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Ziliani: "I misteri del calcio italiano: quello che hanno fatto a Thiago Motta non ha senso"

Paolo Ziliani, giornalista, ha parlato di Thiago Motta, al centro delle accuse per gli insuccessi della Juventus, tramite i suoi canali social.


Lorenzo VallettaLorenzo VallettaGiornalista

12/03/2025 14:23 - Altre notizie
Ziliani: I misteri del calcio italiano: quello che hanno fatto a Thiago Motta non ha senso

La sonora sconfitta contro l'Atalanta, in casa all'Allianz per 4-0, ha fatto precipitare la Juventus nel baratro. Tanto è vero che si sta riflettendo sull'esonero di Thiago Motta, addirittura prima della fine della stagione. Paolo Ziliani, tramite i suoi canali social ha parlato proprio del tecnico itali-brasiliano


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Ecco le sue parole: "Non so voi, ma io leggendo la prima pagina della Gazzetta di ieri dedicata ai guai di casa Juventus sono rimasto - come dire - un po’ perplesso. Sotto un occhiello che in modo incontestabile diceva: 'Juve fuori da tutto, tecnico in bilico', e sotto un titolone che urlava: 'Motta, quanto hai perso', nel sottotitolo, a motivazione di tutto ciò, si leggeva: 'Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico: flop da 134 milioni. Il caso Vlahovic. E il quarto posto non può bastare'. E anche qui: niente da dire.


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"Solo che non capivo perché - prosegue Ziliani - invece della foto di Thiago Motta, la Gazzetta non avesse pubblicato il faccione di Cristiano Giuntoli. L'uomo che concretamente ha trattato e concluso i contratti di Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico Gonzalez; l’uomo che è alla Juve da due anni e non è stato in grado di evitare che dopo Chiesa diventasse un caso anche Vlahovic, un mega investimento del club oggi completamente bruciato; l’uomo cui Elkann aveva consegnato, assieme alle chiavi del club, le tavole dei Dieci Comandamenti il primo dei quali recita: “Non avrai altro piazzamento all’infuori dei primi 4 posti".

"Domanda: siamo sicuri che i capi d’accusa che la Gazzetta ha imputato a Motta non andassero invece imputati al direttore generale Giuntoli? Premesso che un minimo di corresponsabilità tra i due sicuramente esiste (la sdolcinata narrazione dell’estate scorsa ci raccontava di un meraviglioso idillio tra dirigente e tecnico, praticamente due cuori e una capanna, tipo Ferragni & Fedez), è fuor di dubbio, come John Elkann fece sapere in un comunicato ufficiale emesso al tramonto dell’era Allegri/Agnelli - che all’ex direttore generale del Napoli era stata affidata in toto la guida del Nuovo Corso Juventus: e che lui, Giuntoli, almeno in campo sportivo avrebbe avuto l’ultima parola su tutto".

"E dunque, ricapitolando. Al fixing di oggi, mercoledì 12 marzo 2025, un primo fatto incontestabile è che la Juventus, quindi Giuntoli, ha completamente fallito i tre più importanti e costosi acquisti che avrebbero dovuto rendere la squadra competitiva ai massimi livelli facendole fare il salto di qualità da tutti atteso dopo i tre anni di vacche magre firmati Max Allegri. Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico Gonzalez sono stati, anzi sono, tre fallimenti: ma non si capisce perché a rendere conto di questo immane flop venga chiamato oggi l’allenatore Motta e non il dirigente Giuntoli. Che come minimo ha la colpa di avere avallato le richieste dell’allenatore, ammesso e non concesso che sia stato Motta a spingere per avere i tre giocatori in organico (almeno sul conto di uno, Douglas Luiz, lo escluderei al 100 per 100)".

"Delle due l’una: o Giuntoli pensava, in sintonia con Motta, di andare ad acquistare tre campioni, e allora dovrebbe assumersi le sue responsabilità e scusarsi di aver fatto arrivare alla Juve tre bidoni; oppure sapeva che Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico Gonzalez non erano niente di speciale e allora avrebbe dovuto dire a Motta, ammesso che fosse Motta a spingere per averli, che lui 150 milioni per acquistare tre giocatori normali non li avrebbe mai spesi. Anche perché i soldi non erano suoi, erano della proprietà. E sia chiaro: nel calcio ci sta di sbagliare una scelta (anche se tre su tre forse no)".

