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Juventus-Napoli: probabili formazioni. Motta lancia Danilo? Olivera scalpita

Probabili formazioni e analisi tattica di Juventus e Napoli, le due squadre si sfidano per la quinta giornata del campionato di Serie A 2024-2025.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

20/09/2024 18:25 - Campionato
Juventus-Napoli: probabili formazioni. Motta lancia Danilo? Olivera scalpita

Juventus-Napoli è la madre di tutte le sfide del Campionato, rivalità storica, dal sapore particolare, partita che definire importante significherebbe svilirne il valore intrinseco di un possibile risultato positivo, giunge soltanto alla quinta giornata, con due compagini che vivono una ricostruzione ancora allo stato embrionale all'indomani dei rispettivi avvicendamenti alla guida tecnica e alla luce di autentiche rifondazioni nella rosa. Dalla sfida all'Allianz Stadium quindi entrambe avranno la possibilità di trarre ulteriori indicazioni dopo essersi fronteggiate senza il fardello del risultato, che forse è l'ultima cosa che conterà alla fine. 


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COME ARRIVA LA JUVE. Dopo anni di buio a livello di spettacolo con Allegri, si tornano a vedere sprazzi di bel calcio allo Stadium. Per il momento i bianconeri hanno mostrato pochi punti deboli. Morale di ambiente e squadra alle stelle dopo la vittoria squillante in Champions contro gli olandesi del PSV Eindhoven, serata in cui unica nota stonata è stata la porta violata per la prima volta in stagione proprio nei minuti di recupero, quando ormai era dato per certo il quinto clean sheet stagionale in cinque gare dei bianconeri.  Per il resto, dopo un primo quarto d'ora di difficoltà, una Juventus a tratti scintillante negli interpreti più che nel gioco. La sfida col Napoli vedrà come assenti certi gli infortunati Conceicao e l'ex Milik. A parte questo Thiago Motta potrà contare su tutti, incluso quel Nico Gonzalez parso in gran spolvero in Coppa. Il nuovo tecnico bianconero sta dimostrando una notevole capacità di adattamento rispetto a quello che è stato il sistema di gioco che lo scorso anno ha portato il suo Bologna sotto i riflettori per la modernità dei suoi principi di gioco. Pur infatti disponendo di una rosa di straordinaria qualità, frutto di un ottimo lavoro di Giuntoli, nel roster non ha né un giocatore alla Zirkzee, né il Calafiori che diventi il totem in campo. Ma, mentre per il primo dovrà fare di necessità virtù, sta lavorando silentemente al clone del secondo, che risponde al nome di Andrea Cambiaso. E' lui che, a prescindere dalla posizione iniziale in cui viene schierato, ha messo la sua straordinaria duttilità e poliedricità al servizio del tecnico brasiliano, e lo vediamo sempre più spesso andare ad invadere zone anche diametralmente opposte a quelle deputate, creando effetto sorpresa e mettendosi in relazione con compagni sempre diversi, spesso assicurando una superiorità numerica in zona palla che aiuta lo sviluppo offensivo dei bianconeri. Un elemento la cui intelligenza tattica è stata da subito notata da Motta che ci sta lavorando con risultati sempre più tangibili, come mostriamo nella lavagna tattica di seguito.


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 Abbiamo più volte detto che leggere tatticamente le squadre del tecnico bianconero non è semplice. Tuttavia proprio in virtù del fatto che siamo in avvio di lavoro, certi meccanismi al momento sembrano ancora rigidi e posizionali, quindi più semplici da codificare, almeno in attesa che il verbo di Thiago diventi azione in campo avendo come parola d'ordine la mobilità. Da un punto di vista statico il sistema di gioco base è un 4-2-3-1 di partenza, che diventa in fase di possesso un 2-4-4, mentre in fase di non possesso, a seconda dello sviluppo avversario, può evolversi in 4-2-3-1, 4-2-4 piuttosto che 4-1-4-1. La costruzione parte sempre dal basso con il portiere che ne è protagonista insieme a tre difensori e un centrocampista, con il portatore di palla che ha sempre diverse opzioni di passaggio. Quando la palla è  dalla parte sinistra, il terzino destro si accentra nella mediana per aiutare il giro palla. L’altro centrocampista che partecipa alla costruzione si alza spesso nei mezzi spazi per ricevere al momento giusto e attaccare la difesa avversaria. E’ ormai noto come in fase di sviluppo questa Juventus, come già il Bologna dello scorso anno, sfrutti le zone interne del campo, grazie alla superiorità numerica che si crea con l’abbassamento incontro dell’uomo dietro le punte e il terzino destro che si accentra. Una volta superata la prima linea di pressione avversaria si cerca, con la palla scoperta, l’attacco della profondità da parte di tutti gli uomini offensivi e un centrocampista.  Con la palla coperta e la difesa avversaria schierata si gioca invece sugli esterni che restano larghi, pronti per  un cross o uno scambio stretto. Da notare come uno dei due in mediana svolge entrambe le fasi. Thuram, o talvolta anche lo stesso Cambiaso venuto dentro il campo, lo troveremo fin da subito basso in costruzione, ma sarà il primo a salire e seguire l'azione, prima nei mezzi spazi di centrocampo, poi con l'inserimento in area di rigore. Tra gli svariati modi infatti di finalizzare l'azione vi è appunto lo scambio stretto centralmente tra esterni, punta e centrocampisti che si inseriscono, mentre l'attacco alla profondità in zona centrale costituisce un'altra alternativa. Nella fase di non possesso e costruzione della manovra avversaria, la Juventus attende l’avversario sulla trequarti con quattro uomini a pressare i portatori di palla grazie al centrocampista che si porta in linea con l’attaccante, formando un 4-2-4. Se questa pressione viene aggirata, la squadra rientrerà nella propria metà campo schierandosi con 4-1-4-1. Nella transizione positiva, la squadra non sempre cerca l’attacco diretto alla difesa avversaria, molto dipende dalla posizione in cui viene recuperato il possesso e dalla sistemazione della difesa avversaria. In quella negativa effettuerà subito una contro pressione offensiva aggressiva mirata al recupero immediato del possesso. Difficile indovinare l'undici iniziale dal momento che il nuovo tecnico ha spesso avvicendato giocatori diversi nelle varie posizioni del campo, non senza sorprese, visti gli impieghi di Mbangula e di Savona in luogo di nomi altisonanti tenuti fuori almeno nelle prime gare. Sulla base anche di possibili rotazioni post-Champions azzardiamo quella che secondo noi potrebbe essere la scelta. In porta Di Gregorio, anche se Perin è stato alternato a lui in queste prime uscite, la difesa a quattro potrebbe vedere l'esclusione di Gatti, dato per recuperato ma probabilmente non al 100%, e il reintegro di Danilo dal primo minuto con Kalulu confermato a destra, l'inamovibile Bremer al centro e a sinistra il jolly Cambiaso. Dubbio per la mediana dove Locatelli sta dando importanti risposte ma, data l'abbondanza e un ciclo di gare in cui l'ex Milan è stato sempre impiegato, non escluderemmo la coppia Thuram-David Luiz, senza tralasciare che Fagioli e McKennie potrebbero comunque essere delle opzioni. Pochi dubbi infine davanti, dove Nico Gonzalez, Koopmeiners e Yildiz appoggeranno Vlahovic. Teniamo come incognita anche il giovane Mbangula che potrebbe essere una soluzione alternativa a Gonzalez a destra. Infine, nonostante i rumors che ci giungono, non crediamo in un impiego del giovane talento Adzic in una gara così importante, nonostante il ragazzo sia tenuto in debita considerazione dal nuovo tecnico, sempre molto attento ai giovani.

