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Bebeto: "Trovai Leonardo in lacrime sotto la doccia. Ronaldo si sentì male, perdemmo il Mondiale"

Bebeto, pseudonimo di José Roberto Gama de Oliveira, ex calciatore brasiliano, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso del Festival dello Sport.


Luca CirilloLuca CirilloGiornalista

10/10/2025 22:27 - Interviste
Bebeto: Trovai Leonardo in lacrime sotto la doccia. Ronaldo si sentì male, perdemmo il Mondiale

Bebeto, ex calciatore brasiliano che fu accostato anche al Napoli (lui come tantissimi altri nel corso degli anni '90), ha raccontato tanti aneddoti della sua carriera al Festival dello Sport. Ricordiamo che anche lui era in campo nella finale del Mondiale americano del 1994, persa dall’Italia ai rigori.


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Proprio su quella partita ha ricordato: "Per noi è stata una gioia enorme il quarto mondiale. Venivamo dalla perdita di Ayrton Senna che era avvenuta solo due mesi e mezzo prima, dovevamo dare una gioia al nostro popolo. Questo titolo fu fondamentale. Io quel giorno ero stato assegnato come quinto rigorista. Se Baggio non avesse sbagliato il suo, io ero pronto. Mi ero allenato tantissimo, facevo 70 tiri al giorno. La nostra squadra era preparatissima, a livello mentale come fisico”. 


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Bebeto ha ricordato la vittoria contro gli Stati Uniti, agli ottavi. “Quel giorno ho avuto la certezza che il Brasile avrebbe vinto. Quel giorno contro gli Usa, il 4 luglio, Leonardo venne espulso alla fine del primo tempo. Lui che è un ragazzo educatissimo, incapace di far male, venne buttato fuori per una gomitata. All’intervallo lo cercai nello spogliatoio, mi dissero che era sotto la doccia. Era lì, seduto sotto l’acqua, che piangeva. “Leo, alza la testa”, gli dissi. “Vinceremo il quarto mondiale e oggi farò il gol della vittoria, te lo prometto”. Così nel secondo tempo ho fatto il gol, e quando sono rientrato nello spogliatoio mi ha abbracciato e ha pianto tantissimo sulla mia spalla. Un momento splendido che il calcio mi ha regalato”. 

Su Ronaldo il Fenomeno: "Fantastico. Ho avuto la fortuna di vederlo iniziare, a 14 anni. Stavo per giocare al Maracanà, un allenatore mi disse 'Lui diventerà un grande'. Quando l’ho visto giocare, ho capito che era particolare. Velocità, rapidità di ragionamento, palleggio: si vedeva che sarebbe diventato una star. Quel giorno prima della finale del 1998, contro la Francia, si era sentito male. Aveva avuto una convulsione. Ricordo che Zagallo piangeva, noi abbiamo cercato di tranquillizzarci e concentrarci, ma purtroppo non siamo riusciti a farlo come avremmo dovuto per una partita così importante. La Francia se l’è meritato, quel Mondiale, ma la Seleçao era sicuramente molto meglio”. 


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Luca CirilloLuca Cirillo
Giornalista dal 2010, ha lavorato per Il Roma. Da vicedirettore ed inviato di giornali online, ha seguito il Napoli in giro per l'Europa. È autore e conduttore di programmi su Radio Amore e collabora con alcune riviste.

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