Renica: "Il mio Napoli poteva vincere di più. Vi racconto l'uomo Maradona"
L'ex difensore del club azzurro, felice per lo Scudetto in arrivo, torna indietro con la memoria alla fine degli anni novanta.

Alessandro Renica, ex difensore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media polacchi: "È già partita la festa in città? Sì, mi ricorda molto i tempi nostri che finalmente sono tornati dopo 33 anni. Sono spesso giù a Napoli per ‘Legends’, un format tv che conduco, e vedo dal vivo tutto questo che sta accadendo. Credo che come festeggiano a Napoli sia unico al mondo!” ha detto a Przeglad Sportowy. "Come fu la festa scudetto ai miei tempi? Fu unico, ho vinto quello dell’87 e anche quello del ’90: fu bellissimo! La gioia che esprimono i tifosi napoletani quando vincono il campionato si vede raramente. Forse anche perché se ne son vinti pochi e quindi son più sentiti ma loro hanno un folklore e una creatività incredibile. Vivono per il calcio, hanno una passione sfrenata e contagiosa! Perché tutto il mondo si sta interessando ai festeggiamenti del Napoli”.
Si può fare un paragone fra il suo Napoli e quello attuale?
“Un po’ difficile, ora c’è molta più organizzazione di gioco, nel nostro Napoli c’erano molte più individualità. Qui c’è più gioco di squadra, nel nostro Napoli c’era arte individuale che poi si tramutava in gioco di squadra”.
Diego Armando Maradona: era la forza in più della squadra?
“Diego è stato il più forte di tutti i tempi per me, difficile ne nasca un altro così! Però attorno a lui era stata costruita una squadra molto forte, con giocatori importanti come Bruno Giordano, Careca, Alemao, De Napoli, Ferrara, Carnevale. Insomma, era una squadra con tanti giocatori di grande qualità che aprì un ciclo vincente. Vincendo anche la Coppa Uefa che somigliava alla Champions di oggi. Abbiamo vinto un grande trofeo europeo, con due scudetti e una Coppa Italia e una Supercoppa. C’è un pizzico di rammarico, perché forse potevamo vincere qualche trofeo in più”.
Che persona era Maradona?
“Diego era una persona amabile, un grande uomo. Molto disponibile, generoso, molto buono e anche molto umile. Poi aveva anche qualche difetto, ma come tutti noi! Ma erano molti di più i pregi di Maradona”.
Il Napoli è stata la grande sorpresa in positivo di questa stagione, nessuno pronosticava lo scudetto. Cosa pensa di questa vittoria arrivata senza Mertens, Insigne e Koulibaly?
“Sicuramente è stata una sorpresa, io sinceramente non me l’aspettavo. Pensavo fosse una stagione con problemini importanti. Invece siamo stati smentiti e questo è il bello del calcio. Devo dire che quei tre calciatori citati meritavano di vincere lo scudetto. Ma anche Albiol, Cavani, Higuain: il Napoli ha sempre avuto calciatori fantastici a disposizione, grazie alla bravura di questa società. Ma devo dire che questi ragazzi stanno scrivendo la storia, hanno scritto la storia e siamo contenti e felici noi di ‘passare il testimone’ a loro. Complimenti davvero a tutti loro”.
Qual è stato il miglior pregio di questa stagione?
“La capacità di essere una squadra molto imprevedibile, che ha giocato a ritmi molto alti: in questo son stati molto bravi anche i preparatori. Ma soprattutto hanno tante soluzioni di gioco: è una squadra che non riuscivi a imbrigliare. Questo Napoli è ingiocabile: nella maggior parte delle partite non ci puoi giocare contro, perché trovavano sempre il modo o la situazione diversa per poterti far gol e sorprendere gli avversari. Con grande possesso palla, con giocatori straordinari ed eccellenti. Una squadra pazzesca, che anche in Europa ha mostrato un grande calcio e che è uscita immeritatamente secondo me dalla Champions League”.
Cosa pensa di Piotr Zielinski?
“Penso lui sia un grandissimo giocatore, che merita di vincere lo scudetto ed è una gran bella persona anche se non lo conosco: si evince. Io non sono più un allenatore, ma se fossi un allenatore non rinuncerei mai ai colpi di Zielinski. L’unica nota negativa è che non sempre è continuo: ha dei momenti in cui rallenta un po’. Ma anche quando rallenta, io lo vorrei sempre in campo e non lo cambierei mai! Io ho una ammirazione pazzesca per Piotr: per me ha fatto la differenza”.
Resterà al Napoli nei prossimi anni?
“Adesso vediamo, lo scopriremo a Napoli prossimamente: questa è una domanda da allargare un po’ a tanti calciatori, per capire se si potrà aprire un ciclo. Perché secondo me il presidente De Laurentiis qualche calciatore lo venderà. So che c’è una questione relativa al contratto di Zielinski, ma mi auguro che resti: non è un calciatore facile da sostituire”.
Proviamo a capire l’emozione e la mentalità dei tifosi napoletani: cosa significa per il popolo di Napoli il terzo scudetto del Napoli?
“Questa è una città dove ci sono anche delle difficoltà, ma quando vinci un campionato così bello loro dimenticano tutte le difficoltà e festeggiano. Speriamo a lungo! E festeggiano in tutti i quartieri della città: quelli poveri e quelli ricchi. Ma è una grande festa in tutta la città: ci saranno festeggiamenti unici in ogni punto della città. Fra fuochi d’artificio, musica e allegria si vedrà nelle strade. Credo ci sia un modo per attrarre anche molta gente, turisti: si è incuriositi dalla creatività dei napoletani. Sono unici: resto stupito ogni volta che vado in città”.
Cosa pensa Diego di questo Napoli, guardandolo dal cielo?
“Bella domanda. Ma è mancato Diego e son successe due cose straordinarie: l’Argentina sul tetto del mondo, che ha vinto il Mondiale. E l’altra col suo Napoli che vince lo scudetto, con lui che non è più in Terra. Da lassù farà un gran sorriso e abbraccerà tutti i tifosi napoletani. E tutti noi: è rimasto davvero nel cuore di tutti noi”.
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