Napoli-Genoa, perché deve giocare Lindstrom: analisi pre-gara (VIDEO)
Il Napoli ospiterà il Genoa al Maradona nella gara valida per la 25° giornata di Serie A: ecco l'analisi tattica pre-partita.

Al Maradona arriva il Genoa, squadra ottimamente guidata da Alberto Gilardino che si presenta a Napoli in un momento quanto mai delicato per i partenopei che, tuttavia, tornando ad un sistema di gioco più consono alle caratteristiche degli elementi in rosa e quindi rispolverando il 4-3-3 messo da parte, potrebbero tornare alla vittoria. Essenziale l'inserimento fin dal primo minuto di gioco del nazionale danese Lindstrom, che grazie alla fluidità del suo gioco può portare imprevedibilità e verve alla manovra offensiva di Mazzarri, altrimenti rivelatasi asfittica nelle ultime deludenti uscite.
Elementi caratterizzanti del Genoa
Gilardino con il suo sistema di gioco base 1-3-5-2 sta mettendo in mostra un calcio molto essenziale e semplice con costruzioni dirette e verticalizzazioni veloci, non a caso i rossoblù con il 43,8% di possesso sono diciottesimi in graduatoria. Si tratta di una squadra molto ben organizzata, che fa molta densità in mezzo al campo specie in zona centrale, lasciando davvero pochi spazi. I rossoblù hanno uno degli xG più bassi della serie A, pari a 0.95 e vantano il dodicesimo attacco del torneo con 25 reti all'attivo e la dodicesima difesa con 30 reti al passivo e 5 clean sheet. Con il rientro di Retegui al centro dell'attacco sono tornati spesso ad una costruzione diretta del portiere Martinez, molto abile con i piedi, anche se quando non pressati si affidano ad una costruzione in uscita dal basso in cui la prima linea di pressione viene superata giocando la palla su uno dei 2 centrocampisti Badelj o Malinovskyi. Un calcio dunque pratico, che tuttavia grazie a interpreti molto validi sta dando soddisfazioni ai tifosi del Grifone che si ritrova dodicesimo in classifica con 29 punti e una tranquillità dunque nell'affrontare le prossime gare da qui a fine stagione in virtù di una salvezza praticamente acquisita. In fase di non possesso il sistema diventa un 1-5-3-1-1 con Retegui che resta unico riferimento avanzato in smarcamento preventivo e Gudmundsson, uomo assist di notevole qualità, che si abbassa fino alla linea di centrocampo per ricevere palla in ripartenza in caso di transizione positiva. L'isalndese è una delle rivelazioni del Campionato con 9 reti al suo attivo e il 47% di dribbling vinti, meglio di lui solo Soulè, Kvaratskhelia e Leao col 49%.
Non è un caso se lo sviluppo del gioco passa tanto per i suoi piedi, vista mobilità e la libertà di arretrare nella zona centrale a creare gioco che ne caratterizzano l'azione. Lo sviluppo sulle corsie esterne, presidiate solo dai 2 esterni di centrocampo, avviene di rado, mentre sono principalmente due i modi attraverso cui il Genoa tenta di finalizzare l'azione offensiva: con un dribbling quasi sempre di Gudmundsson oppure con un cross non tanto dal fondo quanto dalla trequarti. Nella fase di non possesso i due esterni si abbassano sulla linea dei tre difensori ma rimangono sempre molto aggressivi nelle loro zone di competenza e rompono la linea per uscire in pressione alta. La tattica difensiva del Genoa è quella della pressione, con i giocatori che rimangono in posizione chiudendo le linee di passaggio, mentre il centrocampo lavora molto con l'uscita di uno dei mediani in pressione sul portatore di palla, con Frendrup molto abile in questo tipo di lavoro, mentre Badelj si occupa molto di più del lavoro di copertura. Sulle lateralità non esistono catene difensive e spesso gli esterni di centrocampo vengono lasciati in uno contro uno. La linea difensiva si mantiene piatta con i due centrali laterali che rompono la linea per uscire in marcatura sugli avversarti in zona di rifinitura. Nelle transizioni gli uomini di Gilardino partono in contropiede cercando la verticalizzazione in fase positiva, mentre in transizione passiva tentano di riconquistare il possesso con i due/tre giocatori più vicini, ma si tratta di un tentativo che ha una durata molto limitata nel tempo e, qualora non vada a buon fine, i giocatori si preoccupano di coprire subito rimettendosi in posizione.

Dove si risolve tatticamente la gara
Vediamo dove il Napoli può vincere strategicamente la gara. Gilardino, quando la mezza'ala esce in pressione e il difensore centrale laterale scala a centrocampo, lascia spazio attaccabile tra il difensore centrale e l'esterno di centrocampo nei cosiddetti halfspaces, quelli per intenderci in cui va a nozze un calciatore come Lindstrom. Già in casa col Verona è venuta fuori questa prerogativa del giocatore danese, ma anche a Milano nei 18 minuti in campo si è potuto notare come con il suo ingresso abbia creato nuove linee di passaggio e intercettato spazi inesplorati nei primi 78 minuti di gioco. Parliamo di un elemento moderno che ama svariare alla ricerca dello spazio non necessariamente in profondità lasciato libero, secondo quelli che sono i dettami di un calcio definito "liquido" dai modernisti del calcio. Ho rilevato che fino all'inserimento di Lindstrom al minuto 77, il Napoli aveva effettuato 13 tocchi in area del Milan, mentre dal minuto 78 alla fine i tocchi sono stati 9, molti dei quali causati direttamente o indirettamente dai movimenti del giocatore ex Eintracht Francoforte.
Il video che segue, con riferimento alla scorsa gara contro il Milan, descrive due azioni tipiche di Lindstrom: nella prima partendo dalla posizione quasi di centravanti, occupa lo spazio in area di rigore lasciato libero dai rossoneri con un taglio a dettare il passaggio di Olivera un una azione che termina poi con un passaggio a rimorchio ad Anguissa che conclude a lato; nella seconda il danese, partendo dalla trequarti centro, si sposta palla al piede largo a sinistra attraendo il raddoppio di Pulisic in aiuto a Florenzi e di fatto liberando lo spazio alle spalle dei due rossoneri all'interno dell'area di rigore in cui si inserisce Olivera servito prontamente dal nazionale danese. L'azione poi non troverà sbocco perché la retroguardia difensiva di Pioli chiude bene la linea di cross al giocatore uruguagio.








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