Napoli in difficoltà: "Nel lungo sfogo di Conte mancano due accusati"
Il Napoli sta vivendo un momento delicato, il lungo sfogo di Antonio Conte dopo Napoli-Eintracht sta facendo ancora discutere.

Antonio Conte dopo la partita pareggiata dal Napoli contro l'Eintracht Francoforte in Champions League si è lasciato andare a un lungo sfogo in conferenza stampa dove ha sottolineato diversi aspetti del club azzurro che a suo dire sono assolutamente da migliorare.
Lungo sfogo Conte "mancano due accusati"
Il lungo sfogo del mister è stato analizzato dall'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno: "Nel dopo partita di martedì, l'allenatore ne ha avuto per tutti: innanzitutto per i giocatori. Poi per medici, fisioterapisti e società che «devono crescere e imparare a gestire il doppio impegno. L'accenno agli staff medici e di mantenimento fisico è chiarissimo: non siete bravi nel «recuperare i ragazzi». Ma, attenzione, l'accusa non è generalizzata, a questa requisitoria mancano due accusati: i preparatori atletici e Conte medesimo".
Conte allontana le sue responsabilità
Poi si legge: "Francamente a noi lo sfogo dell'allenatore sembra una grande mossa di comunicazione e oggettivamente un bene per tutto l'ambiente. Per carità, è chiarissimo che l'obiettivo di Conte è quello di consegnare il cerino che brucia in mani che non siano le sue né quelle del suo staff personale. Peraltro è una sua abitudine, quella di allontanare da se stesso tutte le responsabilità. Lo ha sempre fatto, è un suo "difetto". Bizzarra cosa, lo fanno tutti. Antonio è solo più bravo a farlo. Solo che questa volta gli va male".
Squadra in difficoltà fisica
Poi si legge: "Guardiamo ancora alle sue parole. «Dobbiamo migliorare come club» a noi non sembra un'accusa a De Laurentiis o a Manna. È un addebito agli staff societari addetti al trattamento, cura e recupero dei giocatori. Probabile che già oggi, giovedì, ci sia qualche rito di riparazione dello strappo di Conte, ma l'accusa è chiara e poco riparabile. È molto probabile che qualcuno stia facendo presente al mister che «amma fatica ancora e' cchiù» si è trasformato in un formidabile boomerang su una squadra che in campo quasi cammina, non riesce a superare le squadre arroccate con i cambi di ritmo e soffre invece le squadre veloci, restando catafratta nella nostalgia di schemi di attacco resi impossibili dall'assenza di Lukaku. In più è una squadra che ha avuto un numero di infortuni superiore alla media, già alta, delle pari grado impegnate nelle coppe. Un'epidemia"
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