Milan-Napoli: probabili formazioni e analisi tattica. Conte ha già scelto
Probabili formazioni e analisi tattica di Milan e Napoli, le due squadre si affrontano per la decima giornata del campionato di Serie A 2024-2025.

Dopo soli tre giorni il Napoli affronta alla scala del calcio il Milan di Paulo Fonseca, reduce da una settimana di riposo per la nota vicenda del rinvio della gara di Bologna. La sfida tra rossoneri e azzurri è valida per la decima giornata del campionato di Serie A 2024-2025. Vediamo subito come arrivano le due squadre, le probabili formazioni e le consuete metriche a confronto.
COME CI ARRIVA IL MILAN. I rossoneri sono reduci dall’impegno vittorioso in Champions contro il Club Brugge, mentre in campionato, dopo la sconfitta di Firenze, hanno vinto l’ultima gara in casa contro l’Udinese di misura, con non poche sofferenze e polemiche arbitrali. In totale gli uomini di Fonseca vantano un ruolino di marcia casalingo di tutto rispetto, con 3 vittorie e un pari nelle quattro gare disputate, mettendo a segno 10 reti e subendone 2.
Per la gara clou contro la capolista il tecnico rossonero dovrà fare i conti con molte assenzea. Oltre agli squalificati Reijnders e Theo Hernandez, saranno indisponibili per infortunio i lungodegenti Jovic, Florenzi e Bennacer, ai quali si sono aggiunti nelle ultime ore quelli di Gabbia e Abraham. L’undici titolare nel consueto 1-4-2-3-1 di Fonseca dunque dovrebbe vedere, davanti a Maignan, linea difenisiva formata da Emerson Royal, Tomori, Pavlovic e Terracciano (favorito su Calabria), i due mediani Fofana e Loftus-Cheek, i trequartisti Chukwueze, Pulisic e Leao, dietro alla punta Morata.
MILAN (1–4–2–3–1): Maignan; Emerson Royal, Tomori, Pavlovic, Terracciano (Calabria); Fofana, Loftus-Cheek; Chukwueze, Pulisic, Leao; Morata. All. P. Fonseca.
COME CI ARRIVA IL NAPOLI. I partenopei, sempre più capolista del torneo, arrivano a Milano con molte certezze e qualche dubbio di carattere tattico. Quella contro il Milan rappresenterà il prologo ad un ciclo terribile che vedrà gli uomini di Conte affrontare di seguito Atalanta, Inter, Roma, Torino e due volte la Lazio. Reduci da 4 vittorie di fila (non gli riusciva dall’anno dello scudetto) e da 5 vittorie su 5 al Maradona, tuttavia anche in trasferta i partenopei vantano un rendimento di assoluto rispetto, con 2 vittorie, un pari e l’unica sconfitta per 0-3 all’esordio contro il Verona. Da quel momento il Napoli non ha più preso gol lontano da casa, e vanta ad oggi la migliore difesa esterna. Stante l’infortunio non ancora smaltito da Lobotka, pochi sono i dubbi per il tecnico salentino che dovrebbe schierare, nel consueto 1-4-3-3, davanti a Meret, la linea difensiva con Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno e Olivera, la mediana presidiata da Anguissa, Gilmour e McTominay, e l’attacco con gli esterni Politano e Kvaratskhelia a riprendersi il posto da titolari, dietro alla punta Lukaku.
NAPOLI (1-4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Gilmour, McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia. All. A. Conte.
LE DUE SQUADRE AI RAGGI X
Come di consueto abbiamo analizzato le due squadre nelle metriche che riteniamo più rilevanti.
L’analisi delle metriche difensive evidenzia una maggiore efficienza del Napoli sia nella difesa della propria area di rigore che della porta. Inoltre per xGa i partenopei si lasciano preferire con 0.81/secondi) contro 1.13 (noni).
Anche l’esame della fase di non possesso mostra dati tendenzialmente migliore per gli azzurri. In particolare per i rossoneri si evidenzia una certa difficoltà nel recupero palla (sono ultimi con meno di 33 di media a gara), lacuna confermata anche dal dato sui contrasti vinti (penultimi con una media di 8).
