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Il Milan di Conceicao, alla scoperta dei rossoneri: occhio alla fase offensiva

Alla scoperta del Milan di Sergio Conceicao, la squadra rossonera affronterà il Napoli nella 30esima giornata del campionato di Serie A.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

28/03/2025 22:21 - Campionato
Il Milan di Conceicao, alla scoperta dei rossoneri: occhio alla fase offensiva

Come di consueto cerchiamo di conoscere meglio il prossimo avversario del Napoli, il Milan di Sergio Conceicao, esempio di come il cambio di allenatore non abbia portato evidenti benefici. Il nuovo allenatore, nelle 12 gare di campionato ha infatti conseguito sei vittorie, due pareggi e quattro sconfitte, con all’attivo 18 reti e al passivo 16. Nove dei venti punti sono stati conquistati in trasferta – tre vittorie e tre sconfitte, nove reti fatte e nove subite -. La sua media punti risulta al momento di 1,67 ed ha portato i rossoneri al nono posto in graduatoria. Ricordando che Fonseca ha lasciato il Milan all’ottavo posto dopo 17 gare in cui aveva conquistato 27 punti, frutto di sette vittorie, sei pareggi e quattro sconfitte, ma con 26 reti segante e 17 subite, ed una media punti di 1,59.


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SISTEMA DI GIOCO. Il tecnico portoghese predilige un sistema di gioco di partenza 1-4-3-3, caratterizzato da un centrocampo estremamente dinamico e fluido. Durante la fase di costruzione e sviluppo del gioco, la squadra si dispone in un 1-2-3-2-3: i terzini avanzano sulla linea del regista, mentre le mezzali si spingono in avanti, posizionandosi a supporto del centravanti. In situazioni di difficoltà nella costruzione, una delle due mezzali si abbassa per creare superiorità numerica, trasformando lo schieramento in un 1-2-4-4, mentre l’altra mezzala si alza per affiancare la linea degli attaccanti.


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Nella fase di rifinitura, il sistema evolve in un 1-2-3-5. Un difensore si dedica alla marcatura, mentre l’altro copre lo spazio. Le due linee più avanzate sono organizzate attorno al regista, che funge da perno della linea a tre. In questa fase, gli esterni bassi, le mezzali e gli esterni d’attacco effettuano continui interscambi di posizione, mantenendo però una rigorosa attenzione a non compromettere l’equilibrio delle due linee.

In fase di non possesso, la squadra si dispone in un 1-4-5-1 o in un 1-4-1-4-1, con il regista posizionato davanti alla difesa per schermare eventuali passaggi verso la profondità e l’attaccante avversario. Per caratteristiche individuali, la squadra tende ad avere una maggiore spinta sulla fascia sinistra, che si posiziona più alta rispetto al resto del reparto.

FASE DIFENSIVA

In fase difensiva la squadra mantiene una solida struttura difensiva con un difensore centrale in marcatura e uno in copertura. Quando necessario, Thiaw, Gabbia e Pavlovic si occupano della marcatura diretta sugli attaccanti avversari, mentre Tomori è responsabile della copertura, intervenendo se richiesto. L’obiettivo principale è mantenere la difesa alta e compatta, riducendo gli spazi tra i reparti. I difensori centrali, in particolare, stringono vicino al terzino in zona palla per creare densità e limitare le opzioni offensive avversarie, aumentando così la pressione sulla manovra avversaria e favorendo il recupero del pallone. la squadra si ricompatta in un 1-4-5-1, utilizzando la zona come riferimento difensivo. I giocatori pressano l’avversario appena questo entra nella propria area di competenza, mentre il resto della squadra si concentra sul taglio delle linee di passaggio verticali, con particolare attenzione alla punta centrale. In questo contesto, Fofana svolge un ruolo chiave come schermo davanti alla difesa, bloccando le traiettorie pericolose. La linea difensiva si mantiene alta, con un difensore in marcatura diretta e uno in copertura, garantendo equilibrio e protezione degli spazi. Inoltre, la squadra rimane molto corta, creando densità intorno alla zona palla per limitare le opzioni avversarie e favorire il recupero immediato del possesso. Il tecnico richiede che, una volta recuperato il pallone, la squadra attacchi immediatamente in verticale, cercando di sfruttare il momento di instabilità dell’avversario, quando quest’ultimo è più vulnerabile a causa del cambio di fase. Questo approccio mira a colpire rapidamente, approfittando della disorganizzazione difensiva. Portando molti giocatori in zona palla, la squadra lascia inevitabilmente più vulnerabile il lato debole, creando spazi che possono essere sfruttati dagli avversari in caso di cambi di gioco rapidi o transizioni da un lato all’altro. Questo approccio difensivo, pur efficace nel creare densità e recuperare il possesso, espone la squadra a potenziali rischi in situazioni di gioco veloce.

