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Rebus Napoli, come giocherà la Roma di Ranieri? Alla scoperta dei giallorossi

Alla scoperta della Roma di Claudio Ranieri, proviamo ad analizzare come potranno giocare i giallorossi nella gara di campionato contro il Napoli.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

22/11/2024 20:32 - Campionato
Rebus Napoli, come giocherà la Roma di Ranieri? Alla scoperta dei giallorossi

Dopo la sosta per le Nazionali, l’ultima vivaddio fino al mese di marzo 2025, il campionato del Napoli riprende con una sfida di quelle storiche contro la Roma, reduce dal recente cambio di guida tecnica. La difficoltà principale per lo staff tecnico degli azzurri, oltre che relativa al valore della squadra giallorossa, risiede proprio nella indecifrabilità del nuovo corso. Atteso che Sir Claudio Ranieri arriverà a Napoli con pochi allenamenti svolti con la squadra, bisognerà capire in questo poco tempo quanto di suo il tecnico romano pretenderà dalla squadra e quanto proverà invece a mediare mettendo in campo quanto ereditato.


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In buona sostanza sarebbe stato palesemente più leggibile un avversario codificato e letto, dalle metriche consolidate come poteva essere la Roma di De Rossi piuttosto che quella di Juric, rispetto ad un avversario che potrebbe presentarsi con atteggiamento tattico e principi di gioco anche diametralmente opposti. Nella nostra consueta analisi, oltre a tenere da conto ciò che la Roma ha prodotto in quanto a metriche nelle varie fasi delle 12 partite e confrontarle con quelle del Napoli, abbiamo voluto studiare alcuni parametri propri del gioco di Ranieri palesati nelle sue precedenti esperienze a Cagliari, con la Sampdoria e con la stessa Roma in passato. Vediamone il risultato.


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FASE DIFENSIVA

I parametri relativi alla difesa della porta mostrano una squadra in difficoltà nel difendere la propria area di rigore, non a caso la Roma con il 68,8% dei tiri concessi nella propria area di rigore è penultima in campionato (Napoli primo in questa statistica con il 55,3%). Male anche negli xGa, gol subiti attesi, con 1,48 quattordicesima (Napoli secondo con  0,84).

FASE DI NON POSSESSO

Nella fase di non possesso dobbiamo evidenziare come finora la Roma abbia mostrato un atteggiamento di forte riaggressione mirata alla riconquista immediata del possesso attraverso un PPDA pari a 9,26, il secondo migliore in serie A (Napoli solo dodicesimo con 13,25), tendenza ulteriormente confermata dall’altezza media della linea difensiva in fase di non possesso, 49,89 metri, seconda in lega (Napoli settimo con 47,64 metri).

FASE DI POSSESSO

Dalla analisi delle metriche relative alla fase di possesso emergono le differenze di approccio e di principi tattici principali tra le due squadre. La Roma infatti 60,12 di possesso totale e con il 67,12 di possesso in trequarti (Field Tilt) risulta seconda in campionato, mentre il Napoli con 48,84% di possesso totale e 50,52% di Field tilt figura decimo. Dunque una squadra che ama palleggio e fraseggio, a scapito della verticalizzazione immediata, come testimonia il dato relativo ai passaggi in avanti pari al 28,4% (diciassettesima) contro il 31,81% dei partenopei (decimi).

                                         

FASE OFFENSIVA

La Roma ha dimostrato finora una buona capacità di produzione offensiva, è ad esempio terza in quanto a conclusioni totali con 15,25 di media contro 13,17 del Napoli dodicesimo. Inoltre figura terza per xT, ossia gli x-threats, minacce attese, con 1,52, metrica in cui il Napoli va via via calando e con 1,35 è nono. Buono anche il dato degli xG, gol attesi, pari a 1,41 (settima) contro un valore di 1,27 degli azzurri (decimi). Di contro, molto bassa risulta la percentuale di realizzazione della produzione offensiva per i giallorossi, che si attesta al 7,10% (sedicesima), mentre il Napoli con il 10,76% figura undicesimo. Dunque la squadra dei Friedkin, pur con una produzione offensiva di tutto rilievo, ha palesato notevoli lacune nella concretizzazione, come testimonia il dato sulle reti realizzate, 1,08 a gara, vale a dire quattordicesimo attacco della Serie A.