Nella fase di possesso le due squadre mostrano un certo equilibrio, con il Napoli che ama un po' più verticalizzare (32.4% di passaggi in avanti contro il 28.9% dei rossoneri) e il Milan che ama di più il fraseggio (54.8% di possesso palla contro il 50.06% degli azzurri).
Infine le metriche che esaminano la produzione offensiva mostrano un tendenziale migliore livello per i rossoneri. In particolare questi ultimi vincono sia per valore di xG (1.74 contro 1.4) che per tiri in porta totali (5.62 di media contro 4,11).
Infine riepiloghiamo quelli che sono i punti di forza della squadra di Fonseca e i punti deboli.
ANALISI TATTICA MILAN
Nonostante un avvio di stagione non perfetto, il Milan di Fonseca, ha già mostrato tratti distintivi del suo stile tattico, con una predilezione per il controllo del gioco e una manovra costruita a partire dal basso.
SISTEMA DI GIOCO
Il Milan adotta un sistema di gioco di riferimento 1-4-2-3-1, ma in fase di possesso si distingue per la sua elevata flessibilità tattica, adattando la struttura a seconda delle situazioni di gioco. Durante la fase di costruzione dal basso, la squadra assume frequentemente una disposizione 1-3-2-4-1. Uno dei due terzini si alza all’altezza del centrocampo, andando a posizionarsi in ampiezza sulla linea dei centrocampisti, mentre l’altro resta bloccato, abbassandosi per formare una linea difensiva a tre insieme ai difensori centrali. Questa disposizione permette di creare superiorità numerica nella prima fase di costruzione e garantisce una copertura preventiva in caso di transizione negativa, riducendo il rischio di essere esposti a contropiedi avversari.
I due centrocampisti centrali si posizionano davanti alla linea difensiva formando un doppio pivot, offrendo una connessione continua tra i reparti e fungendo da supporto per la costruzione di gioco, formando una struttura pentagonale che facilita il consolidamento del possesso e la progressione dal basso. Gli esterni offensivi occupano le fasce laterali per garantire ampiezza e profondità, mentre il trequartista e l’attaccante centrale operano tra le linee, pronti a smarcarsi in zona di rifinitura o a creare soluzioni di passaggio verticali.
Il terzino che avanza, solitamente quello sinistro, si proietta in una zona più avanzata, fornendo una linea di passaggio sicura all’esterno. Questo posizionamento è particolarmente utile quando i due mediani sono sottoposti a una pressione intensa da parte degli avversari, o quando si vuole evitare di rischiare un passaggio verticale verso il centro. Le corsie laterali liberate dal movimento dei terzini diventano spazi cruciali per servire gli esterni offensivi, favorendo lo sviluppo della manovra attraverso le fasce e creando situazioni di superiorità numerica e profondità.
Nella fase di sviluppo, il Milan adotta un approccio fortemente verticale, cercando di progredire velocemente verso la porta avversaria. Vengono sfruttate combinazioni rapide e triangolazioni sulle corsie esterne per creare situazioni di superiorità numerica. Questo permette agli esterni d’attacco, come Chukwueze, Leao, Pulisic, di affrontare in situazioni di 1 contro 1 il diretto marcatore, cercando di superarlo sia con dribbling che con accelerazioni. Una volta saltato l’avversario, gli esterni hanno diverse opzioni: effettuare un cross, entrare nell’area di rigore o cercare il trequartista o l’attaccante che attacca lo spazio liberato nella zona di rifinitura. Gli esterni garantiscono ampiezza, mentre l’attaccante centrale e il trequartista occupano gli Half-Spaces tra la linea difensiva e il centrocampo avversario, pronti a smarcarsi e ricevere palla sia in profondità che venendo incontro al portatore.
Nella fase di finalizzazione, il Milan accelera la progressione del pallone, cercando di superare rapidamente le linee di pressione avversarie. Il sistema offensivo della squadra sfrutta l’ampiezza garantita dagli esterni d’attacco e la centralità del trequartista per penetrare nell’ultimo terzo di campo, creando opportunità da gol. L’obbiettivo è creare situazioni di isolamento o 1 contro 1, dove gli esterni, grazie a combinazioni rapide e sovrapposizioni, possano sfruttare la propria abilità nel dribbling. Allo stesso tempo, i centrocampisti si inseriscono tra le linee per attaccare l’area di rigore, con l’intento di portare il maggior numero di uomini nella zona di finalizzazione. Questo approccio aumenta l’imprevedibilità offensiva e la densità all’interno dell’area, migliorando in questo modo la probabilità di creare occasioni da rete.
