Il Napoli si è "abbassato" troppo con la Roma, un pareggio sotto gli standard. La chiave tattica del match
L'analisi post-match di Roma-Napoli, 23esima giornata del campionato di Serie A, un pareggio sotto gli "standard" per la compagine azzurra di Antonio Conte.

Che quella dell’Olimpico sarebbe stata una trasferta particolarmente insidiosa per il Napoli lo avevamo prontamente anticipato. La Roma di Ranieri, schierata sorprendentemente e coraggiosamente senza diversi titolari, è riuscita ad impattare meritamente contro la capolista. Vediamo con l’aiuto di tre grafiche la chiave del Match.
PRIMO TEMPO. Al cospetto di una Roma con assetto iniziale molto prudente in blocco basso nella propria metà campo, il Napoli ha avuto un discreto primo tempo, terminato meritatamente in vantaggio, grazie al gol dell’ex Spinazzola, legittimato da alcune giocate anche di pregevole fattura che hanno portato in un paio di occasioni McTominay alla conclusione, quest’ultimo più incursore di Anguissa. Nella Pass Map che riproduciamo, abbiamo evidenziato con due frecce azzurre, i due elementi che davano ampiezza e profondità al Napoli, Politano a destra e Neres a sinistra. Informazione che ci tornerà utile per comprendere il motivo del cambio di rotta della Roma nel finale.
NERES E POLITANO FUORI, LO SCACCHIERE TATTICO CAMBIA
Nella ripresa, un Napoli eccessivamente passivo e basso, tiene comunque abbastanza bene una Roma necessariamente più propositiva, specie dopo gli innesti di Saelemaekers, Paredes e Dovbyk prima, e di Dybala e Baldanzi poi. La decisione di Conte di togliere prima Neres per Mazzocchi e poi Politano per Raspadori, vale a dire i due elementi che potevamo portare su la squadra e farla respirare specie dopo l’uscirta anche di Lukaku, ha di fatto dato coraggio ai giallorossi e ulteriormente chiuso il Napoli nella propria 20 metri. Così, mentre Conte si chiudeva in un assetto 1-5-3-1-1, Ranieri andava all’arrembaggio, come illustrato nella lavagna in cui vediamo una Roma che spesso impostava da dietro con Svilar e Mancini, permettendosi il lusso di tenere in campo contemporaneamente 3 trequartisti – Soulè, Dybala e Baldanzi – e 3 incursori – Pisilli, Saelemaekers e Angelino – oltre a Dovbyk e Ndicka in proiezione offensiva praticamente costante negli ultimi dieci minuti.
IL PAREGGIO DELLA ROMA
Questo atteggiamento tattico ha portato negli ultimi minuti di gioco un arrembaggio giallorosso e un Napoli insolitamente in apprensione. Il pari nasce infatti da una incursione nel mezzo spazio alle spalle di Spinazzola di Saelemaekers non prontamente assorbito da McTominay, e dall’errore di Mazzocchi di stringere troppo e farsi attrarre dalla palla, lasciando spazio libero alle proprie spalle per l’accorrente Angelino.
CONCLUSIONI
Una gara nei due tempi e nei numeri, in assoluto equilibrio. Per il Napoli la sensazione di aver compiuto un passo indietro rispetto alla mentalità mostrata ultimamente, abbassandosi eccessivamente e premiando il coraggio della Roma, dopo aver avuto la colpa di non chiudere la gara nel primo tempo quando era al cospetto di una Roma con diversi rincalzi.





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