Milan-Napoli, analisi post partita: sensazioni, metriche e numeri confermano un gruppo in crescita
L'analisi post partita di Milan-Napoli, esaminiamo nel dettaglio quanto avvenuto allo stadio San Siro con l'ausilio di metriche e statistiche della gara di San Siro.

Avevamo chiesto al Napoli una prova di forza, un segnale chiaro ed inequivocabile al campionato. Avevamo anche auspicato che la cifra tecnica e qualitativa notevole a disposizione di Conte venisse finalmente fuori. Avevamo anche in più sedi e occasioni rimarcato come in queste partite di cartello fosse necessario il coraggio, prendendo come riferimento la gara del Napoli a Torino contro la Juventus, gara che il primo Napoli di McTominay con cambio di sistema di gioco, approcciò bene nel primo tempo, salvo poi abbassarsi nella ripresa “accontentandosi” dello zero a zero. Avevamo chiamato ad una prestazione di qualità e di peso i due frombolieri Kvaratskhelia e Lukaku, parsi il primo indolente e il secondo in ritardo di condizione.
Ebbene noi che quando c’è da criticare, sempre costruttivamente, lo abbiamo fatto a costo di risultare anche estremamente impopolari, oggi con piacere vogliamo rimarcare la prova maiuscola fornita dai ragazzi di Conte, in termini di applicazione, di grinta, di sagacia tattica e stavolta anche di cifra tecnica espressa sul campo. Una prestazione di livello eccelso dal punto di vista della fase difensiva, con linee strette e con blocco medio e a tratti medio-basso, ma anche dal punto di vista della qualità delle giocate, contro una linea difensiva milanista sfacciatamente alta e chiaramente perforabile al centro dove Pavlovic ha palesato non poche lacune.
La classica gara in cui è davvero difficile menzionare il migliore in campo. Tutti bene, dal Meret in versione saracinesca al Di Lorenzo in formato scudetto, dall’encomiabile Politano al resiliente Olivera, dall’instancabile McTominay al geometra Gilmour, dalla linea maginot Rrahmani-Buongiorno, allo straripante Anguissa, dal chirurgico Lukaku al poetico Kvaratskhelia. Senza dimenticare un rampante Simeone, un funambolico Neres e un generosissimo Mazzocchi. E poi l’orgoglioso papà di questi ragazzi, quell’Antonio Conte, tornato ad essere uomo del Sud, che del Sud incarna in maniera anche recondita, la voglia e la fame di riaffermare una leadership smarrita nei meandri di una stagione, quella passata, inspiegata ed inspiegabile.
La consueta analisi svolta con metriche ad hoc ha evidenziato come Olivera sia risultato per parametri esaminati il migliore in campo con una valutazione di 8,1. Il laterale uruguagio ha impreziosito la sua prestazione con un assist, ben 4 salvataggi, 10 contrasti su 14 vinti, e 3 passaggi chiave, a testimonianza di un lavoro di quantità ma anche di qualità.
Dal punto di vista tattico poi ancora una volta un Napoli molto ordinato in una disposizione molto raccolta in fase di non possesso, con baricentro medio di circa 44 metri e una lunghezza media di circa 26 metri. Due linee molto strette con Gilmour in posizione di frangiflutti al centro davanti alla linea difensiva.
Pur con un PPDA altissimo pari a 18.41, a testimonianza di un atteggiamento di attesa, il Napoli, specie in avvio, ha portato una pressione con addirittura 5 uomini sulla impostazione dal basso dei rossoneri, mirata a inibire le linee di passaggio dei rossoneri, al punto che quasi sempre l’impostazione era lasciata a Maignan, il cui lancio lungo, contrariamente al solito, non poteva avere stavolta negli assenti Theo e Leao, i suoi terminali preferiti. A ciò va aggiunto che le assenze di Reijnders e di Pulisic hanno notevolmente ridotto la cifra qualitativa in mezzo al campo.
Dal punto di vista tattico ancora una volta la mappa delle connessioni che riproduciamo ci fornisce spunti interessanti. In primis sul lato destro del Napoli grazie alla premiata ditta Di Lorenzo-Politano, con quest’ultimo ancora una volta più basso del capitano, non si passa. Inoltre va evidenziata la connessione centrale Buongiorno-Gilmour-Anguissa, autentica linea maginot in fase di non possesso che diventa immediatamente asse di riproposizione in fase di possesso. Infine va ancora una volta rimarcata la grande mobilità dello scozzese McTominay che lo porta spesso in posizione di seconda punta, pronto però sempre a ripiegare facendo ancora una volta registrare un record per km percorsi, ben 13,024, in un contesto in cui tutta la squadra ha fornito una prestazione da record, terminando con ben 119 km percorsi, a fronte dei 110 dei padroni di casa.
UNO SGUARDO ALLE STATISTICHE
Infine anche dal punto di vista statistico questo Napoli inizia a dare importanti risposte. In primis risulta leader nei principali 5 campionati europei nelle ultime 5 gare con 5 vittorie, davanti a Lipsia, Liverpool e Fiorentina. Inoltre, includendo anche le gare di Coppa Italia, dopo la disfatta di Verona, nelle ultime 10 gare gli azzurri hanno inanellato 9 vittorie e un pareggio (a Torino contro la Juventus), segnando 23 reti e subendone solo 2 (una su rigore dubbio). Quella col Milan è stata la quinta vittoria consecutiva (non accadeva dalla annata scudetto) e il settimo cleansheet su 10 gare di campionato, il nono su 12 includendo anche le due di Coppa Italia. Gli azzurri vantano il miglior rendimento esterno, la migliore difesa della lega tanto in assoluto quanto in trasferta. Infine questo Napoli nelle prime 10 giornate ha raccolto un solo punto in meno di quello dello scudetto, ed ha gli stessi punti, 25, dell’Inter campione lo scorso anno. Numeri incoraggianti per Conte, scoraggianti per le avversarie, all’alba della sfida difficilissima al Maradona contro l’Atalanta, che insieme alla Fiorentina rappresenta la squadra più in salute del Campionato. Non c’è che dire, il modo migliore per celebrare un giorno importante, quello in cui Napoli celebra il compleanno del suo Re indiscusso…Auguri Diego!!!





![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 4 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 2 |
![]() | 2 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 0 |