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Ziliani punge: "Partite rinviate? Mi torna alla mente il 'miracolo' di Moggi"

Paolo Ziliani, giornalista, ha parlato del rinvio delle partite di Serie A, per la morte di Papa Francesco, citando un episodio analogo che coinvolse l'ex direttore sportivo Luciano Moggi.


Lorenzo VallettaLorenzo VallettaGiornalista

24/04/2025 11:27 - Altre notizie
Ziliani punge: Partite rinviate? Mi torna alla mente il 'miracolo' di Moggi

La morte di Papa Francesco nel giornata di Pasquetta, del lunedì 21 aprile, ha portato al rinvio delle partite di Serie A. Si sono generate tante discussioni attorno a questa decisione della Lega e Paolo Ziliani, giornalista, tramite i suoi canali social parla di un episodio analogo citando l'ex direttore sportivo della Juventus Luciano Moggi.


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Ecco le sue parole: "A imperitura vergogna del calcio italiano col verme, il campionato 2004-05 passò alla storia come il solo torneo conclusosi senza un vincitore, quindi senza uno scudetto assegnato. Un vincitore a dire il vero sembrava esserci stato: la Juventus di Moggi e Giraudo allenata da Capello che aveva concluso il torneo a quota 86 davanti al Milan (79) e all’Inter (72). Ma se andate a dare un’occhiata all’albo d’oro della Serie A cercando la stagione 2004-05, accanto al nome Juventus incapperete in un gigantesco asterisco: e la legenda cui vi rimanda dice 'titolo revocato'. Cioè scudetto tolto. Cancellato. Non assegnato".


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Ha, inoltre, sottolineato: "Lo scudetto che la Juventus aveva vinto, barando come faceva da anni (sono i giudici della Corte di Cassazione ad averlo scritto), le venne tolto e rimase non assegnato; in più, quello della stagione successiva, la 2005-06, venne assegnato all’Inter. Finita sotto processo, Madama chiese il favore di essere punita per la sue ruberie protratte nel tempo con la sola retrocessione in Serie B. Per molto meno nel calcio italiano c’è chi ha subìto il provvedimento della radiazione: che i giudici inflessero ai suoi due massimi dirigenti, il direttore generale Moggi e l’Ad Giraudo, riconosciuti colpevoli di aver trasformato il calcio italiano in una gigantesca e purulenta cloaca a cielo aperto. La Juventus venne invece sostanzialmente graziata. Se fosse ripartita dalla Serie D, già avrebbe avuto un trattamento di favore: si decise invece di mandarla per un solo anno in purgatorio, cioè in Serie B, e l’anno dopo tutto ricominciò come prima. Forse peggio di prima".

"Di quella vergognosa società di farabutti che aveva trasformato il calcio italiano in una cosca di malaffare (non per niente Moggi e Giraudo vennero riconosciuti colpevoli di associazione a delinquere in combutta con arbitri e dirigenti federali scampando alla pena solo per sopraggiunta prescrizione dei termini) mi è tornato alla mente un episodio, non da tutti conosciuto, simile a quello accaduto in questi giorni in seguito alla morte di Papa Francesco. Anche nel 2005, esattamente il 2 aprile, morì infatti un Papa, Karol Wojtyla; e proprio come oggi si pose il problema di interrompere ogni attività sportiva, campionato di calcio compreso, con le inevitabili ripercussioni che un provvedimento straordinario del genere fatalmente determina".

"Ebbene, sapete che cosa successe allora? Così com’è avvenuto in questi giorni con l’Inter, che per ammissione stessa di Marotta ha tentato (invano) di far slittare a maggio il recupero del match rinviato (Inter-Roma) nella speranza di far scontare la squalifica di Bastoni e Mkhitaryan non contro la Roma ma contro l’avversario del turno successivo, il Verona, sulla carta assai più abbordabile, anche la Juventus di Moggi si trovò in una situazione simile. Avrebbe dovuto giocare a Firenze contro una Fiorentina priva di molti infortunati e con due giocatori squalificati, Viali e Obolo; ma la morte di Papa Wojtyla determinò il rinvio dell’intera giornata di campionato (era la 30^)".

"A Moggi venne il coccolone: rinunciare al bonus di affrontare una Fiorentina decimata da infortuni e squalifiche gli avrebbe fatto perdere il sonno. E anche se il regolamento prevedeva, come prevede oggi, che in caso di rinvii di giornate di campionato per eventi eccezionali la prassi è recuperare le partite sospese nella prima data disponibile mantenendo l'ordine delle giornate per evitare disparità (per capirci: si sarebbe dovuto riprendere con la 31^ giornata e la 30^ sarebbe stata recuperata nella prima finestra di calendario utile qualche settimana dopo), Moggi se ne fregò di tutto e di tutti, del regolamento e di Papa Wojtyla nella tomba, e a mo’ di Mago Silvan riuscì nell’impresa di far slittare tutte le successive giornate di campionato, dalla 31^ alla 38^, per far sì che il campionato riprendesse con la 30^ giornata rinviata causa morte Papa: il tutto per consentire alla Juventus di giocare contro la Fiorentina decimata dalle assenze".

"Per riuscirci, Moggi fece il diavolo a quattro scomodando a un certo punto persino il Ministro degli Interni Pisanu che (incredibile ma vero) si era rivolto a lui chiedendogli il favore di far sì che la Torres Sassari, la squadra della sua città, si salvasse (!): come in effetti poi successe grazie ai servigi di Big Luciano. Il Ministro gli doveva un favore: e Moggi andò alla cassa per riscuotere il credito chiedendo a Pisanu di non far rinviare le partite di Serie A".

"Le circostanze erano però eccezionali e fu impossibile. E allora Moggi si arrangiò e fece tutto in casa, intendendo per casa la FJGC (Federazione Juventina Gioco Calcio) che in barba al regolamento e alla prassi consolidata dispose che il campionato sarebbe ripreso, a lutto per la morte di Wojtyla concluso, non con la 31^ giornata, ma con la 30^ rinviata".


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Lorenzo VallettaLorenzo Valletta
Classe 1997, è il rampollo più giovane della famiglia di AreaNapoli.it. Giornalista pubblicista iscritto all'ODG Campania, ha giocato a calcio a livello agonistico ed è tifosissimo del Napoli.

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