"Sogno il Napoli di Conte come il City di Guardiola con KDB": la suggestiva (ma difficile) idea
Bella, ma probabilmente "folle" la visione di un tifoso azzurro che ha proposto un Napoli in salsa City di Pep che nel 2023 ha vinto la Champions.

Mentre in tanti si chiedono come farà Antonio Conte a far convivere in campo Scott McTominay e Kevin De Bruyne visto che il belga è la vera sorpresa di quest'anno per il Napoli, che però ha cancellato parte degli equilibri tattici che si erano creati lo scorso anno, c'è chi è andato a spulciare il Manchester City di Guardiola con De Bruyne tra i protagonisti.
Evitando di andare troppo lontano, un tifoso del Napoli, sui social, ha analizzato il City che ha vinto la Champions League due anni fa, in finale contro l'Inter (10 giugno 2023). Questo il suo post: "Lo so che è difficile, ma mi piacerebbe vedere il Napoli di Conte con il 3-2-4-1 che ha generato la rimonta in campionato e la cavalcata in Champions del City. Famoso il 7-0 contro il Lipsia. Difesa a tre con Di Lorenzo, Rrahmani e Buongiorno. Questi ultimi due ci hanno già giocato in carriera. In mezzo una specie di quadrato".
"Lobotka e Anguissa in linea, davanti a loro McTominay e De Bruyne. Sugli esterni due giocatori di gamba come Politano e Spinazzola, e in attacco uno tra Hojlund (simil Haaland) o Lukaku. Sarebbe una squadra spaziale e si risolverebbero tantissimi problemi. Ripeto, è solo un sogno, ma quanto sarebbe bello osare almeno qualche volta considerando che ci sono anche altri esterni forti?", ha concluso A. R.
Si passa da un 4-1 in difesa con un solo perno, a un doppio perno davanti a un tre difensivo. Walker e Akanji giocano quasi come normali terzini con l’unico Ruben Dias che rimane dietro e Stones che ormai è diventato centrocampista davanti alla difesa. Almeno per quanto riguarda la difesa, il nuovo sistema è molto simile al 3-4-3 del calcio totale di Cruijff: Ruud Krol e Suurbier come terzini, e un giocatore (Vasovic o Hulshoff) a centrocampo. Stones, insieme a Rodri con Gundogan (orientato sugli inserimenti) e De Bruyne (spesso opera sulla destra) spostati più avanti, formano una sorta di quadrato in mezzo al campo.
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Con l’avanzamento di Stones, Rodri può spostarsi sulla sinistra mentre l’inglese è responsabile della metà destra. Questa posizione permette alla squadra di creare un blocco difensivo solido e avere superiorità numerica al centro del campo. Quando la squadra attacca, uno dei due avanza fino al limite dell’area di rigore, mentre l’altro rimane in copertura. Questa rotazione tra i due centrocampisti difensivi rende la squadra fluida sia in fase di possesso che in fase di transizione dando più linee di passaggio e triangolazioni. Poi quando gli avversari hanno il possesso, Stones torna in difesa per formare una linea difensiva tradizionale a quattro.
Manchester City, dentro l’azione
Entriamo per un attimo in un’azione del Manchester City. Quando Ederson ha la palla, Dias si posiziona nell’area di rigore come opzione di passaggio corto. Walker si allontana mentre Akanji offre opzioni di passaggio sulla fascia destra. Un’altra opzione di passaggio è rappresentata da Rodri, che si posiziona tra i terzini creando un diamante con Dias, Akanji e Walker.
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Una volta che la palla arriva a uno dei terzini, Stones si sposta a centrocampo per aprire spazio e far avanzare la palla lungo le fasce. L’obiettivo è concentrare il gioco sulle fasce. Le ali rimangono alte e larghe per isolare i terzini avversari e creare spazio al centro per i giocatori come Haaland, Gündogan e De Bruyne.
Il ruolo fondamentale delle ali
Contro un blocco difensivo basso, tattica che l’Inter potrebbe utilizzare, il Manchester City fa affidamento sulle ali per creare ampiezza e allungare la difesa avversaria. La squadra sovraccarica gli avversari di movimenti e i due centrocampisti centrali attirano gli avversari fuori dal blocco difensivo. Questa struttura permette al Manchester City di esercitare un pressing alto e creare superiorità numerica per intercettare i passaggi avversari.
Manchester City, i punti deboli
Non solo vantaggi però. Infatti, come avevamo detto, uno dei problemi è lo spazio lasciato sulle fasce. L’uso di cinque attaccanti richiede una difesa più alta e il contributo delle ali in difesa. Sarà fondamentale recuperare palla nel campo avversario. In caso contrario, la squadra deve organizzarsi rapidamente in una difesa compatta, passando a un modulo 4-4-2, con uno dei difensori centrali che torna dietro.
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Inoltre, il posizionamento dei difensori centrali può essere rischioso se si affrontano ali veloci. Il 3-2-4-1 può essere vulnerabile agli attacchi tra le linee dove spesso lasciano parecchi spazi. Il Bayern Monaco era riuscito a contrastare il 3-2-4-1 utilizzando il 4-2-3-1. Questo ha portato il Manchester City ad avere meno possesso palla rispetto all’avversario per la prima volta in molti anni.
Ma anche in quel caso, il Manchester City ha guadagnato il passaggio del turno. Non con un sistema perfetto come si pensa, ma forse la vera forza è proprio l’imperfezione. Tra poche ore però, sarà il campo a dare l’unico verdetto che conta davvero.
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