Scopriamo il Venezia di Di Francesco: modulo e metriche. Occhio a Oristanio
Analisi approfondita del Venezia di Eusebio Di Francesco. Sistema di gioco, principi tattici e le metriche della compagine lagunare.

Il Napoli, nella prima di dieci finali che separano i partenopei dal traguardo finale, affronta il Venezia allo Stadio Pier Luigi Penzo sull’isola di Sant’Elena, nella laguna veneziana, un Venezia in piena lotta per la permanenza nella massima serie. Nel secondo stadio più antico d’ Italia (dopo il Luigi Ferraris di Genova), che sarà esaurito in ogni ordine di posti – circa 11000 presenze – gli uomini di Conte cercheranno i tre punti necessari per continuare nella corsa verso il sogno. Scopriamo insieme meglio la squadra lagunare.
SISTEMA DI GIOCO E PRINCIPI TATTICI. Da sempre le squadre di Eusebio Di Francesco costituiscono sinonimo di calcio propositivo basato su verticalità e costruzione dal basso, ma con una certa attenzione all’equilibrio difensivo. Il tecnico pescarese ha scelto storicamente di sposare il sistema 1-3-4-2-1, pur con variabili tattiche a seconda dell’avversario. Spesso, anche ultimamente, al cospetto di avversari di livello superiore, ha adottato un sistema di gioco più conservativo, 1-3-5-1-1, lo stesso che con forte probabilità schiererà contro il Napoli nel lunch match di domenica.
FASE DIFENSIVA
Nella prima azione difensiva il Venezia lascia avanzare la squadra avversaria, permettendole di costruire, ma chiudendo i passaggi per vie centrali, indirizzando la palla verso uno dei due lati esterni del campo, dove successivamente inizierà una prima pressione verso il portatore di palla. Viene concesso l’avanzamento fino alla linea di metà campo, lasciando disponibile il retropassaggio per il giro palla. La squadra si dispone con il 5-4-1 in cui i centrocampisti formano due linee. Una prima più avanzata composta dai due quarti (principalmente Ellertsson e Oristanio con l’ultimo pronto ad alzarsi subito in caso di recupero palla) pronti a uscire su eventuali passaggi ai terzini o alle ali in caso di costruzione, la seconda linea composta dai due centrocampisti (che in base ai giocatori in campo possono essere Nicolussi Caviglia, Busio o Ellertsson) a dare supporto alla linea difensiva e a impedire l’arrivo di palloni in zona di rifinitura. In caso di sviluppo del gioco per le corsie esterne del campo il primo ad iniziare la fase difensiva è il quarto di centrocampo nel 5-4-1 o la mezzala nel 5-3-2. In caso di superamento della prima pressione, con l’arrivo del pallone all’esterno alto, esce il terzino (Zampano o Zerbin a destra e Haps o Ellertsson a sinistra) aiutato dall’esterno o dalla mezzala creando una situazione di 2 contro 1 bloccando i passaggi verso il centro del campo. In caso di palloni esterni per le fasce esce il terzino di riferimento, con tutta la linea difensiva che fa la diagonale dando copertura. Avendo come marcatura l’uomo nella zona, non troviamo scaglionamenti nei difensori, ma una linea difensiva piatta, che lascia poco spazio alle spalle in caso di calcio diretto, ma reattiva nelle marcature e negli anticipi in caso di costruzione bassa.
I PROTAGONISTI
Ionut Radu, subentrato all’infortunato Filip Stankovic portiere scuola Inter, figlio d’arte di Dejan, che stava dimostrando le sue straordinarie qualità disputando una stagione da primato, è un portiere rumeno dotato di una buona reattività che si rivela utile nei calci di rigore, e molto abile con i piedi in uscita predilige respingere di pugno anziché bloccare il pallone. Migliore in campo nell’ultima a Como.
Joel Schingtienne, giovane difensore belga preso a gennaio, di piede destro, fisico possente 188 cm di altezza, tuttavia non velocissimo.
Jay Idzes, giovane difensore centrale olandese naturalizzato indonesiano, di piede destro, alto 190 cm, bravo nel gioco aereo, dotato di buona capacità di palleggio. E’ un elemento capace di giocare sia da centrale in una difesa a 4 che in una linea a 3, anche da braccetto. Nell’uno contro uno difensivo risulta spesso eccessivamente istintivo e irruente.
Fali Candè, centrale difensivo della Guinea Bissau, di piede mancino, prelevato a gennaio in prestito dal Metz, 184 cm di altezza, abile in fase di costruzione ma anche disposto a supportare la manovra offensiva staccandosi come un braccetto moderno. Anche lui negli uno contro uno difensivi raramente tende a temporeggiare.
Alessio Zerbin, vecchia conoscenza del Napoli che lo ha ceduto a gennaio in prestito ai lagunari, elemento duttile, che può ricoprire almeno quattro ruoli diversi, da esterno basso a destro e a sinistro ma anche da esterno basso su entrambi i lati.