Dalla analisi delle metriche difensive si evince che i rossoneri non eccellono in questa fase. Il decimo posto per media reti subite insieme al nono per media tiri subiti certificano questa lacuna.

lavagna fase difensiva napoli milan

FASE DI NON POSSESSO

In fase di transizione difensiva, il giocatore più vicino al pallone applica immediatamente pressione sul portatore, con l’obiettivo di rallentare l’azione avversaria e guadagnare tempo affinché la squadra possa ricompattarsi. Questo approccio mira a impedire agli avversari di avanzare rapidamente, riducendo gli spazi disponibili e ristabilendo l’organizzazione difensiva. In fase di pressing, la squadra mantiene riferimenti chiari nella prima linea di pressione, con la punta centrale che guida e indirizza la costruzione avversaria. L’obiettivo è impedire l’avanzamento della manovra, inducendo l’avversario all’errore o a soluzioni forzate. Schierati in un 1-4-1-4-1, la prima linea di pressione coinvolge la punta centrale, gli esterni alti e le due mezzali, che si coordinano per chiudere le linee di passaggio e recuperare il pallone il più alto possibile. Questo assetto consente di mantenere compattezza e copertura, pur esercitando un pressing aggressivo e ben organizzato.

Le metriche di questa fase ci aiutano a capire come i rossoneri facciano non poca fatica nel recupero del possesso – quartultimi per media palle recuperate – pur provando a pressare alti per il recupero veloce – PPDA quinto a 10,96 -.

lavagna fase non possesso napoli milan

FASE DI POSSESSO

Un aspetto chiave della transizione offensiva è che, al momento del recupero, un giocatore offre un sostegno immediato, mentre gli altri si spingono in avanti, attaccando la profondità per allungare la difesa avversaria. Questo movimento coordinato crea spazi e opzioni di passaggio per finalizzare l’azione in modo rapido ed efficace. Una volta recuperato il possesso, l’obiettivo principale è quello di attaccare l’avversario cercando di sfruttare gli spazi oltre la linea difensiva, attraverso movimenti coordinati e incisivi. Le soluzioni offensive prevedono tagli o inserimenti, che possono essere effettuati sia dagli esterni d’attacco che dai terzini, privilegiando le corsie laterali, oppure centralmente, grazie ai movimenti della punta o alle incursioni delle mezzali. Queste dinamiche permettono di variare le opzioni d’attacco, mantenendo costante la pressione sulla linea difensiva avversaria.

Il sistema di gioco prevede una partecipazione attiva del portiere nella costruzione dal basso, con i difensori centrali posizionati sulla linea dell’area di rigore laterale. Il play si posiziona pronto a ricevere palla, mentre i terzini si allineano con il regista per fornire ulteriori opzioni di passaggio e facilitare la manovra. L’obiettivo primario è quello di avanzare rapidamente guadagnando campo. Nello sviluppo dell’azione, il Milan utilizza in modo marcato l’ampiezza per cercare di disorganizzare la difesa avversaria, spostando il gioco rapidamente da una zona laterale all’altra con pochi tocchi. Questo approccio mira a creare spazi utili per avanzare e mettere in difficoltà il blocco difensivo avversario. Il centrocampo è strutturato con un regista che si abbassa per impostare il gioco, supportato da due mezzali con compiti sia di costruzione che di inserimento, a seconda delle necessità del momento. Tuttavia, questa dinamicità non compromette la struttura di gioco, che rimane sempre ben equilibrata. Un elemento chiave nello sviluppo delle azioni del Milan è rappresentato dagli interscambi tra i giocatori, mantenendo la configurazione del 2-3-5. Se una mezzala si abbassa per contribuire alla costruzione, entrando nella linea a tre del centrocampo insieme al play e ai due esterni bassi, uno dei terzini avanza nella linea dei cinque offensivi per occupare lo spazio lasciato dalla mezzala. Questo movimento sincronizzato consente alla squadra di garantire copertura, ampiezza e presenza offensiva, senza perdere compattezza tattica.

