Atalanta-Napoli, analisi post-partita: riflessioni ed evoluzioni
Il Napoli, vittorioso con merito a Bergamo, ci regala alcune riflessioni tattiche e nuove possibili evoluzioni nei singoli.

Come anticipato nell'analisi tattica pre-partita, la squadra orobica quest'anno non risulta impeccabile in fase di impostazione dal basso, concedendo troppo agli avversari specie quando aggredita con tempi di pressing giusti, e se nel primo tempo su azione di forte pressione collettiva ai danni di Ederson, Zielinski ha graziato la squadra di Gasperini con uno scavetto troppo morbido, nella ripresa su analoga pressione ed errore di Carnesecchi in rilancio, Cajuste prima, e un altruista Osimhen poi con un assist a Elmas, hanno capitalizzato al meglio realizzando il gol vittoria.
Segue la prima immagine:

Il pressing alto del Napoli induce all'errore la retroguardia atalantina consentendo il gol vittoria di Elmas
In generale la squadra partenopea, specie nella prima frazione di gioco, è parsa più tonica nei singoli e anche più compatta nei reparti, con ottime spaziature e con la consueta maestria nel palleggio e nel trattamento palla.
L'infortunio di Olivera, autore fino a quel punto di un'ottima prestazione e per il quale purtroppo si teme un lungo stop, ha costretto Mazzarri ad inserire Juan Jesus in posizione di quarto a sinistra, preferendolo a Natan che pure in Brasile ha talvolta ricoperto, e bene, il ruolo di laterale di sinistra.
Dopo un primo tempo governato dal Napoli senza affanni e controllando l'inerzia della gara al punto di sfiorare il raddoppio in un paio di occasioni, a inizio ripresa per circa 20 minuti la musica è cambiata. Gasperini ha inserito da subito Ruggeri per Bakker per assicurarsi più spinta sulla fascia sinistra, ma la squadra di Mazzarri ha sofferto sulla propria sinistra dove Juan Jesus ha fatto non poca fatica a trovare la posizione giusta, finendo per stringere verso il centro e a stare troppo spesso in posizione di mezzo sinistro, creando di fatto un equivoco con Nathan, ottima la prestazione di quest'ultimo ammonito forse con troppa facilità dall'arbitro Mariani già al minuto 21.
In una situazione del genere è arrivato il gol del pari allorquando su palla filtrante di Ederson per De Ketelaere, posizionato spesso nella posizione ibrida di trequarti centro destra, Juan Jesus ha commesso una leggerezza imperdonabile per un giocatore della sua esperienza peccando di insicurezza nell'andare a provare un anticipo fuori tempo nei confronti del giocatore belga, consentendo a quest'ultimo di girarsi e allargare per Hatebour che, rimasto solo per l'errore di posizione del brasiliano, ha pennellato il cross per l'inserimento di Lookman che ha impattato la gara.

L'errata posizione di Juan Jesus concede a Hateboer di acquisire un vantaggio per procurare poi il pareggio di Lookman
È stato bravo Mazzarri a questo punto ad intervenire subito con cambi corretti, togliendo dal campo Politano che stava soffrendo l'impatto di Ruggeri inserendo Elmas e Raspadori, apparso in difficoltà nel tenere palla e fare salire la squadra, per l'ingresso di Osimhen.

Politano si perde Ruggeri sul gol di Lookman, Mazzarri legge la difficoltà del laterale e dopo poco lo sostituisce con Elmas
Come d'incanto dopo l'entrata del nigeriano il Napoli è tornato a controllare il pallone e la gara, e ha consentito alla difesa partenopea di rifiatare e di beneficiare dei successivi ingressi di Cajuste in luogo di uno svagato Zielinski e di Ostigard in luogo di un ottimo, ma ammonito Natan.
Oltre ai 3 punti, preziosissimi per la classifica e per morale e autostima della squadra, almeno 2 riflessioni tattiche si impongono dopo questa gara. In primis, con Mario Rui infortunato ancora per un bel po' e Olivera ko, prima di un possibile intervento sul mercato di Gennaio, una soluzione potrebbe essere quella di portare Natan come quarto a sinistra tenendo come coppia centrale Rahmani/Ostigard con alternativa Juan Jesus che in questa fase sembra dare meno garanzie del norvegese.
Ma una soluzione che non andrebbe a intaccare la posizione naturale di Natan apparso tra i centrali difensivi quello più in palla e al tempo stesso potrebbe stuzzicare la fantasia di Mazzarri, non nuovo a felici intuizioni tattiche, vedrebbe l'adattamento del giovane Zanoli come laterale di sinistra. Parliamo di un ragazzo dai mezzi fisici importanti, che di ruolo naturale ha sempre giocato a destra, che ha una notevole velocità e una tecnica non sopraffina ma certamente migliorabile. Per caratteristiche sembrerebbe il quinto di destra ideale in un sistema di gioco 3 - 5 - 2, un novello Maggio, ma ricordiamoci che fu proprio Mazzarri a trasformare Camilo Zuniga, reduce da stagioni da fenomeno nel Siena come laterale di destra e destro naturale, in uno dei migliori terzini sinistri d'Europa. Parliamo di un giovane di talento, che in prestito alla Sampdoria ha fatto cose egregie e che non ha trovato mai spazio in virtù delle straordinarie stagioni disputate dal capitano Di Lorenzo. Vedremo se Mazzarri sarà della stessa opinione.
L'altra novità tattica che potrebbe essere un caso ma che mi sembra stia diventando una tendenza, riguarda Kvaratskhelia e la sua posizione in campo. Eravamo abituati a vedere il georgiano partire largo da sinistra per convergere spesso verso il centro e talvolta cambiare anche lato andando sulla trequarti destra, ma è già da qualche gara in Nazionale che il gioiellino georgiano assume in alcuni frangenti una posizione quasi da centravanti. Il gol di questa sera, realizzato di fatto passando davanti al suo francobollatore Scalvini che lo credeva alle sue spalle, è un gol da autentico centravanti. Non un caso, visto che in nazionale 2 delle sue ultime 3 segnature realizzate nelle scorse settimane sono state effettuate in maniera analoga con inserimenti centrali in area di rigore. Mazzarri è stato chiaro in conferenza pre-partita facendo capire che, come fatto per Lavezzi, con i giocatori che hanno qualità il suo approccio è quello di lasciarli liberi di trovare la posizione in campo e credo che questa nuova skill del georgiano possa rappresentare un'ulteriore elemento di imprevedibilità per lui e soprattutto per la fase offensiva dei partenopei. Vedremo se questa sua tendenza continuerà o se magari col rientro di Osimhen a tempo pieno avrà meno possibilità di effettuare questi movimenti.
In conclusione la gara di Bergamo ci consegna un Napoli rinvigorito, con un Osimhen in più ma un rebus a sinistra da risolvere, e dei dati statistici confortanti specie relativamente alla parte atletica visto che per la prima volta la squadra partenopea che aveva prima di questa gara una media partita di km di squadra percorsi pari a 108,350 ( penultima in graduatoria) contro l'Atalanta ha corso ben 114,774 km addirittura più degli orobici, terzi in questa speciale graduatoria. Se il dato è acerbo perché una sola gara non fa tendenza, resta comunque il dubbio visto che più di qualcuno aveva avanzato l'ipotesi che la condizione fisica di questa squadra non fosse ottimale.







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