Lukaku e non solo, Conte aveva un altro pallino: Cairo bloccò tutto

Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis hanno sempre avuto un ottimo rapporto. I due si conoscevano e rispettavano ben prima che il tecnico leccese approdasse nel capoluogo campano. In fondo si assomigliano perché personaggi schietti, sinceri, spesso anche un po' "scomodi".

Lukaku uomo di fiducia di Conte

Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis non amano i compromessi, i giri di parole, sono sempre molto diretti, sono portati a dire ciò che pensano. I due, ancora prima che il tecnico firmasse il contratto con il club azzurro, si confrontavano spesso anche sul mercato. Il presidente confessò subito all'allenatore che Victor Osimhen non sarebbe rimasto nel capoluogo campano, ma accettò l'addio al nigeriano proponendo al patron di sostituirlo con Romelu Lukaku. De Laurentiis, pur andando contro la sua politica (raramente ha ingaggiato ultratrentenni), lo accontentò.

L'altro pallino di Conte

Antonio Conte aveva un altro pallino sul mercato: Raoul Bellanova. Elemento molto duttile, capace di giocare indifferentemente in vari sistemi di gioco (3-4-2-1, 3-4-1-2 e 3-4-3). L'idea del leccese era la seguente: Di Lorenzo braccetto di destra, Rrahmani centrale, braccetto di sinistra Buongiorno. Bellanova a tutta fascia sulla destra. Il mister non avrebbe abbandonato quella difesa a tre che fu il suo marchio di fabbrica alla Juventus.

Antonio Conte invitò Manna e De Laurentiis a fare uno sforzo per Bellanova: "Sarebbe importante", le parole del tecnico. Ma la società campana non riuscì ad accontentare l'allenatore perché si scontrò con le (eccessive) richieste di Urbano Cairo, all'epoca proprietario del cartellino del calciatore. Bellanova poi lasciò il Torino per approdare all'Atalanta per una cifra molto importante: circa 25 milioni di euro.