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Napoli-Braga, 4 buone notizie. Analisi post partita completa

Il Napoli supera lo Sporting Braga ed accede agli ottavi di finale di Champions League. L'analisi post partita del nostro Match Analyst.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

13/12/2023 17:25 - Coppe
Napoli-Braga, 4 buone notizie. Analisi post partita completa

NAPOLI-BRAGA, ANALISI POST PARTITA - Conquistati 3 punti, passaggio agli ottavi e rete inviolata, e non da ultimo circa 12 milioni di euro nelle casse del club partenopeo. A parte questi non trascurabili obiettivi raggiunti, non da poco visti i tempi l'analisi della gara col Braga ci impone considerazioni ben diverse rispetto al momento tecnico/tattico attraversato dall'undici campione d'Italia uscente e riflessioni approfondite su alcuni singoli notevolmente sotto standard di rendimento.


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Se infatti c'è da accogliere con ottimismo la crescita di Natan nel ruolo non suo di laterale mancino testimoniata dai 73 tocchi, dall'assist per il gol di Osimhen dopo una triangolazione veloce sul centro-sinistra con Kvaratskhelia e un poderoso affondo, e infine dal premio di Man of the Match assegnato dall'Uefa a fine gara, dall'altro va rimarcato il momento di poco smalto attraversato da Kvaratskhelia, spesso testardo nel voler forzare alcune giocate, mai in grado di mettere al servizio della squadra quella leggerezza e scioltezza che ne hanno caratterizzato l'incedere collocandolo tra i migliori talenti del panorama calcistico europeo. Il fantasista georgiano terminerà la gara con 11 dribbling tentati di cui 4 riusciti (36,4%) ben 58 tocchi e 2 conclusioni a rete, numeri che dimostrano quanto abbia cercato di entrare nel gioco stavolta coadiuvato da Natan meglio che nelle partite precedenti in cui il Napoli aveva sviluppato 2 volte su 3 l'azione sul lato opposto del campo.


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Eppure è come se Kvaratskhelia vivesse con ansia da prestazione ogni possesso, come se ne dovesse ricavare necessariamente una giocata decisiva. In questo Mazzarri dovrà lavorare sulla testa del georgiano cercando di trasmettergli serenità e leggerezza nelle giocate, e c'è da essere ottimisti considerando l'ottimo lavoro svolto da sempre dal tecnico toscano con i giocatori di talento che ha avuto a disposizione, vedi Cavani e Lavezzi.

Ma l'attenzione va a mio avviso rivolta alla mediana del campo dove i dati ci raccontano di un Lobotka anche ieri ancora una volta fuori dal gioco. In tanti hanno imputato alla volontà di Garcia la poca presenza dello slovacco nelle manovre e la scarsa connessione rispetto al passato con Zielinski e Anguissa. Ma i 36 tocchi del mediano nella gara di ieri rappresentano circa un terzo di quelli che in media effettuava lo scorso anno; alla fine del match, per lui durato 70 minuti, lo slovacco è risultato tra i giocatori che hanno toccato meno palloni in assoluto tra i 22 in campo; involuzione? scarso momento di forma? Difficile dirlo, fatto è che il suo 97% di precisione nei passaggi quasi tutti mai decisivi ma scolastici, poco hanno contribuito allo sviluppo concreto del gioco dei partenopei, al punto che con l'ingresso di Cajuste e l'abbassamento di Anguissa, la squadra è parsa paradossalmente più brillante.

E' lecito a questo punto domandarsi se elementi come lo svedese e lo stesso Gaetano non possano entrare con più minutaggio nelle rotazioni, così come avvenuto per Elmas. Per il resto in mezzo al campo accanto ad uno Zielinsky ancora impalpabile, 36 tocchi con 84,4% di precisione e un tiro che forse poteva essere un assist al liberissimo Osimhen, registriamo Anguissa in ripresa con un buon dinamismo (11,4 km percorsi) artefice di 65 palloni giocati con 88,2% di precisione e una conclusione su assist di Osimhen risultata centrale per la respinta del portiere portoghese.

Nella linea difensiva il Napoli ha avuto un rendimento tutto sommato accettabile nei singoli con Di Lorenzo una spanna sugli altri con 76 palloni giocati e 87,1% di precisione, e i 2 centrali Rrahmani e Juan Jesus abbastanza solidi e concentrati, specie quest'ultimo che aveva come cliente Banza, centravanti non comodo da fronteggiare.