Mikael Ellertsson, centrocampista islandese di piede mancino in prestito dal Genoa, 182 cm di altezza, col suo sinistro tenta spesso la conclusione dalla distanza, spicca anche egli per duttilità potendo agire sia da interno che da esterno di centrocampo. Ha ottimi tempi di inserimento.
LE METRICHE
Le metriche della fase difensiva mostrano due dati particolarmente interessanti. I lagunari risultano primi nella classifica della percentuale di parate con il 76,6%, grazie soprattutto alla straordinaria stagione del portiere scuola Inter Filip Stankovic, figlio di papà Dejan, fino all’infortunio al tendine rotuleo il miglior estremo difensore della Serie A. Di contro il Venezia risulta penultimo in quanto a media tiri nello specchio subiti, con 4,96 a partita.
FASE DI NON POSSESSO – TRANSIZIONE NEGATIVA
Nel momento in cui gli uomini di Di Francesco perdono il possesso palla, c’è una prima aggressione sul portatore con l’uomo più vicino a esso per bloccare i contropiedi, lasciando spazio libero dietro per un consolidamento del possesso avversario, dando così tempo ai compagni di prendere le posizioni per la fase di non possesso.
LE METRICHE
Si evidenziano enormi difficoltà nella gestione dei duelli, penultimi in quelli aerei con il 47,74% e in quelli a terra con il 46,70%.
FASE DI POSSESSO – TRANSIZIONE POSITIVA
Come accennato in precedenza, la matrice zemaniana di Di Francesco è evidente nella fase di possesso, in cui si ricercano molto i tagli e le verticalizzazioni veloci, piuttosto che il fraseggio. In caso di recupero palla, il Venezia consolida il possesso con un retropassaggio ai tre difensori centrali, dando il tempo alla squadra di riposizionarsi e alle fasce di alzarsi. Nel caso in cui i lagunari dovessero recuperare palla in zone alte del campo, ecco che cercano le imbucate veloci con passaggi rapidi di prima per la punta, che la mette per Oristanio sulla corsa con un passaggio diretto o con un corto-lungo aiutandosi con le mezze ali.
I PROTAGONISTI
Gianluca Busio, centrocampista di piede destro italo-statunitense, dotato di ottima tecnica di base, dal baricentro basso, agile e completo. Può agire sia in mediana che sulla trequarti, non fortissimo fisicamente, 170cm di altezza, è dotato di una ottima visione di gioco in fase di rifinitura e anche di buoni tempi di inserimento. In fase di non possesso si avvale di un buon senso del posizionamento, tuttavia risulta poco aggressivo nel pressing senza palla.
Hans Nicolussi Caviglia, centrocampista centrale di piede destro in prestito dalla Juventus, brevilineo e rapido nei movimenti, partecipa attivamente alla costruzione dal basso e si smarca sia in appoggio che in ampiezza per favorire il palleggio, puntando spesso l’avversario in uno contro uno e cercando di creare superiorità numerica nella metà campo avversaria. Attento nella fase difensiva, dimostra notevole intelligenza tattica posizionandosi a schermo della difesa nel tentativo di intercettare palla e consolidarne il possesso.
Kike Perez, centrocampista di piede mancino di 184 cm di altezza, prelevato a gennaio dal Real Valladolid, ha tra le caratteristiche principali la duttilità, visto che in mezzo al campo può alzarsi o abbassarsi in base alle esigenze, e all’occorrenza può giocare sulla trequarti a sostegno delle punte. Oltretutto ha anche le caratteristiche per fare il mediano davanti alla difesa in una posizione più difensiva. Di Francesco è ben consapevole di avere un jolly su cui puntare a centrocampo.
LE METRICHE
La non volontà di palleggiare e piuttosto di verticalizzare, salta all’occhio dalle metriche analizzate. Terzultimi per possesso palla generale con il 44,71%, e quartultimi per possesso palla nell’ultimo terzo di campo – Field Tilt – con il 41,70%, ma soprattutto quinti per passaggi in avanti con il 36,28%. Il terzultimo posto nella metrica relativa alla precisione dei passaggi (76,70%) è indice di scarsa qualità, mentre l’ultimo posto nel parametro LOS che misura la resistenza alla pressione avversaria, evidenzia una carenza nella gestione delle uscite con la palla di cui il Napoli potrebbe approfittare.