JUVENTUS (1-4-2-3-1): Di Gregorio; Kalulu, Danilo (Gatti), Bremer, Cambiaso; David Luiz (Locatelli), Thuram; Gonzalez (Mbangula), Koopmeiners, Yildiz; Vlahovic. All. Thiago Motta.

COME ARRIVA IL NAPOLI. La squadra di Conte giunge allo Stadium con un bottino di tre gare consecutive vinte, ma soprattutto con autostima e identità decisamente crescenti. A Torino altra prova per certificare ulteriormente la crescita emotiva del gruppo squadra e al tempo stesso i progressi evidenziati in quanto a coesione e spirito di sacrificio nel nome del collettivo. Conterebbe certamente uscire dalla contesa con un risultato positivo per accrescere ulteriormente l'autostima, ma siamo persuasi che per il tecnico salentino fondamentali saranno le risposte che il campo fornirà in tema di maturità e continuità nell'applicazione dei suoi dettami tattici. Proprio nel segno della continuità e in considerazione della levatura dell'avversario, siamo portati a pensare che ancora per questa gara non ci saranno mutamenti sul piano del sistema di gioco, seppur la crescente integrazione degli ultimi tasselli arrivati dal calciomercato stuzzichi non poco la fantasia del tecnico pugliese. Unico dubbio di formazione sembrerebbe riguardare l'esterno di sinistra. Spinazzola ancora una volta non ha pienamente convinto a Cagliari e quindi Olivera potrebbe essere preferito nell'undici iniziale, anche in considerazione del fatto che in quella zona bisognerà arginare Nico Gonzalez e che l'uruguagio si lascia senza dubbio preferire all'ex romanista per le sue maggiori doti in fase difensiva. Per il resto, dopo l'ottima prova dell'intero undici di partenza di Cagliari, pochi dubbi e al momento nessuna indisponibilità. Anche le ultime prove di Anguissa, parso finalmente recuperato alla forma migliore, scongiurano un eventuale impiego in sua vece di McTominay, che comunque scalpita per l'esordio da titolare. Certi saranno i cambi in corso di partita, con entrambi gli scozzesi prontissimi a subentrare e con la freccia David Neres pronta nella faretra per essere lanciata, forte di una tradizione che racconta di una sfida Champions in cui i bianconeri furono letteralmente annichiliti dall'Ajax guidato dal brasiliano fino alla finale poi persa.

NAPOLI (1-3-4-2-1): Meret; Di Lorenzo, Rrhamani, Buongiorno; Mazzocchi, Anguissa, Lobotka, Olivera (Spinazzola); Politano, Kvaratskhelia; Lukaku. All. Antonio Conte.

Nella analisi dei punti di forza e di debolezza dei bianconeri (SWAT) la principale criticità emersa riguarda la reale mancanza di un sostituto di Vlahovic che sia di livello, specie poi con la indisponibilità di Milik. Inoltre con il passare del tempo e la stanchezza sub entrante  la costruzione dal basso con un pressing intenso degli avversari potrebbe portare ad errori. Infine, almeno in campionato, la squadra di Motta ha palesato una certa difficoltà in fase di finalizzazione. La gara di Champions sembrerebbe aver dato una svolta da questo punto di vista, ma bisogna pur considerare che il PSV è squadra alquanto disincantata tatticamente, dunque banco di prova molto relativo.


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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