Nella fase di non possesso, il Milan adotta un approccio più compatto e conservativo, trasformandosi in un 1-4-1-4-1, con un mediano che si alza altezza esterni e trequartisti, per formare una linea di pressing, lasciando l’attaccante centrale come unico riferimento avanzato. Questa disposizione permette al Milan di esercitare una pressione alta in fase di riconquista, cercando di recuperare palla rapidamente e ripartire cercando una transizione offensiva verticale. Alternativamente, la squadra può disporsi in un 1-4-4-2, con il trequartista che si alza all’altezza dell’attaccante, e le ali si abbassano all’altezza dei centrocampisti centrali per una fase attendista e solida.
Nella prima fase difensiva il Milan adotta una disposizione compatta per massimizzare la copertura degli spazi tra i reparti. La squadra si organizza prevalentemente 1-4-1-4-1 o 1-4-4-2, dove i blocchi intermedi sono responsabili di chiudere le linee di passaggio avversarie. In questo contesto, il mediano funge da schermo davanti alla difesa, avanzando in alcune situazioni per creare una prima linea di pressione che ostacola la costruzione del gioco avversario, forzando l’errore o il passaggio verso zone meno pericolose. A seconda delle circostanze, il Milan può adottare un atteggiamento più attendista, con i blocchi bassi che limitano gli spazi in verticale e in orizzontale. In queste fasi, la squadra cerca di difendere in modo posizionale, con i due attaccanti pronti a ripartire velocemente in transizione, sfruttando le situazioni di recupero palla per innescare rapidi contropiedi. Questo assetto mira a ridurre le opzioni di gioco dell’avversario e a facilitare la riconquista della sfera in zone favorevoli per attaccare immediatamente.
Quando i rossoneri si trovano a dover difendere su situazioni sviluppate lungo le fasce, tende a non attuare un raddoppio di marcatura con i terzini e i centrocampisti di catena. Questo approccio lascia i difensori esterni in situazioni di duelli individuali (1 vs 1) contro gli attaccanti avversari, il che può diventare pericoloso in presenza di avversari tecnicamente dotati e veloci, capaci di sfruttare gli spazi laterali per generare pericoli attraverso cross o penetrazioni in profondità nell’area di rigore.
Nelle situazioni in cui il gioco si sviluppa lateralmente, il Milan tende a utilizzare una marcatura a uomo all’interno dell’area di rigore, mantenendo una compattezza orizzontale e una ridotta distanza tra i difensori e attaccanti avversari. Questo tipo di marcatura ravvicinata comporta dei rischi, specialmente se la squadra avversaria riempie l’area con un alto numero di uomini. Durante la fase di transizione offensiva, il Milan cerca di sfruttare sia le soluzioni laterali che centrali. Gli esterni, abili nei duelli individuali 1 vs 1, rappresentano una minaccia costante, mentre l’attaccante centrale gioca spesso di sponda, facilitando la creazione di opportunità offensive attraverso combinazioni rapide. Il Milan eccelle anche nel consolidare il possesso, ricominciando l’azione dalla costruzione bassa e cercando di creare occasioni da gol tramite un possesso palla ragionato, partendo dalle retrovie. In fase di transizione difensiva, il Milan si riposiziona rapidamente, riorganizzandosi con una struttura 1-4-1-4-1, riducendo gli spazi tra i reparti e le linee. La squadra applica un primo pressing aggressivo immediatamente dopo la perdita del possesso, con l’obbiettivo di chiudere le linee di passaggio avversarie e impedire una progressione rapida. Il Milan cerca di riaggredire con un elevato numero di giocatori in zona palla, con l’intento di forzare la riconquista il prima possibile e trasformare la fase difensiva in una transizione positiva, sfruttando l’impreparazione della difesa avversaria per ripartire con azioni offensive rapide.





![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 4 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 2 |
![]() | 2 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 0 |