Le metriche mostrano una straordinaria abilità nell’uscita dalla pressione avversaria – primi per LOS, ossia resistenza alla pressione -. Inoltre la buona qualità del possesso è certificata dalla percentuale di precisione nei passaggi – terzi con l’85,20% - e in particolare nella trequarti offensiva – quarti con il 75,97% -.

lavagna fase possesso napoli milan

FASE OFFENSIVA

Nella fase offensiva, la zona di rifinitura viene occupata da 5 giocatori disposti in modo asimmetrico, che si muovono verticalmente per adattarsi alle esigenze del gioco. Questi movimenti sono strettamente coordinati: un giocatore si abbassa per legare il gioco, mentre un altro attacca la profondità per allungare la linea difensiva avversaria, creando spazi utili. Questo approccio si basa su movimenti contrari rispetto a quelli del compagno più vicino, garantendo costante imprevedibilità. La squadra non offre riferimenti fissi, mantenendo una linea offensiva estremamente dinamica, caratterizzata da frequenti interscambi di posizione. La squadra sfrutta un’ampiezza ben organizzata per attaccare la linea difensiva avversaria, utilizzando tagli e inserimenti in profondità per rompere le marcature. Sulle corsie laterali, l’obiettivo è raggiungere la linea di fondo attraverso la creazione di superiorità numerica, facilitata da triangolazioni veloci o combinazioni uno-due. Questi movimenti sono finalizzati a produrre cross o scarichi mirati verso la zona del dischetto del rigore, una soluzione offensiva costantemente provata anche durante la sessione di riscaldamento pre-match come esercizio di finalizzazione. Centralmente, la squadra dialoga con scambi rapidi, mantenendo sempre l’intenzione di ricercare la profondità per mettere in difficoltà la linea difensiva. In fase conclusiva, creano una forte densità in area, con almeno quattro giocatori pronti a finalizzare l’azione, mentre un elemento si posiziona al limite dell’area per schermare eventuali ripartenze avversarie o raccogliere seconde palle, garantendo così un’efficace copertura. In catena laterale, la squadra crea superiorità numerica coinvolgendo più giocatori nella manovra: il difensore della linea a due, l’esterno basso, il play e uno tra la mezzala e l’esterno alto. Questa combinazione consente di aumentare le opzioni di passaggio e di superare la pressione avversaria attraverso combinazioni rapide e movimenti sincronizzati. Gli esterni opposti all’azione si posizionano strategicamente vicino all’area, creando densità per attaccare il pallone in caso di cross. In alternativa, restano pronti a ricevere uno scarico fuori area per concludere direttamente a rete, garantendo così una doppia minaccia offensiva e una maggiore efficacia nella fase di finalizzazione.

Le metriche evidenziano dati di tutto rispetto nella fase offensiva. I rossoneri sono infatti secondi per media tiri totali con 14,79, terzi in Xg con 1,68, primi per media ingressi in area di rigore con 7,55 e ancora primi per media passaggi chiave con 12. Inoltre, limitatamente alle gare giocate in trasferta, il Milan è la squadra che tira in porta di più in assoluto con una media di 14,4 tiri a partita e oltretutto è leader anche per media tiri nello specchio della porta con 5,8. Infine risulta anche la seconda nella graduatoria della media dribbling in trasferta con 9,5.

lavagna fase offensiva napoli milan

Infine, come è d’uopo, abbiamo voluto evidenziare i punti di forza e di debolezza della squadra di Conceicao. Tra i primi vanno evidenziati certamente velocità in transizione offensiva e rapidità degli attaccanti – Pulisic 9 gol e 6 assist, Reijnders 9 gol e 3 assist e Leao 6 gol e 7 assist -. Inoltre attenzione andrà prestata alla ampiezza che sfruttano i laterali rossoneri. Viceversa, il Milan soffre nelle transizioni difensive facendo fatica nella riconquista del pallone e soffrendo spesso di cali di concentrazione in fase difensiva, aspetto che ha portato il rendimento dei rossoneri – spesso nell’arco della stessa gara – ad essere fortemente altalenante.

Punti di forza e di debolezza del Milan


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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