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Ziliani punge: "Agnelli ritorna con Klopp? C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole"

Paolo Ziliani, giornalista, ha pubblicato un post pungente sui suoi canali social parlando del momento che sta vivendo la Juventus.


Lorenzo VallettaLorenzo VallettaGiornalista

13/03/2025 11:10 - Altre notizie
Ziliani punge: Agnelli ritorna con Klopp? C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole

In casa Juventus regna il caos: da alcune stagioni, la squadra fatica a imporsi ai massimi livelli, e questa condizione ha trascinato il club in una crisi profonda. L'arrivo di Thiago Motta aveva acceso la speranza di un ritorno ai vertici, ma finora il tecnico ha collezionato una serie di risultati deludenti, culminati nelle cocenti eliminazioni dalla Champions League, contro il PSV, e dalla Coppa Italia, per mano dell'Empoli.


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Paolo Ziliani, giornalista, ha pubblicato un post pungente sui sui suoi canali social riguardo il momento che sta vivendo la squadra bianconera: "C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico: Agnelli che ritorna con Klopp, la Red Bull e la rediviva Superlega ribattezzata Unify. Un'ottima notizia per il calcio italiano, ci assicurano". Poi aggiunge: "Il mondo Juve è in subbuglio per le voci della scalata che Agnelli starebbe tentando al club di cui fu presidente: con l'aiuto di grandi sponsor e pronto a riportare in vita l'altra sua amata Creatura".


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"Io non so se come ha scritto ieri il giornalista di 'Panorama', 'Radio 24' e 'Qui studio a voi stadio' Giovanni Capuano in un tweet su 'X' che testualmente diceva: 'Il ritorno di Andrea Agnelli sarebbe un’ottima notizia per tutto il calcio italiano' (senza una parola in più che spiegasse il perché), l’eventuale ritorno di Agnelli nel calcio italiano - notizia sparata in prima pagina dal Corriere dello Sport - sarebbe un’ottima notizia".

"A giudicare dalle 402 risposte arrivate al tweet nel momento in cui mi accingo a scrivere questo articolo non si direbbe: su 402 non ce n’è una che concordi con la tesi di Capuano, ma si tratta sicuramente di un buffo, bizzarro, burlesco scherzo del destino. Ad ogni buon conto, mentre attendo con ansia che Chiara Ferragni comunichi su Instagram il suo ritorno alla pubblicità benefica di un nuovo pandoro per battere Capuano sul tempo e postare un tweet che dica: 'Il ritorno di Chiara Ferragni alla pubblicità benefica per i pandori è un’ottima notizia per tutta la nazione', di una cosa sono certo: l’eventuale ritorno di Agnelli, se non per tutto il calcio italiano, sarebbe un’ottima notizia almeno per la Juventus e per lo sterminato mondo dei suoi aficionados sparsi in ogni angolo dello Stivale. Di più: sarebbe una notizia galvanizzante, elettrizzante, deflagrante. E adesso, non possedendo io l’ermetismo di Capuano, vi spiego i (molti) perché".

Ha, inoltre, evidenziato: "Per prima cosa Andrea Agnelli, in veste di nuovo presidente o addirittura, come si sussurra, di nuovo proprietario o co-proprietario del club (c’è chi dice che dietro a Tether, l'azienda di criptovalute che ha recentemente comprato il 5 % della Juventus e che è lo strumento di pagamento preferito dalla criminalità organizzata, ci sia lui pronto a dare la scalata al club), prenderebbe la Juventus e coronerebbe il sogno di portarla finalmente a giocare la Superlega. Alla quale - forse non tutti lo sanno - la società ideatrice A22 composta da Real Madrid, Barcellona e dallo stesso Andrea Agnelli in persona ha nel frattempo cambiato nome: siccome dire Superlega nell’immaginario collettivo era come dire peste bubbonica, specie dopo la morte della Creatura nella culla a distanza di 48 ore dal travagliato e frettoloso parto, A22 l’ha ribattezzata 'Unify League' e ne ha annunciato la rinascita attorno a Natale". 

