovi di contratti) e non possa rappresentare il proprio club in alcun evento ufficiale a cominciare dalle assemblee di Lega in cui si decidono le politiche e le strategie dell’intero movimento calcistico italiano".
"Stando così le cose, delle due l’una: o il Milan ha deciso di comportarsi da club fuorilegge e assume Paratici come nuovo direttore generale già sapendo di farlo lavorare a fari spenti, sotto traccia, cioè illegalmente facendogli fare tutte le cose che la squalifica gli vieterebbe, e allora c’è da vergognarsi solo per averci pensato; oppure il Milan rispetterà il Codice di Giustizia, convocherà Paratici in sede solo all’indomani dello scadere della squalifica, cioè lunedì 21 luglio, proponendogli di assumere la carica di nuovo direttore generale del club; ma nel frattempo sarà necessariamente rimasto fermo non potendo portare avanti alcuna strategia senza le indicazioni del nuovo supervisore testè assunto".
"E questo è un lusso che il disastrato Milan di oggi non può di certo permettersi, specie quest’anno col mercato che apre i battenti un mese prima, con la finestra 1-10 giugno introdotta causa Mondiale per club, e con la necessità di non perdere tempo vista l’enormità e la complessità del lavoro di ricostruzione da avviare e portare a termine".
"Poniamo che Paratici abbia nel suo taccuino alcuni colpi di mercato tipici dei suoi, tipo l’Emerson Royal fatto acquistare al Tottenham per 25 milioni, oppure Arthur sottratto al Barcellona per soli 80 milioni, o ancora Ramsey, Anelka, Pjaca e l’indimenticabile Bendtner: come farebbe a sottrarli alla concorrenza entrando in gara solo il 21 luglio? E se capitasse - alla Juve capitava - che qualcuno gli desse 105 milioni per acquistare il Cristiano Ronaldo della situazione, che con quei soldi anche la casalinga di Voghera riuscirebbe a comprare, rimanere fermo fino al 21 luglio potrebbe essere esiziale: perché magari qualcuno lo anticiperebbe".
"E insomma: io non voglio credere che il Milan, visto che Paratici non può lavorare fino al 21 luglio, lo assuma. Perché vorrebbe dire far passare aprile, maggio, giugno e quasi tutto luglio senza far niente restando a guardare gli altri fare i propri comodi, di mercato e non solo: sempre che non si voglia imbrogliare, cioè fare i portoghesi, intrufolarsi nella trattative di mercato da imbucati, raccontare in giro che Paratici è in giro per musei mentre invece è in giro per direttori sportivi, agenti, club e nuove succursali".
"Sarebbe una baracconata indegna della storia e dello stile dell’AC Milan: e siccome veniamo da due anni di baracconate sia in campo che fuori, mi rifiuto di credere che il Milan si affidi davvero a Paratici per farlo lavorare fin da subito sottobanco, da fuorilegge, col passamontagna in testa per non farsi riconoscere. Sarebbe una vergogna più grande della vergogna prodotta in questa stagione".
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