Varriale: "A Napoli è arrivato un uomo di calcio, credo in un ritorno all'antica"

Enrico Varriale, giornalista, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte, nel corso della trasmissione 'Marte Sport Live', e ha parlato di alcuni argomenti che riguardano il Napoli: "Il Barcellona è più avanti ad esempio rispetto all'Atletico che ieri ha reso la vita difficile all'Inter, che sta dominando in Italia. Quindi sono partite in cui i valori di esperienza dei giocatori contano tanto. Ci sono calciatori di caratura mondiale come Lewandoski o De Jong. Poi, non è la loro migliore stagione perché hanno dei problemi difensivi ma il Napoli, secondo me, gli stimoli lì avrebbe trovati pure se fosse rimasto Mazzarri, poiché sono partite in cui i giocatori hanno tutto l'interesse di dare il loro massimo dato che sono vetrine importanti".

Ha, poi, evidenziato: "Mi auguro veramente che il Napoli faccia una bella prova, con Calzona credo in un ritorno all'antica per quanto riguarda i meccanismi tattici, però è anche giusto non farci illusioni: non è detto che una grande prova del Napoli debba sfociare nella qualificazione".

"Un parere sulla conferenza stampa di Calzona? Mi è piaciuto molto, parlava da uomo di calcio ed è uno che ha fatto la gavetta e si vede perché è stato essenziale nelle risposte, non ha fatto voli pindarici. Ho apprezzato quando ha ricordato, in conferenza, quelle che sono le priorità: questa squadra deve ritrovare anche la voglia di essere un po' più coraggiosi e spensierati. Questo non vuol dire - come nessun allenatore al mondo - che ha la bacchetta magica".

"Ad ogni modo, il Napoli ha sbagliato tutto quest'anno, a partire dalla campagna acquisti. Non ha sostituito Kim e Lozano. Il messicano è considerato un giocatore di livello internazionale e ha preso uno che tutto può fare, Lindstrom, tranne il ruolo di Lozano. Ha perso Zielinski ed Elmas per prendere una scommessa come Traorè. Quindi, neanche Guardiola riuscirebbe a cambiare tutto in un giorno, questo vale a maggior ragione per Calzona. Però, certe volte, basta poco a cambiare il sentimento di una squadra".