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Napoli-Inter, l'analisi del nostro Match Analyst: un solo punto debole

Il Napoli affronterà l'Inter al Maradona: analisi pre-partita del nostro Match Analyst della formazione guidata da Simone Inzaghi.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

02/12/2023 06:52 - Campionato
Napoli-Inter, l'analisi del nostro Match Analyst: un solo punto debole

Il Napoli si prepara ad affrontare l'Inter capolista del campionato (momentaneamente superata dalla Juventus, che ha vinto ieri sera in casa del Monza), per la quale i numeri parlano in modo inequivocabile: miglior attacco con 30 reti all'attivo, miglior difesa con appena 7 reti al passivo e ben 8 clean sheets, migliore differenza reti con +23, seconda dietro al Napoli per media di conclusioni a partita (16.3), seconda dietro i partenopei per precisione nei passaggi (86.4%), prima per minor numero di conclusioni concesse a partita (9.2). Al comando anche nella graduatoria degli xG (espected goals) con 2.15 a partita proprio davanti al Napoli con 2.09. Straordinario poi il rendimento in trasferta con 5 vittorie e un pareggio nelle 6 gare giocate con 13 reti all'attivo e appena 2 al passivo. Queste le statistiche notevoli dei nerazzurri, ma andiamo dunque alla scoperta della corazzata di Simone Inzaghi.


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Il sistema di gioco di base adottato da sempre dall'Inter prevede un 1-3-5-2. Analizziamolo in fase di possesso e di non possesso palla.

FASE DI POSSESSO - In fase di possesso l'Inter dispone di diverse alternative; possiamo dire che nel caso in cui la situazione di gioco lo permetta, ci si affida alla costruzione dal basso, prediligendo le catene laterali dal lato di Dimarco e di Dumfries, il primo con un mancino sapiente e molto tecnico, il secondo con a disposizione mezzi fisici e atletici di straordinaria levatura. Nel caso in cui viceversa la prima linea di pressione avversaria non permetta la costruzione dal basso la squadra di Inzaghi si dispone con un 1-3-3-4, con il portiere Sommer che prova, spesso con successo, a superare le linee di pressione avversaria con un attacco diretto indirizzato principalmente su Thuram, elemento che si sta rivelando ben oltre le previsioni come giocatore in grado di vincere i duelli, specie aerei, grazie ad un fisico statuario, ma anche di disporre di una velocità e una tecnica di ottimo livello.

FASE DI NON POSSESSO - Nalla fase di non possesso l'Inter si dispone con un 1-4-4-2 che diventa un 1-5-3-2 quando la squadra avversaria si trova sulla trequarti di campo. Parliamo di una squadra molto compatta e quadrata, spesso molto stretta tra le linee quasi sempre in 25 metri, capace all'occorrenza anche di abbassarsi notevolmente col baricentro e in grado di soffrire nei momenti di pressing dell'avversario. Ma l'Inter è anche ordinata, con Lautaro e Thuram che cercano di indirizzare il gioco verso l'esterno del campo, Dimarco che si abbassa sulla linea dei 3 centrali di difesa ad una difesa a 4, con Dumfries, Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan, che rimangono il più delle volte piatti cercando di chiudere le linee verticali di passaggio. Se gli attaccanti avversari entrano a giocare tra le linee, Acerbi e Darmian rompono la linea e vanno forte in pressione sull'uomo con uscite anche oltre la propria trequarti, lasciando il solo De Vrij in 1VS1 (uno conttro uno), Acerbi o Darmian a seconda di chi non è in pressione stringe la linea di difesa e Dimarco integra il reparto difensivo.

Scendiamo in maggiori dettagli delle due fasi.

FASE DI POSSESSO PALLA

COSTRUZIONE - Nella fase di costruzione l'Inter si dispone con un 1-3-1-3-2 con De Vrij, Acerbi e Darmian stretti ad attirare la prima linea di pressione avversaria; nei 3 elementi di centrocampo si attua una vera e propria rotazione per cercare la verticalizzazione, mentre i 2 laterali a tutta fascia Dimarco e Dumfries sono molto larghi per sfruttare le catene laterali, e Thuram più alto a fare a sportellate e a lavorare su attacchi diretti; Lautaro infine entra spesso in mezzo ai reparti per proporre una soluzione di passaggio aggiuntiva, ma anche per dare in caso di attacco diretto verso Thuram una opzione di scarico.

