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La chiave per la vittoria che avevamo anticipato: analisi post-partita

Il Napoli supera la Fiorentina in semifinale di Supercoppa, sfruttando tra l'altro le debolezze dei viola che avevamo anticipato nell'analisi pre-partita.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

19/01/2024 14:28 - Coppe
La chiave per la vittoria che avevamo anticipato: analisi post-partita

ANALISI POST-PARTITA - Davanti a 9.700 spettatori, meno della metà della capienza dello Stadio Al-Awwal, il Napoli operaio, "Mazzarri-style", trova una contro la Fiorentina vittoria corroborante, frutto soprattutto della mano del tecnico Mazzarri, appunto, che torna a vecchi sistemi per ricavare un risultato che significa finale, nuove convinzioni e 5 milioni di euro nelle casse del club. Come avevamo suggerito qualche settimana fa con l'acquisto di Mazzocchi, il Napoli torna a disporsi a 3 in difesa con 4 a centrocampo, 2 trequartisti e una punta. Nella fattispecie, Di Lorenzo viene adattato come braccetto di destra in catena con Mazzocchi e Politano, mentre a sinistra Juan Jesus agisce in laterale con Mario Rui e Kvaratskhelia. In mezzo al campo Cajuste e Lobotka centrali hanno garantito una buona copertura con lo slovacco che è parso meno in difficoltà con questo sistema rispetto al recente passato.


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Di fronte una Fiorentina che ha fatto esattamente ciò che sapevamo, alla quale Mazzarri, come avevamo auspicato in sede di analisi pre partita, ha scelto volutamente di cedere il pallino del gioco tenendo due linee molto strette, con 5 in linea di difesa e 4 in mediana in fase di non possesso, che di fatto hanno ostruito linee di passaggio e spazi ai giocatori viola. I partenopei sono stati molto corti, tra i 24 e i 25 metri, con un baricentro basso, ma il tutto per assecondare la foga aggressiva dei viola e provare a ripartire veloci.


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Avevamo infatti previsto come punto di criticità della Fiorentina il fatto di avere dei difensori che tendevano a rompere la linea in aggressione alta e che questo modus operandi poteva prestare il fianco a possibili spazi alle spalle della pressione; ed infatti proprio da una situazione del genere, con Milenkovic in pressione alta su Kvaratskhelia, è nato il gol di Simeone, con il georgiano che ha eluso con un tocco verso Juan Jesus la pressione del serbo e il brasiliano in inserimento insolito per lui, ma consono ai meccanismi di questo nuovo sistema, ha innescato il Cholito con un filtrante centrale capitalizzato poi in maniera magistrale del centravanti argentino.

In sostanza, il Napoli ha ceduto il 60% del possesso ai viola, i quali però hanno impegnato in una sola occasione Gollini, ed in generale si è avuta netta la sensazione di solidità del reparto difensivo come da tempo non si vedeva. Sia chiaro, per gli esteti del calcio non è stato un bel vedere, ma oggi il Napoli è questo e i giocatori in questo momento forse possono trarre da una maggiore solidità difensiva le certezze smarrite anche in attacco. Inoltre va detto che con gli uomini che si ritrova ad oggi Mazzarri in rosa ci sono più soluzioni con questo sistema di gioco che con altri.

Elementi come Olivera e Zerbin, ma anche lo stesso Mazzocchi, sono naturalmente portati per loro caratteristiche per questo modulo in cui anche Juan Jesus è sembrato essere maggiormente a proprio agio. E forse lo stesso Lindstrom potrebbe trarne beneficio essendo impiegato come trequartista di destra dietro la punta. Il solo che potrebbe risentire di questo modulo sarà probabilmente Mario Rui, non a caso giustamente sostituito nel ruolo da Mazzocchi con Di Lorenzo riportato a destra nei 4 in mediana e Ostigard come braccetto di destra, così come a mio parere sarebbe il caso di utilizzarlo.

Discorso a parte merita Zerbin (per il quale ho anche rilasciato da poco un'intervista dedicata su AreaNapoli.it), elemento che ha fatto poi la differenza, la cui prestazione dimostra come la testa, senza voler fare giochi di parola, possa fare la differenza a certi livelli. Un ragazzo applicato, duttile e ancora giovane per il quale una riflessione andrebbe fatta in merito alla possibilità di cessione in prestito anche quest'anno come si legge da più parti. Verrebbe da chiedersi se non sia il caso di accettare presunte offerte per Politano, che va per i 31 anni, per investire in un ragazzo giovane e la cui duttilità si presta a più sistemi di gioco.


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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