Lecce, l'analisi tattica della squadra di Gotti. I pugliesi sono in piena crisi
Allo stadio Diego Armando Maradona arriva il Lecce, la squadra pugliese è in piena crisi. Sistema di gioco e caratteristiche della compagine allenata da Luca Gotti.

Per la nona giornata di campionato il Napoli affronterà il Lecce derelitto del tecnico Luca Gotti, giunge alla cosiddetta ultima spiaggia. All’indomani infatti della sconfitta dal punteggio tennistico patita al Via del Mare contro la Fiorentina, la proprietà dei salentini ha rinnovato la fiducia a tempo per il tecnico che l’anno scorso condusse alla salvezza i giallorossi. Cerchiamo di scoprire caratteristiche tattiche e metriche dei pugliesi passandoli, come di consueto, ai raggi X.
SISTEMA DI GIOCO. Il Lecce di Luca Gotti ha mostrato una certa flessibilità tattica, anche se alcune costanti emergono nel suo approccio. Gotti ha spesso impiegato un modulo basato sulla difesa a tre, come il 3-5-2 o il 3-4-1-2, durante la sua carriera, ma per il Lecce è stato finora più prudente. La squadra è stata costruita attorno al 4-3-3, e questo modulo rimane il più utilizzato, con alcune variazioni situazionali come la difesa a tre che potrebbe essere introdotta a gara in corso o in base alle esigenze. Sul campo, Gotti adotta un calcio pragmatico che bilancia il pressing alto con fasi di difesa posizionale e predilige la costruzione dal basso, con scambi di posizione e riaggressione immediata dopo la perdita del pallone. Tuttavia, potrebbe sperimentare con la difesa a tre se la rosa lo permette, soprattutto in risposta a particolari esigenze tattiche o avversarie.
DIFESA DELLA PORTA
La difesa della porta costituisce probabilmente l’elemento di maggiore fragilità per il Lecce, difesa più perforata della lega, ultimo per numero medio di tiri in porta subiti, penultimo per percentuale di tiri concessi in area di rigore con il 74%, terzultimo per percentuale di parate con il 61,9%, diciassettesimo per xGA con 1,78. E’ una squadra che non riesce a proteggere adeguatamente la propria area di rigore.
FASE DI NON POSSESSO
La difesa soffre anche per una fase di non possesso spesso inadeguata, con una linea di difesa che inizia l’azione a 41,1 metri di media dalla propria porta, ultimo dato della serie A, e il PPDA che risulta il peggiore della lega con un valore medio pari a 16,4. Questo vuol dire che c’è un atteggiamento fin troppo passivo e una fase di pressione mirata alla riconquista del possesso eccessivamente tardiva che contribuisce così all’abbassamento e schiacciamento oltremodo pericoloso della linea difensiva in blocco troppo basso.
FASE DI POSSESSO
Anche una volta in possesso di palla la squadra di Gotti ha evidenziato una certa difficoltà nel fraseggio e una volontà nella ricerca della verticalizzazione alquanto veloce, come si evince dal dato sulla relativo alla percentuale dei passaggi in avanti pari al 36,8%, il quarto in assoluto. Sedicesimi per possesso palla e per precisione dei passaggi, diciassettesimi per possesso nell’ultima trequarti di campo, tutti dati che certificano una scarsa frequenza nella presenza in fase offensiva da parte dei salentini.
FASE OFFENSIVA
Peggiore attacco in assoluto della lega con soli tre centri, zero in trasferta, peggiore percentuale di conversione in gol delle azioni da gol con il 2,8%, quindicesimi per valore di xG prodotti con 0.97, tuttavia i pugliesi risultano migliori del Napoli quanto a media di tiri verso la porta con 15,3, quinti in graduatoria, e media di tiri nello specchio con 4,4, ottavi assoluti. Dunque il problema principale ad oggi nella fase di finalizzazione è rappresentato dalla scarsa precisione dei suoi attaccanti.
ANALISI SWOT
Infine, come di consueto, la grafica riassume i punti di possibile forza e debolezza della squadra di Gotti. Una compagine che palesa enormi difficoltà in fase difensiva, subendo eccessivamente nella propria area, che al tempo stesso arriva tutto sommato con frequenza in zona di finalizzazione, ma che pecca clamorosamente in precisione sia nella concretizzazione che nella circolazione della palla. Tuttavia una squadra in cui tanto il tecnico quanto i calciatori hanno poco da perdere e questo potrebbe rappresentare il vero pericolo per i ragazzi di Conte.





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