Napoli per 90 minuti col 3-5-2: perché Conte non è passato al 4-3-3
Antonio Conte ha voluto insistere col 3-5-2 e non è passato al 4-3-3 nella ripresa come accaduto nella gara con l'Inter. L'analisi dietro la scelta tattica del tecnico leccese.

Il Napoli sembra aver ormai assimilato con naturalezza anche il 3-5-2, testimoniando come Antonio Conte stia riuscendo nel suo intento di rendere la squadra camaleontica, esattamente come aveva annunciato nella sua presentazione estiva. Gli azzurri, infatti, hanno saputo esprimere un calcio più brillante e spettacolare.
Degna di nota è stata, in particolare, la fase difensiva di Politano, così come le incursioni di Buongiorno, autentico interprete del ruolo di braccetto, che hanno messo a dura prova la retroguardia della Fiorentina. Il Napoli ha saputo verticalizzare con efficacia, merito anche dei movimenti di Giacomo Raspadori, apparso pressoché imprendibile. L'intero undici si è mosso con sincronia e fluidità, mentre la scelta di schierare il doppio play, con Lobotka e Gilmour, si è rivelata ancora una volta una soluzione vincente.
Ma perché il Napoli, come accaduto contro l'Inter, non è passato al 4-3-3? La condizione fisica di McTominay, apparso affaticato e la stanchezza di Politano hanno impedito a Conte di variare l'assetto tattico. Inizialmente, il tecnico pugliese stava meditando l'inserimento di Olivera per riproporre la coppia sulla fascia sinistra con Spinazzola, un tandem che all'andata contro la Fiorentina aveva imperversato. Tuttavia, l'uruguagio è poi subentrato proprio per Politano, con Spinazzola che si è adattato sulla corsia destra.
Ci si attendeva, a quel punto, l'ingresso di Ngonge o Okafor al posto di Raspadori, ma Conte ha invece optato per Giovanni Simeone, mantenendo il 3-5-2 che offriva equilibrio e garanzie. Un cambio di modulo in quel momento avrebbe potuto generare confusione tattica, diversamente dalla situazione di svantaggio in Napoli-Inter dove imponeva una soluzione più pragmatica.
Una scelta che si è rivelata profetica: poco dopo, Billing ha siglato la rete del pareggio, confermando ancora una volta l'abilità di Conte nel sorprendere con le sue intuizioni. Il tecnico si conferma un autentico vulcano di idee e, per citare un'espressione cara alla Generazione Z... "lasciate cucinare Conte!".
Del resto, è un po' quello che ha detto Conte nella conferenza post-gara: "Abbiate fiducia, lasciatemi fare: la schedina si vince dopo, se la giochi dopo, non prima".
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