Ziliani punge: "La vera storia di ADL e la cessione di Osimhen, la Juventus con Vlahovic..."
Paolo Ziliani, giornalista, ha messo a confronto due casi analoghi: le situazioni legate alla cessione di Victor Osimhen e di Dusan Vlahovic.

Due club di primo piano alle prese con la cessione di due grandi attaccanti, ma in situazioni profondamente diverse. Il Napoli è vicino a sbloccare la partenza di Victor Osimhen, grazie al forte pressing del Galatasaray. La Juventus, invece, è ancora al lavoro sul futuro di Dusan Vlahovic, con una trattativa che appare più complessa e meno definita.
Paolo Ziliani, giornalista, ha parlato proprio di queste due vicende tramite i suoi canali social: "La vera storia di De Laurentiis che iscrive a bilancio una plusvalenza di 75 milioni per Osimhen e della Juventus che implora Vlahovic di accettare una buonuscita per andarsene". Poi aggiunge: "Se i 91,6 milioni spesi per il serbo sono andati bruciati, ben altra fine hanno fatto quelli spesi per il nigeriano: è come se il Napoli lo abbia fatto giocare vincendo uno scudetto gratis per 4 anni".
Ha, inoltre, evidenziato: "Gruppo di famiglia, anzi di due famiglie, in un interno. Da una parte casa Napoli, il proprietario e presidente De Laurentiis e il centravanti Osimhen; dall’altra casa Juventus, una frotta di presidenti/dirigenti che comprende Agnelli, Arrivabene, Ferrero, Giuntoli, Comolli e via dicendo e il centravanti Vlahovic. Due club impegnati in due affari di mercato portati a termine quando i calciatori in questione, Osimhen e Vlahovic, avevano più o meno la stessa età: 21 anni e mezzo l’attaccante nigeriano quando il Napoli lo acquista dal Lille nell’estate 2020, 22 anni l’attaccante serbo compiuti proprio nel giorno (28 gennaio 2022) dell’annuncio del suo acquisto dalla Fiorentina da parte della Juventus".
"Da far tremare le vene ai polsi sono le cifre alle quali le due operazioni vengono concluse: 78,9 milioni il costo storico di Osimhen (anche se De Laurentiis infila nell’accordo col Lille quattro plusvalenze tarocche: contestualmente all’acquisto di Osimhen cede infatti al club francese per un totale di 20.247.563 milioni quattro giocatori tre dei quali - Karnezis a parte - sconosciuti, di fatto abbassando di 20 milioni la spesa dell’investimento), 91,6 milioni il costo di Vlahovic tra spesa per il cartellino (70), bonus (10) e oneri accessori (11,6)".
"E dunque: ci sono due grandi club italiani che hanno deciso di investire su due giovani ma rampanti attaccanti della stessa età (21 anni e mezzo Osimhen, 22 Vlahovic) acquistati entrambi a cifre altissime (78,9 milioni Osimhen, 91,6 Vlahovic). A distanza di tempo cos’è successo? A 5 anni dall’arrivo di Osimhen a Napoli e a 3 anni e mezzo dall’arrivo di Vlahovic a Torino, come sono andate le cose e che ne è stato degli investimenti compiuti? Guardando al lato sportivo, quello dei risultati ottenuti sul campo - che poi è l’unico che interessa ai tifosi - è andata meglio al Napoli: che con Osimhen ha vinto uno scudetto, cosa che alla Juventus con Vlahovic non è successa. Ma se in campo sportivo la Juventus esce sconfitta, in campo economico-finanziario esce massacrata".
"È di ieri la notizia che il Galatasaray, il club in cui Osimhen ha militato in prestito nel corso dell’ultima stagione, si è detto disposto ad acquistare dal Napoli l’attaccante nigeriano a titolo definitivo per 75 milioni: 75 milioni che il Napoli iscriverà interamente (avete letto bene: interamente) come plusvalenza a bilancio. Grazie alla saggia politica di ammortamento portata avanti da De Laurentiis, caso unico nel panorama italiano, che ammortizza il costo dei giocatori in modo decrescente (40% il primo anno, 30% il secondo e poi 20%, 7% e infine 3%), Osimhen grava oggi sul bilancio del Napoli per la miseria di 1,78 milioni: voce che con la sua cessione a titolo definitivo sparirà automaticamente dal bilancio".
"Questo significa che dopo averlo acquistato nel 2020 per 78,9 milioni (in realtà, come detto, 20 in meno per le plusvalenze tarocche fatte cedendo al Lille Karnezis, Palmieri, Liguori e Manzi), De Laurentiis rientra oggi in possesso dell’intera somma spesa per acquistarlo: e può dire di aver usufruito e fatto giocare Osimhen nel Napoli gratis per 4 anni (il 5° Victor lo ha passato in Turchia) vincendo anche uno scudetto grazie anche al formidabile apporto del bomber nigeriano che nel 2022-23 fu capocannoniere del campionato con 26 gol".
"Se questa è la novità che arriva dal fronte Napoli, quella che arriva dal fronte Juventus - e che riguarda Vlahovic - non è esattamente la stessa. Addirittura, la notizia delle ultime ore è che Comolli, il plenipotenziario che Elkann ha insediato alla Continassa in sostituzione dell’esautorato Giuntoli, sarebbe intenzionato a pagare a Dusan una buonuscita pur di convincerlo ad abbandonare la Juventus. Vlahovic pesa infatti a bilancio per la stagione appena iniziata (l’ultima del suo contratto) per 41 milioni: 19 di ammortamento e 22 di stipendio. E poiché a fine gennaio smetterà di essere 'proprietà' della Juventus, Comolli ha capito che essendo impossibile venderlo sarebbe tanta manna disfarsi di lui per risparmiare almeno i 22 milioni dello stipendio (anche se in amministrazione stanno già preparando il primo cedolino, quello di luglio 2025, da 1,9 milioni lordi)".
"Ma poiché Vlahovic tiene duro visto che il contratto firmato a gennaio 2022 prevedeva per lui un 'premio fedeltà' che all’ultimo anno avrebbe portato il suo stipendio a 12 milioni netti, Comolli si dice disposto a corrispondergli una buonuscita pur che il contratto in essere venga interrotto e Vlahovic se ne vada. Naturalmente, oltre alla buonuscita la Juventus iscriverebbe a bilancio una minusvalenza di 19 milioni - la quota di ammortamento rimasta per l’ultimo dei cinque anni - più alta di quella registrata un anno fa con la cessione a perdere di Federico Chiesa al Liverpool. Il tutto a conferma del disastro totale - sportivo ed economico - dell’investimento fatto e dei tentativi compiuti negli anni per arginarlo".
"E insomma, sono passate le stagioni, cinque per De Laurentiis, tre e mezzo per i vari Agnelli, Arrivabene, Ferrero, Giuntoli e Comolli, ma mentre il proprietario e presidente del Napoli è riuscito a pilotare in modo magistrale la parabola dell’asset (per la società) e del campione (per la squadra) Osimhen, alla Juventus le eminenze grigie succedutesi nella stanza dei bottoni non sono riuscite a cavare un ragno dal buco: e oggi è rimasto soltanto il buco. Da 91,6 milioni letteralmente buttati nel cesso che si aggiungono ad altri colossali sprechi tipo Arthur e Douglas Luiz, per non parlare di Koopmeiners e Nico Gonzalez".






![]() | 9 |
![]() | 9 |
![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 4 |
![]() | 4 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 2 |
![]() | 2 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 0 |