Napoli, i dati della svolta. Numeri top in Italia e in Europa. Olivera uomo chiave
Primato in classifica momentaneo e titolo di Campione d'Inverno congelati, ma dopo il girone di ritorno, è tempo di primi bilanci. Le metriche della prima parte di stagione.

La vittoria autoritaria del Napoli contro la Fiorentina, da autentica grande squadra e con punteggio finalmente perentorio di Firenze, aprono nuovi scenari e al contempo consegnano a Conte il patentino ufficiale di aspirante al titolo, e al Campionato un messaggio chiaro e forte: il Napoli c’è ed è squadra vera e compatta, anche senza tre elementi fondamentali come Buongiorno, Politano e Kvaratskhelia. Primato in classifica momentaneo e titolo di Campione d’Inverno congelati, ma dopo il girone di ritorno, è tempo di primi bilanci, che vediamo insieme.
IL NUOVO ATTEGGIAMENTO VOLUTO DA CONTE. All’indomani dell’infortunio, molto pesante per il Napoli, patito da Alessandro Buongiorno, lo staff tecnico del Napoli sembrerebbe aver concertato un cambio di rotta nell’atteggiamento tattico, specie in fase di non possesso. Una inversione che per la verità era parsa già marcata a partire dalla gara di Torino contro i granata. Abbiamo evidenziato questa contro-tendenza nelle grafiche che proponiamo di seguito che certificano come, in una progressione lineare più o meno costante, nelle ultime cinque gare il Napoli abbia migliorato i dati della sua produzione offensiva. In questo intervallo vediamo come la media tiri in porta sia passata da 13,12 a 13,79, la media reti realizzate da 1,36 a 1,42, il parametro degli xT (x-threats) che misura le minacce portate alla porta offensiva da 1,36 a 1,45.
In questo stesso intervallo di gare inoltre il valore degli xG che era di 1,33 a partita è salito a 1,37, il Field Tilt (possesso palla nell’ultimo terzo di campo) da 49,93% è salito a 54,89%, e il valore del PPDA (ossia il numero di passaggi concessi all’avversario prima di intervenire con una a azione di pressione mirata alla riconquista del pallone) è migliorato sensibilmente passando dal 13,46 al 12,08 nel giro di cinque gare.
In buona sostanza, con l’assenza del miglior marcatore puro del Campionato, Conte ha probabilmente voluto proteggere la propria porta tenendo un atteggiamento preventivo più aggressivo e con una linea di pressione più alta, con Juan Jesus che ha saputo interpretare al meglio in queste ultime tre gare da titolare, quella che era la volontà del suo tecnico. Lo stesso Lobotka è parso aggredire più spesso e con maggiore efficacia non appena perso il possesso, e al contempo proporsi con maggiore frequenza rispetto alle precedenti gare in impostazione bassa tra i due centrali di difesa. Morale della favola: nelle tre gare disputate finora senza Buongiorno, tre successi con sei reti all’attivo e solo una al passivo, segno che, almeno in partite con squadre non big (anche se la Fiorentina attuale potrebbe essere considerata tale) questa nuova filosofia funziona.
A FIRENZE CON OLIVERA 2.0
Ma la gara di Firenze, insieme ad alcune conferme tra cui quella relativa al chilometraggio percorso di squadra ancora una volta da record con 117,105 km a fronte dei soli 109,325 dei gigliati, ha fatto emergere anche nuove tendenze e codifiche tattiche probabilmente figlie delle diverse caratteristiche degli interpreti chiamati in causa dalle defezioni dei “titolari”. Dalla lavagna che proponiamo possiamo dedurre diverse conclusioni:
1. La presenza in campo di Neres in luogo dell’indisponibile Politano, ha suggerito a Conte di tenere più basso Di Lorenzo, facendolo entrare più di rado dentro il campo e in inserimento, viste le caratteristiche maggiormente offensive del brasiliano. Osservando la mappa dei passaggi di Firenze, si nota come il triangolo della catena di destra veda Di Lorenzo in posizione più bassa rispetto ad Olivera, vertice basso del triangolo della catena di sinistra.
2. Osservando le due catene appare evidente come, contrariamente al solito, sia proprio Olivera a entrare maggiormente all’interno del campo con Spinazzola nel contempo più basso del dirimpettaio Neres.
3. In generale la morfologia delle connessioni evidenzia un Napoli certamente più compatto in cui Lobotka costituisce quello che nel gergo tecnico chiamiamo Hub, ossia il catalizzatore e punto di riferimento assoluto dei compagni.