SVILUPPO - La fase di sviluppo si avvale di diversi hub - catalizzatori - specie nel reparto mediano, mentre nel reparto difensivo troviamo Acerbi a smistare il maggior numero di palloni; in virtù della rotazione continua degli elementi di mediana, Barella e Mkhitaryan più portati all'inserimento anche senza palla, costituiscono 2 nodi fondamentali nello sviluppo dell'azione, mentre Calhanoglu è l'hub principale, da lui passa in media il maggior numero di palloni in manovra. In particolare in fase di sviluppo l'Inter prova ad utilizzare la catena di sinistra per superare le linee di pressione avversaria. Anche il portiere Sommer, giocatore con la più alta percentuale di passaggi andati a buon fine nel superare la linea di pressione avversaria, cerca spesso un attacco diretto per lo più verso Thuram. Nella dinamica di sviluppo azione Dumfries e Dimarco difficilmente entrano dentro al campo, in questo anche obbligati dalla posizione di Mkhitaryan e Barella nei rispettivi lati, ma entrambi restano larghi specie Dimarco a sinistra che gioca sulla linea del fallo laterale, posizione che gli consente di avere una maggiore visione del campo, la possibilità di fraseggio con i centrocampisti e la punta, ma soprattutto la possibilità di chiudere triangolazioni per eludere la marcatura avversaria ed attaccare la profondità.

LATERALITA' - Sul lato sinistro risulta molto accentuata la connessione tra Dimarco, Mkhitaryan e De Vrij (oppure Bastoni), mentre su quello destro meno accentuato il dialogo di Dumfries con Barella e Darmian. In generale sul lato di sinistra Dimarco risulta giocare un numero maggiore di palloni rispetto a quelli giocati da Dumfries dal lato opposto. L'undici nerazzurro sfrutta maggiormente le catene di sinistra del campo con di Dimarco alla ricerca del cross o traversone, mentre dal lato di Dumfries tende di più al fraseggio e all'attacco della porta.

RIFINITURA - In fase di rifinitura spesso Mkhitaryan agisce tra le linee per l'ultimo passaggio, ma le soluzioni sono svariate poiché l'Inter cerca di portare più uomini possibili sulla trequarti avversaria e con la difesa avversaria schierata prova a non forzare mai la giocata, potendo disporre anche di ottimi tiratori dalla distanza come Mkhitaryan e Calhanoglu, ma anche di ottimi incursori come Barella e Frattesi, quando schierato.

FINALIZZAZIONE - L'Inter prova spesso a superare la linea difensiva viene spesso con triangolazioni e 1 contro 1 dal lato destro del campo con Dumfries che cerca molto il dialogo con le punte per trovarsi poi a tu per tu con il portiere, mentre dal lato opposto si tende a sfruttare Dimarco con i suoi precisi e tesi traversoni. Va segnalato che l'Inter si affida molto ai propri attaccanti ma nello stesso tempo prova a portare più uomini possibile in zona conclusiva e a riempire il più possibile l'area di rigore avversaria.

FASE DI NON POSSESSO PALLA

PRIMA AZIONE DIFENSIVA - La prima azione difensiva punta a portare l'uomo verso l'esterno, Lautaro e Thuram chiudono la linea di passaggio verticale in zona centrale. L'Inter si predispone per chiudere le varie zone di campo, con Dimarco che integra la linea difensiva, a prescindere dalla presenza o meno dell'avversario, e rimane leggermente staccato da De Vrij, in questo modo in fase di scivolamento si alza andando a fare il quinto di centrocampo. Calhanoglu si predispone da schermo davanti alla difesa per togliere qualsiasi possibilità di fraseggio al limite dell'area di rigore. Lautaro e Thuram si dispongono sulla linea della palla, pronti in fase di transizione ad attaccare forte la profondità.

DIFESA DEL CENTROCAMPO - Il centrocampo rimane con una linea a 4, piatta con palla sulla trequarti, ma spesso anche con squadra sotto la linea della palla; l'obbiettivo è chiudere la zona centrale e indirizzare il gioco verso l'esterno.

LATERALITA' DIFENSIVA - La squadra predilige come detto portare il pallone sull'esterno del campo, lontano dalla porta, al fine di agevolare anche in fase di transizione le ripartenze per catene laterali.

ANALISI LINEA DI DIFESA - La linea di difesa risulta molto ordinata e piatta, da una difesa a 3 di partenza, si passa ad una difesa a 4 con Dimarco che si abbassa, o a 5 se integrata anche da Dumfries, quando obbligata dall'avversario, cosa che potrebbe capitare sovente contro il Napoli per la presenza di Kvara su quel lato. Acerbi non lascia mai il reparto difensivo se non su palla inattiva specie corner ed è il responsabile delle marcature preventive, De Vrij e Dumfries invece si staccano molto per andare in pressione sull'uomo con palla coperta con l'intento chiaro, una volta che loro si staccano dal reparto, o di recuperare il possesso per agevolare una transizione difensiva veloce, o di chiudere l'azione con un fallo tattico come spesso accade.

