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"Siamo la tua scorta": Ranucci si affaccia e si commuove, scoperte importanti sull'attentato

E' un momento delicato per Sigfrido Ranucci, giornalista di Report, a cui ignoti hanno fatto esplodere due auto: la sua e quella della figlia.


Luca CirilloLuca CirilloGiornalista

17/10/2025 23:02 - Altre notizie
Siamo la tua scorta: Ranucci si affaccia e si commuove, scoperte importanti sull'attentato

"Siamo la tua scorta": erano davvero in tanti a far sentire la loro solidarietà a Sigfrido Ranucci, giornalista che stamattina ha subito un attentato (un ordigno ha distrutto due auto, la sua e della figlia e "poteva uccidere"), che poi si è affacciato al balcone della sede di Report per ringraziare, commosso, i presenti. Per ovvie ragioni di sicurezza non gli è stato concesso di scendere in strada.


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"All'inizio molto ingenuamente ho pensato che fosse esplosa la bombola di gas della macchina, poi abbiamo visto che l'esplosione era davanti e presentava la presenza di un ordigno". Ha spiegato lo stesso Ranucci a "Il cavallo e la torre" su Rai3. "Da giornalista - ha aggiunto - la parte più stimolante è fare un'inchiesta su questo episodio, le dinamiche sono secondo me abbastanza significative. Hanno scoperto (gli inquirenti) all'istante che era un ordigno rudimentale, presente un chilo di esplosivo, probabilmente polvere pirica e l'innesco era stato fatto in maniera temporanea, quindi fatto all'istante: questo significa chi lo ha fatto esplodere aveva presumibilmente monitorato il fatto che non c'era nessuno", ma "il sottotitolo di tutta questa vicenda è che chi ha posto quell'ordigno conosce le mie abitudini, perché io mancavo da 4 giorni da casa e il fatto che avesse aspettato quel momento dopo 40 minuti che ero rientrato e che avesse posto la bomba proprio sotto il posto dove io passo sostanzialmente, significa che conosce le mie abitudini e ci dà il senso che può colpire in qualsiasi momento".


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Poi ulteriori dettagli: "In questo ultimo anno, anno e mezzo, sono accaduti una serie di episodi, regolarmente denunciati all'Autorità giudiziaria: pedinamenti, minacce attraverso sms, e la scorta ha trovato proiettili di P38 nel cespuglio vicino a casa. È stato bello sentire le dichiarazioni dei miei figli che hanno detto di essere orgogliosi di avere un padre del genere e io sono orgoglioso di loro. Ci sono quattro-cinque tracce importanti che però per coincidenza alla fine riconducono sempre agli stessi ambiti. Sono cose molto complesse da provare", ha spiegato. Anche da Napoli tanta solidarietà a Ranucci.


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Luca CirilloLuca Cirillo
Giornalista dal 2010, ha lavorato per Il Roma. Da vicedirettore ed inviato di giornali online, ha seguito il Napoli in giro per l'Europa. È autore e conduttore di programmi su Radio Amore e collabora con alcune riviste.

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