Ziliani: "Il Napoli rischiava di aver già vinto lo scudetto. Ma ci ha pensato il dio Eupalla..."
In un post su X il giornalista sportivo Paolo Ziliani ha fatto alcune riflessioni in vista della partenza del campionato.

Alla vigilia dell'inizio del campionato, Paolo Ziliani si è lasciato andare ad una lunga analisi sul suo profilo X: "Domani si parte. Il dio del calcio Eupalla che azzoppa Lukaku per ridare incertezza al campionato senza che Inter, Juventus, Milan e Roma nemmeno se ne accorgano".
"A pochi giorni dal via Conte perde l'uomo che un anno fa, dopo McTominay, fu più decisivo con i suoi 14 gol e 10 assist, ma la concorrenza invece di approfittarne per rinforzarsi e ridurre il gap dai campioni d'Italia continua a dormire della grossa: Furlani pensa a vendere, Comolli non sa che fare tra le macerie lasciate da Giuntoli e Marotta sembra il bell'addormentato nel bosco" ha aggiunto il giornalista sportivo de Il Fatto Quotidiano.
"Forzando un po’ il discorso si potrebbe dire che nel timore che il nuovo campionato cominciasse e finisse senza storia, con un copione già scritto, cioè il bis del Napoli dopo il trionfo della stagione scorsa, Eupalla, il dio del calcio cantato da Gianni Brera, a pochi giorni dal via aveva provveduto a rimescolare le carte nel tentativo di restituire un po’ più d’incertezza alla tenzone: e aveva scagliato i suoi fulmini sul gladiatore Lukaku, il Maciste del Napoli, la pietra su cui Sant’Antonio da Lecce aveva edificato la sua chiesa all’ombra del Vesuvio vincendo anche grazie a lui (14 gol e 10 assist nell’ultimo campionato: il giocatore più decisivo di tutta la Serie A) il suo primo scudetto italiano vista mare. Senza Lukaku per metà stagione e col suo vice, il neo acquisto Lucca ex Udinese, promosso in fretta e furia a bomber titolare forzandone di molto i tempi d’inserimento (magari in attesa di reperire sul mercato un’occasione last minute), la scontatezza del pronostico, quello che vedeva il Napoli campione per il secondo anno consecutivo - e 3 scudetti vinti negli ultimi 4 anni -, veniva improvvisamente meno; eppure..." ha concluso Ziliani.






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