SVILUPPO IN FASE OFFENSIVA
I lagunari non hanno paura a creare un loro gioco con palla bassa, grazie anche all’esperienza di Duncan e alla tecnica di Nicolussi Caviglia e Busio, capaci di far girare palla velocemente e di essere d’aiuto anche in fase d’attacco. Il reparto offensivo ha perso a gennaio il bomber iconico Pohjanpalo, trasferitosi in B al Palermo, elemento che era capace di aiutare la squadra anche nei momenti difficili del gioco con la statura e la qualità nel coprire il pallone, guadagnando alla bisogna calci di punizione utili a far risalire la squadra. La sua cessione è stata compensata dall’arrivo di Maric in prestito dal Monza e da quello del ceco Fila, con caratteristiche più o meno simili a quelle del finlandese. Giocatore fondamentale per la fase d’attacco è Gaetano Oristanio, la sua qualità palla al piede e le doti individuali, gli permettono di dare un grande supporto ai compagni in costruzione e rifinitura e creare problemi per gli avversi in marcatura, svariando per il fronte offensivo non dando punti di riferimento fissi agli avversari, creando situazione di superiorità numerica.
I PROTAGONISTI
Gaetano Oristanio, trequartista mancino campano nato a Vallo della Lucania, 174 cm di altezza, prelevato a titolo definitivo dall’Inter per una cifra di 4 mln più percentuale sulla futura vendita a favore dei nerazzurri, può occupare tutto i ruoli della trequarti grazie alla sua capacità nello smarcarsi tra le linee e nell’attaccare l’area di rigore avversaria palla al piede. Rapido e dotato di buona forza nelle gambe, abile nel dribbling e veloce sul lungo, ricorda per certi versi Chiesa. Ama muoversi su tutta la trequarti per non dare punti di riferimento, smarcandosi anche in appoggio o in ampiezza per poter effettuare controlli orientati verso il piede preferito. La sua agilità gli permette di effettuare progressioni pericolose palla al piede, specie in campo aperto.
Mirko Maric, punta centrale croata prelevata in prestito dal Monza, 188 cm di altezza, di piede mancino, giocatore di posizione, fisico e forte nel gioco aereo, abile in fase di finalizzazione. Copre palla quando è spalle alla porta per far salire i compagni, ed ha delle ottime doti di posizionamento in area di rigore. Mostra particolare tempismo, elevazione e precisione nei colpi di testa.
Christian Gytkjaer, esperto attaccante centrale danese di piede destro, 184 cm di altezza, bravo a finalizzare con entrambi i piedi e di testa, forte nei duelli fisici, intelligente nei movimenti senza palla, capace di smarcarsi bene in area di rigore, con un ottimo senso del gol e capacità di segnare anche in situazioni difficili.
Daniel Fila, giovane attaccante ceco di piede mancino, 190 cm di altezza, predilige il gioco fisico, sfruttando la sua altezza e forza nei duelli aerei, molto abile nella protezione della palla e nel gioco spalle alla porta, dalla buona tecnica individuale.
LE METRICHE
In fase offensiva i dati mostrano una difficoltà evidente nella concretizzazione. Ultimi per media reti realizzate, ultimi con 0,68 di media a gara, penultimi per capacità di conversione in rete delle occasioni create con una percentuale del 6,88%, quartultimi per media tiri totali con 9,86 e per media tiri nello specchio della porta con 3,11. Unico elemento positivo è costituito dalla percentuale di realizzazione di reti da sviluppo di calcio piazzato. Con il 61% - 14/23 – i lagunari sono primatisti in questa metrica e, cosa curiosa, incontrano il Napoli che è invece primatista in quanto a minor numero di realizzazioni concesse agli avversari su sviluppi da calcio piazzato con una percentuale del 13% - 3/23-.
Dalla nostra analisi abbiamo voluto estrapolare anche alcuni significativi dati sul trend vissuto dalla compagine lagunare in questa stagione e in questo specifico periodo, riassunti nella grafica che mostra come l’ultima vittoria in campionato sia datata 22 dicembre 2024 in casa contro il Cagliari e come nelle ultime 18 gare il Venezia abbia raccolto solo 11 punti – una vittoria, 8 pareggi e ben 9 sconfitte – con 13 reti segnate e ben 24 subite. Inoltre i lagunari con 19 punti in classifica – 3 vittorie tutte casalinghe, 10 pareggi e 15 sconfitte – sono attualmente penultimi in classifica.
MINACCE E OPPORTUNITA’
Come di consueto dalla analisi dei punti di forza e di debolezza degli avversari vediamo in grafica da cosa deve guardarsi il Napoli e quale lacuna invece può provare a capitalizzare a proprio vantaggio.
In primis abbiamo parlato della pericolosità dei lagunari sugli sviluppi dei calci piazzati, abbiamo visto la pericolosità delle azioni in verticale e del fatto che tra le mura amiche siano arrivati i risultati migliori. Di contro però evidenziamo come i difensori, di cui abbiamo descritto le caratteristiche, non sappiano temporeggiare negli interventi anche all’interno della area di rigore, tant’è che il Venezia è la squadra che in serie A ha subito il maggior numero di calci di rigore, ben 9. Abbiamo poi visto come siano in difficoltà se pressati forte e come siano vulnerabili nella transizione negativa specie sulle laterali.








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