Nello Mascia: "Due 4 nel Napoli, Conte non ne azzecca una: Champions a rischio"
"Attenua il pessimismo la fisionomia di un campionato equilibratissimo, con continue impreviste novità", l'analisi dell'attore regista.

Nello Mascia, attore e regista napoletano, ha commentato la sconfitta del Napoli contro la Lazio al Maradona. Questa la sua analisi: "Seconda scoppola Seconda scoppola in 72 ore. Questa qui assai più dolorosa. Perché, dopo la decisione di uscire dalla Coppa, il Feroce Salentino aveva il dovere di vincerla. Perché giocata fra le mura amiche. Squadre speculari entrambe a vocazione difensivista. Tante partite a scacchi quanti erano i confronti diretti sul campo. Titolari e riserve".
Ed ha aggiunto: "Alla fine Baroni vince grazie al differente valore della panchina. Entra Noslin, l’eroe di tre giorni fa. E Noslin s’inventa l’apertura deliziosa per Isaksen non raccolta né da Charlie Brown né da Olivera, il quale intercetta e devia la botta del danese. Il Napoli non reagisce. Ed è forse questo l’aspetto negativo più sorprendente. Una sconfitta dovuta alla poca determinazione più che all’aspetto tattico. Una brutta sconfitta. Ridimensionamento? Indubbiamente le lacune ora appaiono più evidenti. E sono tutte incentrate sulla fase offensiva. Le soluzioni d’attacco poche e poco incisive. La solitudine e la staticità di Piedone. La fumosa presenza di Trinità-Kvara".
"Il risultato - prosegue Mascia - è che il Napoli tra le prime sette ha il peggior attacco. Dato statistico preoccupante. Non in chiave scudetto, ma addirittura in ottica Champions. Insomma il problema è serio e va risolto. Attenua il pessimismo la fisionomia di un campionato equilibratissimo, con continue impreviste novità. E attenua il pessimismo il vantaggio di non avere altre distrazioni. Dato che alla fine si presume peserà".
Infine ha concluso: "Entrambe in maglia nerazzurra le stelle del campionato. Alla Dea puoi resistere un tempo. Poi nella ripresa ti schianta. Con i cambi. Perché ha una rosa amplissima. E con il fiato e le energie. Perché ha una preparazione atletica impressionante. Gli atalantini cominciano a correre proprio quando gli avversari cominciano a boccheggiare. E corrono, corrono, corrono anche dopo il fischio. Corrono anche solo per raggiungere la doccia. Corrono anche solo per raggiungere il pullman. Poi c’è Gasp che è bravo. Uno che sa interpretare la partita come pochi. Uno che sa fare gruppo. Uno che sa difendere i propri uomini. Come quando – tre anni fa - insultò un ispettore nel corso di un controllo antidoping a sorpresa, interrompendo il test su Palomino. Gasp sceglie di rinunciare in partenza al cannoniere del campionato. Lo aveva già fatto contro il Napoli ed era andata bene".

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