Nino D'Angelo commosso per il ragazzino di Latina: "Scusami se ti hanno dato il mio nome"
Gli investigatori hanno sentito la dirigente scolastica ed è stato disposto il sequestro di cellulare e dispositivi mobili di Paolo Mendico.

Paolo aveva solo 14 anni. Il ragazzino di Latina ha deciso di farla finita la mattina dell’11 settembre, poche ore prima dell’inizio dell’anno scolastico nel comune di Santi Cosma e Damiano. Sulla morte del giovannismo indaga anche la Procura di Cassino che ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.
Secondo quanto si apprende dai genitori e dal fratello, il ragazzino era vittima di bullismo a scuola: una condizione assurda che la famiglia ha dichiarato di aver denunciato più volte ai dirigenti del plesso e agli insegnanti. Gli investigatori hanno sentito la dirigente scolastica ed è stato disposto il sequestro di cellulare e dispositivi mobili del ragazzino. Sequestrati a quanto pare anche i telefoni di alcuni coetanei.
Alcuni - secondo quanto filtra in queste ore - per prendere in giro Paolo lo chiamava anche Nino D'Angelo. E sui social è arrivato il commosso post dell'artista partenopeo: "Come si fa, come si fa a trovare una ragione, una spiegazione a questa cosa… Io mi sento piccolo piccolo e non so trovarla. Qual è potuta essere la solitudine che ha confuso i pensieri di questo ragazzino di nome Paolo, fino a portarlo a fare un gesto simile. Dov’eravamo noi, tutti noi che oramai sappiamo sempre poco dei nostri figli, dov’eravamo e dov’erano le parole che avrebbero dovuto far capire agli amici di Paolo che certe cose non si possono dire, fanno troppo male, ma così male che possono uccidere un ragazzino della loro stessa età… Perdonaci Paolo se non abbiamo saputo aiutarti e scusami se ti hanno dato il mio nome".






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