"O me o lui", Totti fu ad un passo dall'addio alla Roma: scelto "il più forte al mondo"
"Stavo andando alla Sampdoria: era una bella squadra, con Mancini e Montella", raccontò il capitano giallorosso.

Nella storia Francesco Totti c'è una partita che ha segnato il suo destino. Anzi, un torneo: il "Città di Roma" del 9 febbraio 1997 in cui l'allora 20enne Pupone fece vedere a tutti le sue infinite qualità tecniche ed anche realizzative. Il tecnico dei giallorossi, all'epoca, era Carlos Bianchi, non uno qualunque, ma uno che ha vinto campionati in Argentina e Libertadores.
Bianchi voleva al posto di Totti un calciatore che all'epoca era considerato un "fenomeno" e tra i più forti in circolazione e che contese anche alla Juventus una Champions League nella finale del 1996 in cui segnò anche un gol: stiamo parlando di quello che all'epoca era per qualcuno addirittura "il più forte giocatore del mondo", ovvero Jari Litmanen come per stessa ammissione dell'allenatore giallorosso.
Francesco Totti non doveva nemmeno partecipare al "Città di Roma" triangolare amichevole con Borussia M'Gladbach e Ajax. Ma per lui incredibilmente avvenne un fatto inconsueto: la mancata convocazione nell'Under 21 di Rossano Giampaglia per la trasferta in Inghilterra. Così Totti scende in campo con le altre riserve di Bianchi. Sulle spalle ha una maglia numero 17 e qualcuno lo contesta anche.
Gioca contro i tedeschi, poi contro l'Ajax di Litmanen. Le voci di un imminente passaggio alla Sampdoria fanno partire all'origine di fischi. Lo stesso Pupone confermò: "Stavo andando alla Sampdoria: era una bella squadra, con Mancini e Montella. Sembrava oramai tutto stabilito. Tra i pochi che mi rimasero vicini c'era Mazzone, che voleva che dimostrassi che ero un giocatore vero e diceva che dovevo farlo nella Roma".
La Roma si impose nel Torneo, davanti ad un Olimpico che iniziò a vedere la magia di cui era capace Totti: prima la vittoria sul Borussia per 3-0 con reti di Tommasi, Delvecchio e Totti che segna grazie ad una sassata da fuori area. La seconda, Roma-Ajax, 2-1 ancora con Totti, poi con Candela e Overmars. Per Francesco un cucchiaio meraviglioso e applausi a scena aperta. Lo stesso Totti confermò che fu quel torneo a salvare la sua storia con la Roma: "L'unico motivo sono stati quei due gol segnati al Torneo Città di Roma"
Alla domanda dei giornalisti, l'allora presidente Franco Sensi chiuse tutte le voci di mercato e le trattative aperte: "Totti? Assolutamente migliore di Litmanen. Uno come lui ci serve, il ragazzo non si muove da qui, non andrà via dalla Roma. Totti è la Roma. Ho visto che era diventato oggetto di attenzioni da parte di speculatori. Gli ho detto che il suo procuratore, d'ora in avanti, sarò io". E Bianchi? Voleva Litmanen a tutti i costi e andò dal presidente: "O me, o lui", disse. "E il presidente scelse me", ricordò poi Totti. Il resto è storia.
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