"Come tutti sanno, Andrea Agnelli non ha mai perdonato al cugino John Elkann un’infinità di cose: di essere stato spazzato via da un giorno all’altro dal Cda della Juventus, di essere stato fatto sparire da un giorno all’altro come persona indesiderata (per via del codice etico) dal Cda di Exor e Stellantis, ma soprattutto di essere andato, John Elkann, a Canossa con l’UEFA a cui la nuova Juventus ha umilmente chiesto scusa per aver tramato nell’ombra ai suoi danni col progetto separatista della Superlega, ripudiata con tanto di comunicato ufficiale dal nuovo management Scanavino-Ferrero diretta emanazione del cugino John".

"'Comunque vada sarà un successo', si diceva un tempo a proposito del Festival di Sanremo: ebbene, lo stesso slogan vale per il ritorno di Agnelli alla guida della Juventus. E forse dire successo è dire poco. Perché - ci raccontano - non solo Agnelli farà risorgere dopo tre giorni (pardon, dopo tre anni) la Superlega (pardon, l’Unify League), ma lo farà dopo aver assunto come cocchiere della Carrozza bianconera il re dei re della specialità: nientemeno che Jurgen Klopp, il pluridecorato allenatore del Liverpool dei miracoli che dopo aver deciso, l’estate scorsa, di chiudere con la carriera di allenatore per esaurimento delle batterie e di assumere la carica di Head of Global Soccer, ossia di Rettore Magnifico dell’università del calcio del mondo Red Bull, folgorato sulla via della Continassa si sarebbe ricaricato come d’incanto e avrebbe accettato la proposta di Agnelli di diventare il nocchiero della Juventus 3.0 accompagnato a Torino dalla stessa Red Bull onorata di apparire come main sponsor sulle maglie della Vecchia Signora se non addirittura di divenire co-proprietaria con Agnelli del club, acquistabile sul mercato - si dice - per 1,2 miliardi. Avete presente quando ai tempi del primo esonero di Max Allegri, nella primavera del 2019 dopo l’eliminazione patita per mano dell’Ajax, si parlò per mesi dell’imminente arrivo di Pep Guardiola alla Juventus (che nessuno vide nemmeno in cartolina)? Ecco: ora è imminente l’arrivo di Jurgen Klopp. Che qualcuno nel frattempo dovrebbe usare la cortesia di avvisare".

"Andrea Agnelli, che si è sempre detto innocente rispetto alle accuse, mossegli in prima battuta dalla Consob e in seconda dai magistrati di Torino, di aver commesso un’infinità di reati amministrativi nei bilanci della Juventus, ma che non ha esitato a trasferirsi armi e bagagli (e famiglia) in Olanda non appena l’ipotesi di finire a processo, come in effetti poi è avvenuto, ha cominciato a profilarsi - la prudenza, si sa, non è mai troppa -, Agnelli, dicevo, potrebbe fare il presidente, o il proprietario-presidente della Juventus, in smart working: i suoi avvocati in Italia, a Roma, impegnati nel processo penale in cui Agnelli figura come imputato e dove è stato chiamato a rifondere i danni alle parti civili costituitesi; e lui in Olanda, ad Amsterdam, con tre telefoni a portata di mano: uno adibito alla recluta dei club europei necessari per dar vita alla Superlega, pardon, all’Unify League; uno per parlare con Jurgen Klopp impegnato alla Continassa a spiegare i nuovi schemi a Savona e a Cambiaso (per cui il Manchester City sarà arrivato a offrire 90 milioni giudicati però insufficienti); e un terzo per la linea diretta con i suoi avvocati impegnati 24 ore su 24 a difenderlo dalle accuse di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni presso il Tribunale di Roma. Simpatico no?".

"Come diceva il titolo di quel famoso libro di racconti poi diventato film: a volte ritornano. Stephen King, che l’aveva scritto, si riferiva ai fantasmi della paura. E a ben guardare anche qui i fantasmi (che ritornano) non mancano. In quanto alla paura, dipende dai punti di vista. C’è chi pensa che Andrea Agnelli che ritorna sia un’ottima notizia per il calcio italiano. E d’altronde lo dicevano già i latini: de gustibus non est disputandum. Sui gusti non si deve discutere. C’è a chi piace: che male c’è?".


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Lorenzo VallettaLorenzo Valletta
Classe 1997, è il rampollo più giovane della famiglia di AreaNapoli.it. Giornalista pubblicista iscritto all'ODG Campania, ha giocato a calcio a livello agonistico ed è tifosissimo del Napoli.

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