Sarà una lunga notte: Napoli trattiene il fiato. La città non dorme
La lunga notte prima di Napoli-Cagliari, emozione e tensione alle stelle tra i tifosi azzurri. L'appuntamento con la storia è a un passo.

C’è una città che non dorme. Le luci di Napoli sembrano più intense, i vicoli più silenziosi, come se anche loro trattenessero il fiato. È la notte prima dell’ultima partita di campionato, quella che potrebbe consegnare agli azzurri il quarto Scudetto della loro storia. Basta una vittoria contro il Cagliari, e la festa può cominciare.
Ma prima c’è da vivere questa notte. Una notte lunga, sospesa, che assomiglia a quella descritta da Antonello Venditti in “Notte prima degli esami”. Non solo per l’ansia, l’attesa, il peso delle speranze. Ma per ciò che rappresenta: un momento in cui si è chiamati a dimostrare qualcosa, a dare tutto, a scrivere una pagina che resterà. Per i tifosi napoletani è una vigilia carica di emozione, un misto di scaramanzia e fiducia, di passione e timore.
Gli occhi scorrono sui siti web a caccia di notizie, le mani sistemano bandiere e sciarpe, mentre il cuore ripercorre cent’anni di storia, tra trionfi, cadute e rinascite.
Alle 20.45 il campo parlerà. Ma stanotte Napoli sogna. E in questo sogno collettivo, c’è tutta l’identità di una città che vive il calcio come una fede e l’attesa come un rito. Perché certe notti, anche se insonni, valgono una vita intera.
E come scriveva Cesare Pavese: “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere".





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