Napoli, vittoria ok: ma lavori in corso. Gli errori degli azzurri contro la Juve
L'analisi di Napoli-Juventus, tanti buoni spunti per gli azzurri, ma anche diverse situazioni da correggere. Le lavagne, i numeri e tanto altro ancora della gara del Maradona.

La gara vittoriosa del Napoli contro la Juventus di Allegri di capitale importanza per intentare una rimonta verso la zona Champions, ha consegnato a Calzona una serie di certezze, non tutte positive. Quelle positive sono delle conferme nello spirito e nella chiara, forte e a tratti ostinata volontà della squadra di perseguire la "nuova" identità consegnatole dal tecnico calabrese, fatta di principi di gioco ben conosciuti e allenati lo scorso anno, di uscite dal basso anche rischiose, di pressing alto e riaggressione immediata a riconquista del possesso. Le certezze negative riguardano la fase difensiva che anche ieri è costata una rete ma soprattutto ha concesso troppo ai bianconeri. Allegri, da vecchia volpe della panchina, lo sapeva ed è per questo che ha presentato una squadra se vogliamo anche sorprendente sia negli interpreti che nell'atteggiamento tattico. I frutti si sono, seppur parzialmente, visti con Vlahovic, Chiesa e compagni che avrebbero potuto andare in rete in più occasioni.
Se dunque è da elogiare questo nuovo Napoli coraggioso e che ha confermato i progressi intravisti con il Sassuolo (anche ieri la palla viaggiava a oltre 36 km/h e il dato degli xG a 1,78 conferma il ritrovamento della verve offensiva ) sono certo che Calzona, perfezionista e maniaco della linea difensiva, si metterà alacremente al lavoro con il suo valente staff tecnico per correggere quanto prima errori individuali che, come vedremo in lavagna, si ripetono ancora e errori di reparto, quindi di squadra.
DUE ERRORI INDIVIDUALI NELLA STESSA AZIONE
Nelle prime 2 lavagne vediamo gli errori individuali di Olivera prima e di Rrahmani all'ottavo minuto di gara. Il terzino uruguaiano riceve palla sulla propria trequarti di sinistra e ne perde inopinatamente il controllo a beneficio di Chiesa. Purtroppo è da sottolineare che Olivera in questa gara di errori ne ha commessi tanti sia nel primo tempo che, come vedremo, in occasione della rete che poteva costare il pari. Nello sviluppo dell'azione vediamo che Chiesa, sul quale correttamente esce a chiudere la linea di cross Juan Jesus, con qualità avanza e avendo visto al centro area il compagno Vlahovic tagliare alle spalle di Rrahmani, lo serve magistralmente; Meret non può far altro che sperare che la palla esca. Mi soffermerei, come riportato in lavagna, sull'errore purtroppo recidivo di Rrahmani il quale, come già avvenuto a Bergamo sul gol di Lookman, a Torino all'andata sul gol-partita di Gatti e su almeno uno dei due gol di Giroud al Maradona, purtroppo continua a guardare la palla senza prestare attenzione anche al contatto con l'attaccante alle sue spalle. Si crea così la scomoda situazione del difensore che prova a staccare di testa andando all'indietro e l'attaccante che arriva in zona palla in terzo tempo, in forza del quale finisce inevitabilmente per vincere il duello aereo. Ecco, in queste situazioni il centrale difensivo, come per esempio fa Bremer con Osimhen, deve mettersi in condizioni di "sentire" l'attaccante per poterne anche solo infastidire l'azione, un po' come si fa nel basket, un occhio alla palla, ma il corpo ben incollato all'avversario.
ERRATO ALLINEAMENTO DELLA LINEA DIFENSIVA
Al minuto 33 possiamo invece rilevare un errore che definirei più di reparto che individuale. Alex Sandro in posizione di propria trequarti sinistra serve Chiesa, sempre lui, posizionatosi tra le linee. Come correttamente si verifica in questi casi, a palla scoperta, la linea difensiva inizia a scappare; corretta la postura dei 4 elementi allineati che iniziano a correre più o meno velocemente verso la propria porta, eccetto forse Olivera leggermente attardato sulla sua fascia sinistra. A questo punto, poco prima che parta il bel filtrante di Chiesa verso Vlahovic, Juan Jesus resosi conto di essere un po' in ritardo rispetto al centravanti che sta scattando tra lui e Rrahmani, prova a rallentare la corsa nel tentativo infruttuoso di mettere in fuorigioco il croato; si tratta di una questione di frazioni di secondo, ma resta comunque un errore di linea sul quale certamente Calzona insisterà (ricordiamo a sua tesi di Coverciano dal titolo "Allineare la linea difensiva a 4 con orientamento sullapalla").
IL GOL DI CHIESA: STILLICIDIO DI ERRORI
Al minuto 80 l'azione che poteva costare cara al Napoli. Nonge apre con una bella sventagliata da centrcampo verso Chiesa, posizionato a destra dopo l'ingresso del talentino Yildiz a sinistra. Accompagnato dal neoentrato Weah largo a destra seguito a vista da Kvaratskhelia, Chiesa stoppa la palla e dopo qualche metro in avanti su di lui accorcia Zielinski e in seconda battuta Olivera, mentre il georgiano non segue il taglio verso l'area di Weah. Chiesa a questo punto passa la sfera al centro dove, nei pressi del limite dell'area si sta inserendo Alcaraz; il giovane argentino riceve mentre Weah con il suo taglio ha abbassato, erroneamente, sia Olivera che Zielinski e Chiesa si trova praticamente senza nè pressione nè ostruzione della linea di passaggio verso di lui. Lobotka prima e Anguissa poi, in ritardo, provano a mettere pressione ad Alcaraz il quale però ha tempo sufficente per ridare palla a Chiesa. A questo punto il bianconero si trova fronte alla porta e la pressione su di lui è nulla dal momento che sia Olivera che soprattutto Zielinski guardano passivamente l'azione che termina con il fendente dell'attaccante bianconero che passa tra le gambe del difensore uruguaiano e batte l'incolpevole Meret. Come dire, un coacervo di errori e di incertezze che per questa volta fortunatamente non sono costati al Napoli i 3 punti, ma che necessariamente vanno risolti quanto prima se non si vuol vanificare tutto il resto del lavoro che mi pare sia svolto lodevolmente dallo staff di Calzona e dalla squadra che lo segue in pieno.
Per vedere l'analisi video di Alessandro D'Aria clicca sul play sottostante:








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