FASE DI TRANSIZIONE

TRANSIZIONE OFFENSIVA - In transizione offensiva lo scopo è quello di avere più uomini in zona palla pronti ad aggredire l'avversario per il recupero della palla per cui l'Inter attacca forte l'uomo, la squadra sale con marcatura a uomo. Nel caso in cui la squadra avversaria riesca ad uscire dalla prima pressione solitamente si ricorre al fallo tattico.

TRANSIZIONE DIFENSIVA - In transizione i giocatori si adattano perfettamente alle molteplici situazioni di gioco, se ci sono i presupposti per una rapida ripartenza predilige comunque le catene laterali, altrimenti gestisce il possesso partendo da dietro.

ANALISI SWOT

PUNTI DI FORZA - I punti di forza di questa squadra sono senza dubbio:
- l'organizzazione in fase di non possesso;
- forte autostima e personalità del gruppo;
- la pazienza in fase di possesso palla;
- la qualità tecnica in ogni reparto;
- Lautaro Martinez in stato di grazia.

PUNTI DI DEBOLEZZA - Difficile trovarne uno, però se pressati bene possono andare in difficoltà nella zona laterale di sinistra dove Dimarco non difende così bene come attacca.

OPPORTUNITA' - La difesa è molto ordinata nel muoversi ma le uscite alte di De Vrij e Darmian possono concedere degli spazi nel reparto difensivo. In approccio potrebbe concedere un giro palla senza una forte pressione per cui portare 4 uomini in linea con la difesa potrebbe essere una soluzione da prendere in considerazione, con la punta che tende a tirare fuori De Vrij o Darmian, per favorire l'inserimento degli esterni nello spazio creato.

MINACCE - Le ripartenze in fase di transizione difensiva, con Dimarco e Dumfries che attaccano forte la profondità insieme a Lautaro e Thuram sono mortifere, per cui Mazzarri dovrà tenere la squadra molto corta e compatta. Inoltre, la fase di transizione offensiva porta una forte presenza di giocatori in zona palla. Notevoli minacce poi vengono dal tiro da fuori area dove Calhanoglu, Mkhitaryan, Barella e Dimarco sono dotati di qualità balistiche notevoli.

LA POSSIBILE CHIAVE TATTICA

Premesso che i pericoli maggiori potrebbero arrivare dalle corsie laterali, nella zona nevralgica del campo sono evidenziati in verde i 3 nodi fondamentali fortemente connessi tra loro, ossia Dumfries, Barella e Mkhitaryan, mentre Acerbi e Dimarco, evidenziati in giallo, sono nodi importanti nel reparto difensivo. Da sottolineare anche il notevole numero di palloni giocati da Sommer, portiere dotato tecnicamente nei fondamentali di gioco di piede, evidenziato anche egli in giallo. Dumfries e Dimarco si proiettano spesso in fase offensiva come rivelano le frecce di color azzurro, con quest'ultimo molto attento ad abbassarsi a costituire una linea difensiva a 4 all'occorrenza. Mkhitaryan e soprattutto Barella, come evidenziano gli indicatori celesti, sono propensi agli inserimenti in zona di attacco, mentre le 2 punte si scambiano sovente di posizione, con Thuram più spesso al servizio del capocannoniere Lautaro Martinez.

In una organizzazione di questo tipo, la chiave tattica potrebbe consistere nella neutralizzazione dell'hub centrale dell'Inter, vale a dire Calhanoglu che, come si evince dalla lavagna, rappresenta il giocatore fulcro sia in fase di possesso che in fase di transizione negativa. Oltre ad essere incaricato della battuta di tutte le palle inattive, inclusi i corner, è lui che si abbassa a schermare la difesa ed è lui spesso a ricorrere al fallo tattico in caso di palla persa. Mazzarri potrebbe pensare dunque a misure preventive sul turco in fase di possesso palla, e soprattutto in fase di non possesso dovrebbe cercare di chiudere le linee di passaggio verso il turco per orientare l'impostazione su uno dei 2 altri centrocampisti, validi anch'essi tecnicamente ma certamente meno portati alla costruzione e alle geometrie rispetto al compagno.

Napoli-Inter, analisi tattica del match del 3 dicembre 2023

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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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