4. Infine, due parole su Olivera, autore finora di una stagione straordinaria per rendimento ed evoluzione tecnica e tattica. A Firenze sono emersi dati, riportati nella grafica seguente, di assoluta eccellenza. Olivera è stato in assoluto il giocatore che ha giocato più palloni (ben 81), quello che ha indirizzato più passaggi in verticale (21), e, dopo McTominay e Anguissa, il maggior recuperatore di palloni con 4. Inoltre con 3,5 di media, è stato il migliore in quanto a Indice di Verticalità, parametro che misura il numero di giocatori avversari superati da un passaggio verticale andato a buon fine. Con una percentuale pari a 84,04% è stato altresì leader nella metrica Disponibilità al passaggio, che misura quanto un giocatore si smarchi dagli avversari per ricevere un passaggio in linea non ostruita. Infine, l’uruguagio ha terminato con il secondo posto in quanto a Indice di rischio passaggio pari a 39,13%, parametro che misura la propensione a rischiare la giocata. Come dire, non solo quantità nel numero delle palle giocate, ma anche non banalità nelle scelte di passaggio.
LE METRICHE DI ECCELLENZA IN SERIE A
Abbiamo voluto attendere il termine del girone di andata, sia pure non ancora completamente allineato per le gare da recuperare, per poter tirare una linea che potesse iniziare ad evidenziare un risultato, seppur parziale, tuttavia di una qualche rappresentatività dal punto di vista numerico. I ragazzi di Conte con un bottino di ben 23 punti totalizzati in trasferta, frutto di sette vittorie, due pareggi e una sola sconfitta (a Verona nella prima giornata) vantano il miglior rendimento esterno della lega. Inoltre con 17 reti realizzate sono il terzo attacco esterno e con 6 reti subite, la seconda miglior difesa dopo l’Inter, la quale però ricordiamo ha due gare in meno. Inoltre i partenopei possono vantare la migliore difesa con 12 reti al passivo, il maggior numero di clean sheets con 11 e il quinto attacco del torneo con 30 reti all’attivo. Tuttavia non ci siamo fermati in superficie, ma abbiamo voluto scandagliare altre aree di studio che hanno evidenziato dati altrettanto apprezzabili, come mostra la grafica che proponiamo.
Come possiamo vedere, gli azzurri risultano primi in quanto a media reti subite con 0.58, davanti a Juventus 0,67 e Inter 0,78; primi in quanto a NPxGA ossia gol attesi subiti al netto dei rigori con 0,63, davanti a Juventus con 0,74 e Inter 0,89; ancora, primi per media tiri subiti nello specchio della porta con 2,53, davanti a Juventus 2,61 e Bologna 2,82; primi gli azzurri anche per percentuale di tiri concessi nell’area di rigore con 56,76%, davanti a Atalanta 58,10% e Milan 58,66%; primi per percentuale di gol subiti nell’area di rigore con il 45,45%, davanti alla Fiorentina con 64,71 e Lecce con 71,43%; Conte poi ancora può vantare il primato in quanto a percentuale di parate con il 77,6%, davanti alla Fiorentina 76,7% e Juventus 76%, maggior numero di clean sheets con 11, davanti a Juventus 10 e Inter 9, e infine il minor numero di ammoniti della stagione – 22 - davanti a Inter con 26 e Milan con 28.
LE METRICHE DI ECCELLENZA IN EUROPA
Ma i record di questo Napoli in questa prima parte di stagione proseguono se allarghiamo il nostro raggio di ricerca ai 5 top campionati europei. Ebbene, in questo ambito gli azzurri possono vantare il maggior numero di partite vinte con 14 alla pari del Liverpool, davanti a Atalanta e Real Madrid fermi a 13. Primato anche per la difesa azzurra, la migliore in Europa con 12 reti concesse, al pari dell’Atletico Madrid che però ha una gara in meno, Real Sociedad e Bayern Monaco a 13. Conte può inoltre vantare la migliore media reti subite a partita con 0,63, davanti all’Atletico Madrid con 0,67 e alla Real Sociedad con 0,72. Inoltre anche a livello Europa gli azzurri risultano primatisti per numero di gare con la rete inviolata, 11, davanti a Real Sociedad e Juventus a 10. Infine, per media punti a partita, il Napoli risulta al momento quinto con 2,32, in una graduatoria comandata dal Psg con 2,50, che precede Liverpool con 2,42, Bayern Monaco con 2,40 e Inter con 2,35.





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