Un'ultima riflessione sui singoli va fatta poi su Politano, il cui minutaggio è stato gestito magistralmente da Mazzarri, conscio evidentemente delle poche alternative su cui può contare al momento in quel ruolo. Uscito dopo 61 minuti durante i quali, come spesso accaduto in questa stagione, è stato tra i migliori in campo con 32 palloni giocati, 2 conclusioni in porta da fuori area (l'unico che ci provi a dispetto delle dichiarazioni di Mazzarri che reclamava più conclusioni dalla distanza) di cui una pericolosa ottimamente sventata dall'ottimo Matheus. A maggior ragione di quanto sopra per la natura del suo gioco e per le sue caratteristiche fisiche e organiche, è inimmaginabile che Politano possa sostenere questo rendimento e questa continuità per l'intera stagione, lunga anche quest'anno e senza soste che ne consentano un recupero. E' quindi ragionevole chiedersi per quale motivo un giocatore come Lindstrom non abbia trovato ancora un minutaggio adeguato; è apparso evidente che il danese non è né l'omologo di Lozano, né un esterno alto, ma probabilmente potrebbe entrare nei meccanismi offensivi del Napoli in posizione di ala o di trequartista; dovrà essere abile Mazzarri a studiare meccanismi e codifiche che possano coinvolgere nel progetto tattico il nuovo acquisto del Napoli, magari perché no, varando un assetto con Lindstrom alto sul centro destra e Kvaratskhelia alto sul centro sinistra dietro Osimhen, con la possibilità che il georgiano e il danese si possano periodicamente scambiare di posizione per creare maggiore scompiglio agli avversari e al contempo minore prevedibilità.

Nonostante le prestazioni dei singoli del reparto difensivo siano da valutare come del tutto accettabili, la lavagna tattica mostra una scarsa connessione tra le linee di centrocampo e di difesa nella fase di transizione negativa, meccanismo su cui bisognerà lavorare in modo anche ossessivo, data la preoccupante frequenza con la quale questo fenomeno di sconnessione si verifica; è questo aspetto che infatti dà allo spettatore quella perenne sensazione di sofferenza e di continuo affanno ogni qualvolta si perda il possesso palla e si subisca una ripartenza o anche una semplice transizione secondaria. In questa ottica Mazzarri dovrà cercare di tenere la difesa più alta e al tempo stesso lavorare su una presenza più attiva dei centrocampisti sia nel non ripiegare troppo spesso e troppo precipitosamente, sia nel prestare maggiore attenzione alla chiusura delle linee di passaggio degli avversari. Non è un caso infatti se i portoghesi hanno concluso per ben 19 volte (di cui 10 tiri fuori dallo specchio) verso la porta di Meret contro i 9 tiri del Napoli.

Napoli-Braga, analisi post partita

Riproduciamo alla lavagna tattica quanto accaduto al minuto 25. Pizzi si abbassa sulla mediana, scarica su Zalazar e subito va nello spazio tra le linee lasciato vuoto dai 2 centrali di difesa molto schiacciati che scappano all'indietro, con Natan molto stretto verso il centro che lascia il laterale destro Gomes con tanto spazio e Ricardo Horta che si trova nello spazio tra le linee senza che né Kvara né Zielinski chiudano la linea di passaggio; Zalazar ne approfitta e con una palla filtrante che passa tra i 2 centrocampisti del Napoli raggiunge R.Horta il quale ignora il liberissimo Gomes alla sua destra e avanza per concludere, Meret para; è andata bene, ma qualora Ricardo Horta avesse servito il compagno alla sua destra, questi si sarebbe trovato a tu per tu con Meret; questa situazione di gioco si ripeterà, specie nel corso del primo tempo, almeno altre 3 volte con sviluppi meno pericolosi.

I dati macro del match ci dicono di una contesa in equilibrio, con il possesso palla in perfetto equilibrio, più attacchi del Braga (58) rispetto al Napoli (39), 6 tiri nello specchio a 5 a favore dei partenopei, che hanno tentato ben 32 dribbling contro i 19 dei lusitani. In equilibrio anche la precisione nei passaggi (86%). Il vero dato critico che emerge è quello relativo al numero di passaggi in zona chiave: 19 per il Napoli, ben 43 per il Braga, conferma di quanto emerso in merito alla zona grigia tra linea difensiva e linea di mediana in non possesso palla.

La chiave tattica, in una gara sostanzialmente equilibrata contro avversari di buon livello ma non eccelso come quelli affrontati finora nel ciclo Mazzarri, è stata lo sviluppo in velocità, data la prevista carenza dei centrali in tema di rapidità segnalata in sede di analisi come punto di debolezza dei portoghesi. Entrambi i gol si sono originati sviluppando l'azione in velocità una volta a destra con Politano, una seconda volta a sinistra con triangolazione tra Kvaratskhelia e Natan; il fatto che finalmente la squadra sia tornata a sviluppare su entrambi i lati in maniera praticamente simmetrica (110 passaggi completati a sinistra e 114 a destra) ha giovato non poco alla compagine di casa.


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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