Alessandro Siani: "La gente deve sapere: ho preso a cuore il problema"
Alessandro Siani, noto attore e regista napoletano, ha rilasciato alcune dichiarazioni in una intervista al quotidiano Il Mattino.

"Mare fuori": dalla serie tv al musical. Per la prima volta ne parla il suo artefice, un beniamino del pubblico: Alessandro Siani, Ecco le parole dell'attore napoletano ai microfoni del quotidiano Il Mattino: "Sa che ci sarà anche il piccolo teatro di Eduardo, realizzato 38 anni fa nell'istituto penale minorile di Nisida? Oggi è abbandonato. Oltre un milione di euro: tanto ci vuole per restaurarlo! Quel posto mi sembra una metafora dell'Italia. Perciò, ho voluto inserirlo nella drammaturgia; per smuovere le acque. La gente deve sapere, intervenire, partecipare. E io ho preso a cuore il problema".
Alessandro, cos'è questo musical, una versione aggiornata di «C'era una volta... Scugnizzi»?
"Noi napoletani non dimentichiamo la tradizione, ma oggi musica e linguaggi sono diversi dal mondo fantastico di Nanni Loy e Claudio Mattone. Quella era una generazione AC, questa è DC. AC, prima del cellulare... DC, dopo".
Com'è nata l'idea?
"Già da un paio d'anni pensavo a un musical, dopo le esperienze appaganti di 'Stelle a metà' e dello spettacolo su Maradona al San Carlo... La storia di 'Mare fuori' si adattava bene alla riscrittura in un altro linguaggio, quello del teatro. La serie è un dramma. Io pensavo a un dramedy, dramma & commedia, che offrisse almeno lo spiraglio di un futuro più roseo ai giovani detenuti. Il musical me lo permette, ma... avevo bisogno di coinvolgere chi lo aveva concepito. Perciò, ho chiamato gli sceneggiatori della fiction, Cristiana Farina e Maurizio Careddu, per garantire continuità narrativa senza rinunciare alle novità. Ho proposto le mie idee, cose nuove che la gente non ha visto in tv. Per esempio, proprio il teatro in miniatura di Eduardo nell'istituto penale minorile di Nisida, ricostruito in palcoscenico. Là i nostri ragazzi faranno delle prove per montare un possibile spettacolo. Teatro e musica: entrambi sono forti strumenti di coesione. Lo spettacolo lo confermerà".
Quindi, riprenderete la storia e i personaggi televisivi, con alcune novità di specifica matrice teatrale
"Sì. Racconteremo la vita in carcere di giovani che hanno commesso errori; che non devono diventare eroi, ma far riflettere educatori e coetanei".
Altri momenti inediti?
"Dopo aver parlato con la direttrice, Rosa e Carmine tornano alle loro brande e, insieme, sognano come sarebbero state le loro vite se non avessero preso strade sbagliate. E la scena, il film di quel sogno, prenderà magicamente vita".
Insomma, lei ha voluto inserire la speranza
"Nel primo tempo aleggerà il dramma, sentirete violenza e odio. Nel secondo l'amore non trionferà, ma farà capolino come un raggio di sole in un cielo di nuvole. La vita è emozione".
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