Ziliani: "Milan tirchio: cede Reijnders e non capisce che serve un colpo alla Osimhen per..."
Parole dure del giornalista Paolo Ziliani, tramite i suoi canali social, riguardo le scelte di mercato del Milan.

Il Milan si è reso protagonista della prossima stagione e, ora, con il ritorno di Massimiliano Allegri puntano al ritorno nelle competizioni europee. Però, al momento, stanno cedendo per spingere il bilancio verso l'utile e, poi, fare una campagna acquisti di tutto rispetto.
Paolo Ziliani, giornalista, ha criticato però le scelte di mercato che stanno facendo i rossoneri, nel post pubblicato tramite i suoi canali social: "La tirchieria e la miopia del Milan: vende Reijnders e non capisce che per tornare grande gli serve un colpo alla Osimhen (che frutterebbe assai più di quel che costerebbe)". Poi aggiunge: "Come fece con Tonali, Furlani ha venduto (male: per la metà dei soldi di Wirtz) il suo miglior giocatore senza pensare di ingaggiarne uno più forte che porti la certezza di tornare subito in Champions".
Ha, inoltre, evidenziato: "Benché il mercato non sia ancora ufficialmente iniziato, è noto a tutti che il Milan, per non chiudere il bilancio 2024-25 in passivo e per far fare bella figura all’Ad Furlani & company agli occhi della proprietà Elliott-Red Bird (cui del Milan non frega nulla ma dei conti invece sì), dopo la famosa frase pronunciata da Furlani: 'Non abbiamo alcuna necessità di vendere i nostri campioni' si è affrettato a concludere a tempo di record la cessione del suo miglior giocatore (sicuramente il migliore dell’ultima disgraziata stagione), Tijjani Reijnders, al Manchester City per 57 milioni più 13 di bonus di cui, si dice, 8 facili da raggiungere e 5 più complicati. Si è in pratica ripetuto il copione di due estati fa quando ad essere ceduto a un club di Premier, il Newcastle, fu il miglior giocatore di allora, Tonali, per una cifra che al tempo venne gonfiata per tacitare il malcontento dei tifosi e che poi si scoprì essere decisamente inferiore: il Milan aveva parlato di '80 milioni impossibili da rifiutare', invece - come risultò a bilancio - l’introito fu 58,9 milioni di cui 4,9 finiti nella casse del Brescia, il club che aveva cresciuto e valorizzato Tonali".
"A bilancio, la plusvalenza iscritta dal Milan fu alla fine di 44,1 milioni, esattamente i soldi che di lì a pochi giorni Furlani & company spesero per acquistare Chukwueze dal Villareal e Musah dal Valencia. Domanda: a parità di soldi in cassa, preferireste un Milan con Chukwueze e Musah e senza Tonali o un Milan senza Chukwueze e Musah ma con Tonali? Ecco, forse ho reso l’idea".
"Ma perché, vi starete chiedendo, ricordando il precedente di Tonali parlo di Reijnders? Ne parlo perché credo che una riflessione su questa operazione di mercato e sulle strategie che il Milan degli americani sta attuando Milan vada fatta: fermo restando che chiunque è libero di avere in proposito l’opinione che crede".
"La prima cosa che vorrei dire, a proposito di Reijnders ceduto al City per 57 milioni più 13 di bonus (prendo per buone le cifre confidando che siano quelle che leggeremo poi nel bilancio), riguarda la valutazione data al giocatore. E chiedo: è una valutazione congrua oppure il Milan poteva alzare l’asticella? È una domanda che mi sono fatto confrontando la cessione di Reijnders al City per 70 milioni (bonus compresi) con quella di Wirtz dal Leverkusen al Liverpool per 137 milioni (bonus compresi). A scanso di equivoci dico subito che non discuto il fatto che Wirtz valga più di Reijnders: ha caratteristiche di attaccante più marcate e soprattutto è più giovane di 5 anni (2003 il tedesco, 1998 l’olandese). Premesso questo, credo siate d’accordo se dico che in entrambi i casi stiamo parlando di due pezzi unici: copie simili in giro non ce ne sono tante, anzi al loro livello non ce ne sono proprio".
