Napoli-Inter, preparazione atletica e sacrificio: Mazzarri intervenga subito
Il Napoli perde in malo modo in casa contro l'Inter (0-3). Questa l'analisi post partita del nostro Match Analyst.

Nell'analizzare ex post le ragioni di una sconfitta tutto sommato immeritata nelle proporzioni va considerato che al netto di errori arbitrali anche gravi che hanno indirizzato la gara, di un po' di sfortuna e abilità di Sommer e di evidenti limiti nella fase difensiva ai quali Mazzarri dovrà provare a porre rimedio in velocità, ciò che emerge sia dall'impressione visiva che da quella suggerita dai dati numerici è che la squadra partenopea al momento soffre probabilmente di un problema atletico legato al fondo che, ratio o conseguenza, mostra calciatori poco inclini al sacrificio o almeno non disposti come lo scorso anno.
Da questo punto di vista il confronto con la capolista è stato per il Napoli impietoso, atteso che affrontava una squadra dai secondi tempi mortiferi, perché se per una buona parte della prima frazione di gioco i partenopei hanno tenuto bene il campo, limitando la squadra di Inzaghi disinnescando i suoi2 terminali offensivi e creando in più occasioni i presupposti per il vantaggio, l'intera seconda parte della gara per il Napoli si è rivelata un calvario, le distanze tra i reparti si sono allungate e la squadra partenopea ha vissuto di lampi a intermittenza che non sono stati sufficienti a tornare in partita.
Alcuni dati saltano all'occhio: 2 falli commessi dal Napoli contro i 13 della squadra di Inzaghi, spesso come anticipato nella analisi prepartita di natura tattica per i quali forse sarebbe stato opportuno qualche cartellino in più (a termine gara 2 gialli per parte); i km totali percorsi di squadra recitano 112,773 a 109,192 a favore dell'Inter, con Thuram km 10,430 e Lautaro km 10,980 che hanno corso di più di Lobotka km 9.950. Quest'ultimo è stato tenuto fuori dal gioco terminando la gara con 50 palloni giocati contro i 70 di Calhanoglu, uomo chiave della partita.
Altro dato, per certi versi prevedibile nella sostanza ma non nella misura, è relativo alla lateralità dello sviluppo di gioco del Napoli; la squadra di Mazzarri ha infatti giocato sulla propria catena di destra 240 palloni contro i 113 giocati sulla corsia mancina, diventando quindi fin troppo prevedibile per la difesa interista, ma in generale il Napoli ha sviluppato nel 63% dei casi sul centro-destra e nel 37% sul centro-sinistra, quasi mai provando l'inserimento per via centrale.
Andando sui singoli, se per gli azzurri Osimhen e Kvara sono parsi lontani dai loro standard di rendimento e Lobotka è stato neutralizzato e tenuto fuori dal gioco, non è servita la buona prova di Elmas e la volenterosa prestazione di Anguissa a tenere in piedi una mediana che ha sofferto non poco gli scollamenti con gli altri 2 reparti.
A sinistra, nonostante la prova sufficiente di Natan, è evidente la mancanza di lateralità completa e l'assenza ovvia di automatismi con il georgiano, mentre tra i centrali di difesa se Ostigard è sembrato tutto sommato in palla, Rrahmani non sembra ancora quello dei giorni migliori specie nelle letture.
Nell'Inter difficile evidenziare i singoli dal momento che il comune denominatore chiamato spirito di sacrificio che ha tenuto la squadra nerazzurra in piedi con la sofferenza per una buona mezz'ora del primo tempo sotto una buona pressione del Napoli, ha messo in evidenza elementi come Dimarco, Mhkitaryan e Barella che hanno corso più di tutti, un portiere di grande affidabilità come Sommer che riesce a dare un valore aggiunto con interventi decisivi e 2 attaccanti che diventano i primi difendenti come mostrano i dati relativi al chilometraggio e le evidenti corse a ritroso per aiutare la fase difensiva. Ma in generale ciò che salta all'occhio è la grande autostima che gli uomini di Inzaghi hanno guadagnato soprattutto probabilmente dopo la finale di Champions League persa pochi mesi fa al cospetto del City di Guardiola.
Se l'Inter è stata quella che ci si aspettava, inclusi purtroppo gli inserimenti dei centrocampisti e il tiro dalla distanza, dal Napoli probabilmente era lecito attendersi qualcosa in più soprattutto sotto il profilo della disponibilità dei calciatori in campo. E' difficile capire se alla base dello sfilacciamento tra i reparti occorso soprattutto nel secondo tempo, ma anche in talune occasioni nel primo, ci siano esercitazioni tattiche insufficienti oppure limiti derivanti da una preparazione atletica insufficiente e inadeguata; fatto è che in diverse occasioni, che vedremo anche di seguito con l'ausilio della lavagna tattica, il Napoli in fase di transizione negativa si è schiacciato troppo a ridosso della propria area di rigore, lasciando la propria trequarti alla mercé degli avversari come nel gol di Calahnoglu, ma come era già avvenuto a Madrid sul gol del 3 a 2 di Paz e a Bergamo sul cross di Hateboer dal quale scaturì il gol di Lookman, dove in entrambi i casi c'è stata scarsa pressione sulla giocata dell'avversario.
Dati i tanti impegni ravvicinati Pondrelli dovrà essere bravo a provare a mettere a punto i problemi di preparazione laddove effettivamente ci fossero, come sembrerebbe evidente. Dal canto suo il tecnico dovrà probabilmente intervenire sui singoli portando ad esempio le azioni del secondo e terzo gol subiti; nel caso del gol di Barella che si origina da un recupero in tackle di Lautaro, prima che lo sviluppo termini con l'inserimento del mediano interista passano diversi secondi ma Elmas non reagisce e non ripiega, rientrando al piccolo trotto verso la propria area. Nel caso del terzo gol si vede chiaramente come Lindstrom appena entrato si faccia superare con una finta di corpo sulla linea laterale di sinistra e non insegua Barella il quale senza contrato può sventagliare dal lato opposto verso Cuadrado.

Quarto minuto di gioco, su transizione negativa il Napoli si schiaccia con 8 elementi negli 11 metri dell'area di rigore contro 3 giocatori dell'Inter, lasciando lo spazio al limite dell'area sguarnito.

Come al quarto minuto di nuovo al minuto 44 su transizione negativa gli uomini di Mazzarri si schiacciano troppo all'interno dell'area e su scarico di Barella Anguissa chiude in ritardo sulla conclusione senza schermo di Calhanoglu.

Minuto 61 di gioco, su transizione negativa (palla persa da Politano e recuperata in tackle da Lautaro) l'Inter sviluppa sul lato sinistro, Elmas reagisce con colpevole ritardo rientrando al piccolo trotto e non accorciando in tempo su Barella che si è gettato nello spazio enorme lasciato al centro dell'Area e sigla con una pregevole giocata il raddoppio per i nerazzurri.







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