Poi un passaggio sugli scorsi mercati bianconeri evidenziando il caso dello "strapagato De Ligt, che essendo giovane e avendo fatto ottime cose all’Ajax venne ceduto al Bayern a ottime condizioni. Ebbene, tutto questo con Koopmeiners (pagato 60 milioni), Douglas Luiz (50) e Nico Gonzalez (40), tutti giocatori che oggi hanno 27 anni, non potrà mai accadere. E se Giuntoli, come già si dice, proverà a disfarsi di qualcuno di loro andando in cerca di un amatore fin dal giugno prossimo, dovrà scordarsi le cifre alle quali li acquistò. Considerati gli alti ingaggi che la Juventus corrisponde loro, anche venderli a un terzo del loro prezzo d’acquisto sarà complicato".

"Ma non è finita. Perché oltre a ritrovarsi in organico tre giocatori acquistati per campioni e che campioni non sono (tutti costosissimi a livello d’ingaggio) e avere letteralmente bruciato per loro 150 milioni che mai frutteranno o rientreranno, Giuntoli dovrà in estate procedere all’acquisto di un nuovo centravanti. E sapete perché? Per il totale fallimento della sua gestione del caso-Vlahovic, il bomber 25enne comprato da Agnelli a 22 anni dalla Fiorentina per 91,6 milioni e finito fuori dal progetto-Juve, esattamente come Chiesa svenduto l’estate scorsa al Liverpool per 12 milioni pagabili in quattro anni (avete letto bene: 12 milioni pagabili in quattro anni! La Juventus ha addirittura iscritto a bilancio per lui una minusvalenza)".

"A un anno dalla scadenza del contratto (30 giugno 2026), il cartellino di Vlahovic vale ormai poco più di zero; direi niente considerando che un eventuale acquirente dovrebbe corrispondergli il folle stipendio da 21 milioni lordi che Dusan percepisce oggi alla Juventus. E sia chiaro: l’acquisto di Vlahovic a cifre e stipendio insensati non è responsabilità di Giuntoli, che non c’era; ma avendo avuto il d.g. due anni di tempo per trovare una via d’intesa col giocatore senza riuscirci, polverizzando così dopo l’investimento fatto dal club su Chiesa (60 milioni) anche quello fatto su Vlahovic (90 milioni), è lui e solo lui l’uomo che dovrà rendere conto alla proprietà anche di questo sanguinoso flop finanziario".

"Un doppio capolavoro dunque: la Juventus vede sfumare un investimento da 90 milioni; e come se non bastasse si ritrova senza centravanti perché quello che gioca oggi al posto di Vlahovic, Kolo Muani, è arrivato in prestito secco dal PSG e non appartiene alla Juventus. Se Giuntoli volesse acquistarlo, dovrebbe mettere mano a non meno di 50-60 milioni; che in ogni caso bisognerà tirare fuori perché, anche se nessuno lo dice, la verità è che dopo aver venduto Kean alla Fiorentina per 18 milioni la Juventus non ha più un attaccante che sia uno. Milik (lo ricordate?) è in infermeria da un anno".

"E se vi venisse da pensare a Conceiçao, che tutto è tranne che un bomber, calma e gesso: come Kolo Muani anche lui è alla Juventus in prestito secco, il che significa che il 30 giugno saluterà la compagnia e farà ritorno in Portogallo. Per tenerlo, sempre che Giuntoli e il nuovo allenatore lo vogliano tenere, la clausola da pagare al Porto è di 30 milioni".

"E insomma, tornando a bomba: non so come la pensiate voi, ma non sarà che alla Gazzetta si sono confusi e in prima pagina, ieri, dopo aver ricordato il fallimento degli acquisti di Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico Gonzalez, l’assurdità del caso Vlahovic e l’incubo della possibile mancata qualificazione alla Champions, hanno messo in prima pagina la foto sbagliata? Per capirci: che c’entra Motta se la responsabilità di tutto questo appartiene a Giuntoli?".


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Lorenzo VallettaLorenzo Valletta
Classe 1997, è il rampollo più giovane della famiglia di AreaNapoli.it. Giornalista pubblicista iscritto all'ODG Campania, ha giocato a calcio a livello agonistico ed è tifosissimo del Napoli.

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