"Ebbene, tra i soldi incassati dal Leverkusen per Wirtz (137 milioni) e quelli incassati dal Milan per Reijnders (70 milioni) ballano 67 milioni: in pratica, Wirtz è stato valutato e pagato il doppio di Reijnders. E qui mi è sorta la curiosità di andare a vedere com’è stata, nei numeri, l’ultima stagione di Wirtz (strepitosa) al confronto di quella di Reijnders (altrettanto strepitosa): e anche se il tedesco ha avuto il vantaggio di giocare in una squadra che ha fatto fino in fondo il suo dovere, 2^ in campionato e fra le prime 8 in classifica (quindi qualificata direttamente agli ottavi) nel torneo Champions, mentre Reijnders ha giocato nello sconclusionato Milan che tutti ricordiamo, ho scoperto che il rendimento di Wirtz e Reijnders è stato praticamente identico sia nella forma che nella sostanza (i numeri): se in campionato Wirtz ha segnato 10 gol e fornito 6 assist, Reijnders ha segnato gli stessi gol, 10, e fornito 3 assist; mentre in Champions, dove però il Milan è uscito ai playoff, Wirtz ha segnato 12 gol contro i 4 di Reijnders. Insomma, che il valore di Wirtz sia più alto non è in discussione; ma dire che valga il doppio di Reijnders a me pare esagerato. E il sospetto che i dirigenti del Leverkusen sappiano fare il loro lavoro mentre quelli del Milan meno è molto forte".
"Voglio però spingermi ancora più avanti nel discorso; per dire, come già feci per Tonali, che anche se la cessione di Reijnders avrebbe potuto essere più remunerativa, coi soldi incassati il Milan potrebbe ugualmente permettersi l’ingaggio di un grande giocatore, poniamo Osimhen. E passo subito a spiegarvi il perché".
"Prendendo per buone le cifre rese note dal Milan, la plusvalenza che il club ha fatto cedendo Reijnders al City (le cifre sono di Calcio Finanza) è di 44,7 milioni, cui occorre detrarre il 10% (4,47 milioni) da dare all’AZ suo club di provenienza. Restano 40,2 milioni cui però va aggiunto il risparmio di 6,3 milioni del costo a bilancio del giocatore - che adesso viene meno - tra stipendio e ammortamento. Vendendo Reijnders il Milan ha a tutti gli effetti incamerato e reso disponibili 46,5 milioni; che il City pagherà in tre esercizi ma che sono in ogni caso soldi certi".
"E veniamo a Osimhen: che come accennavo il Milan potrebbe tranquillamente pensare di acquistare anche in virtù dell’operazione appena conclusa. Sul giocatore De Laurentiis ha messo una clausola da 75 milioni esercitabile però solo da club esteri: finora (come già un anno fa, quando la clausola era più alta) non se n’è avvalso nessuno. Ebbene, immaginiamo che il Milan vada dal Napoli con 80 milioni, 5 più della clausola, e porti a casa Osimhen; cosa possibile visto che De Laurentiis aspetta quei soldi per far partire in grande stile la campagna di rafforzamento già iniziata con De Bruyne. Starete pensando: 80 milioni sono più dei 46,5 sbloccati da Reijnders. Ed è vero".
"Ma per prima cosa anche il Milan pagherà Osimhen in tre esercizi; e facendogli firmare un contratto quinquennale ammortizzerà la spesa in 5 anni: 16 milioni ogni anno cui a bilancio andrà aggiunto lo stipendio. Osimhen guadagna 10 milioni netti che al lordo, usufruendo del decreto crescita, sono 13,1. E dunque sommando i 16 di rata ammortamento e i 13.1 di costo stipendio il nigeriano verrebbe a costare l’anno prossimo al Milan 29,1 milioni, e così nei successivi 4 anni. Tanti soldi, certo".
"Ma domando: secondo voi il Milan con Osimhen in squadra farebbe fatica ad arrivare fra i primi quattro? Io penso di no. Ebbene, tornare in Champions significa incamerare dall’UEFA, immaginando di giungere anche solo agli ottavi, 60 milioni: con cui ti paghi Osimhen (che è a bilancio, appunto, per 29,1 milioni) per le due stagioni successive; e andandoci un’altra volta te lo ripagheresti fino alla fine del suo quinquennale con una squadra che nel frattempo anche grazie a lui è tornata a essere una squadra vera: che magari rivince uno scudetto e in Champions, almeno una volta, va avanti, arriva in semifinale e porta a casa non 60 ma 100 milioni. Fantascienza? A me non sembra".
"Ho scomodato Osimhen, che costa molto sia di cartellino che di ingaggio, per fare un esempio volutamente 'alto' di top player che il Milan potrebbe tranquillamente permettersi di acquistare anche oggi; anzi, dovrebbe. Naturalmente, se a Furlani il pensiero di mettere la firma sotto un’operazione da 80 milioni fa venire il mal di mare, può cambiare mestiere; o in alternativa, per evitare il coccolone, può abbassare l’asticella e fare comunque qualcosa di buono per il Milan".





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