COME GIOCAVA LA ROMA FINORA E COME GIOCHERA’ CON RANIERI: DIFFERENZE

Infine abbiamo voluto mostrare in grafica principi di gioco e filosofia della Roma finora a confronto con quelli che potrebbero essere invece sotto la guida di Ranieri.

A prescindere da quelli che potranno essere gli interpreti in campo, per i quali non pochi sono i nodi da sciogliere, alcuni capisaldi del Ranieri-pensiero possono essere dati per certi. Il tecnico romano ha sempre mostrato in tutte le sue esperienze in Italia e all’estero una certa duttilità tattica, un camaleontismo tale da portarlo ad adottare diversi sistemi di gioco, tenendo però alcuni principi tattici sempre fermi. In questa ottica la su Roma potrebbe giocare a 3 in difesa (specie se Hummels verrà recuperato alla causa giallorossa) ma anche a 4. Quello che sarà certo è che in fase di non possesso vedremo una Roma molto più attendista (quindi con un PPDA destinato a salire), in blocco tendenzialmente più basso (quindi con altezza media della linea difensiva che diventerà più bassa), e con riferimenti a zona piuttosto che ad uomo, come invece accadeva ad esempio accadeva sotto Juric, e contestualmente difficilmente la linea difensiva verrà spezzata per un anticipo, ma tenderà a restare molto compatta. Il pressing raramente sarà forte, se non quando la costruzione avversaria avverrà in laterale e soprattutto in occasione delle rimesse laterali della squadra avversaria. In fase di possesso poi dovremmo assistere ad una ulteriore rivoluzione. Una Roma avvezza al possesso e al fraseggio, con poca verticalizzazione rapida, dovrebbe cedere il passo ad una squadra che invece tende a andare lunga e diretta verso l’attacco. E’ ai più noto come Ranieri non ami il possesso prolungato e soprattutto abbia quasi demonizzato la costruzione con uscita dal basso, specie con il portiere. Le sue squadre in passato sono sempre state almeno nei primi 3 posti nelle graduatorie delle palle lunghe e delle verticalizzazioni. E’ dunque molto probabile che anche in questa esperienza Ranieri inculcherà questa sua mentalità e potremmo quindi assistere a lanci diretti e lunghi su Dovbyk con le mezze ali ad andare a combattere sulle seconde palle.

Infine altro aspetto caratterizzante del gioco di Ranieri è la semplicità quasi scolastica che viene adottata in fase di costruzione. In caso di linea difensiva a 3 avremo una costruzione 3+1, in caso di linea a 4 sarà un 4+2. In ogni caso potrebbe essere rivalutata molto la figura di Hummels per le sue capacità di impostazione dal momento che sia Ndicka che Mancini risultano lenti nella gestione della palla. Infine, autentico marchio di fabbrica del neo tecnico romanista, l’attacco in laterale. Con Ranieri i due esterni difficilmente entrano dentro il campo e per questo motivo non giocano mai a piede invertito. Piuttosto vanno sul fondo per effettuare cross alti per gli attaccanti oppure per l’inserimento di una mezzala (pensiamo ad esempio a Cristante molto abile nel gioco aereo), oppure dei cut-back, ossia passaggi a rimorchio per le mezze punte (pensiamo a Dybala e a Pellegrini). Ricordiamo che sempre andando a ritroso nello storico di Ranieri, le sue squadre sono risultate spesso prime in Campionato per numero di cross effettuati. Data quindi la centralità degli esterni chiamati spesso a sviluppare gioco, sarà molto probabile una rivalutazione tanto di Angelino riportato in una situazione tattica a lui certamente più congeniale, quanto di Celik e El Shaarawy.


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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