Spagna-Italia, probabili formazioni e letture tattiche. Gli azzurri si qualificano se...
Spagna-Italia è il big match di giornata. Probabili formazioni, tattica, statistiche della gara valida per Euro 2024.

Oltre a Francia e Inghilterra tra le principali favorite per la vittoria finale ad Euro 2024 c’è anche la Spagna. Le Furie Rosse hanno vinto il trofeo tre volte, record condiviso con la Germania, Nazionale che in questa edizione fa gli onori di casa. L'ultimo sussulto degli iberici risale all'Europeo del 2012 quando in finale superarono proprio l'Italia con un roboante 4-0; nelle kermesse successive sono maturate due eliminazioni, una agli ottavi nel 2016, e una in semifinale nel 2020, entrambe contro gli azzurri. Il giornale sportivo spagnolo Marca dopo la vittoria per 3-0 della Spagna contro la Croazia, ha titolato "La Nueva España" (La Nuova Spagna) che esaltava le virtù della squadra di Luis de la Fuente rispetto alle annate passate più misurate. L'Italia dal suo conto ha mostrato le sue qualità combattive vincendo dopo aver subito gol dopo 23 secondi dalla gara d'esordio contro l'Albania. Spalletti con coraggio carica l'ambiente di fiducia nelle potenzialità dei suoi ragazzi.
L'ITALIA SI QUALIFICA SE... Con una vittoria contro la Spagna, Donnarumma e compagni sarebbero subito qualificati agli ottavi di finale e avrebbero la certezza di chiudere al primo posto del girone grazie agli scontri diretti. Da prima, l'Italia affronterebbe agli ottavi una delle migliori terze (del Gruppo A, D, E o F). Da seconda, invece, troverebbe la seconda del Gruppo A, molto probabilmente la Svizzera. Con un pareggio invece il pass per gli ottavi non sarebbe aritmetico, ma l'unica certezza sarebbe nella non eliminazione azzurra; infatti nella peggiore delle ipotesi gli azzurri chiuderebbero al terzo posto (ricordiamo che si qualificano agli ottavi le prime due Nazionali di ogni raggruppamento più le quattro migliori terze ). Insomma, con un pareggio contro la Spagna all'Italia nell'ultima giornata contro la Croazia basterà non perdere per chiudere al secondo posto del Gruppo B. Infine in caso di sconfitta contro la Spagna la nostra Nazionale sarebbe certa di aver perso il primato del girone e l'ultima sfida contro i croati diventerebbe una sorta di «spareggio» per continuare a restare in Germania.
COME SE LA GIOCA LA SPAGNA DI LUIS DE LA FUENTE. Prima vera competizione ufficiale per il Ct delle Furie Rosse Luis de la Fuente che dal 2022 ha preso il posto di Luis Enrique. Il nuovo commissario tecnico ha già messo in bacheca la Nations League con la Nazionale maggiore, trionfando in finale contro la Croazia, degno prologo della vittoria di qualche giorno fa nella gara di inaugurazione del girone. Dopo una carriera da calciatore spesa in patria con le maglie di Athletic Bilbao, Siviglia e Alaves, il percorso da allenatore è iniziato nel 2005 con le giovanili del Bilbao, poi la promozione in prima squadra, una breve parentesi all'Alaves e la gavetta in Nazionale con cui ha trionfato all'Europeo Under 19 nel 2015 e ai Giochi del Mediterraneo nel 2018 con l'Under 18. Alla guida dell'Under 21 ha vinto gli Europei nel 2019 e la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020, 2° alle spalle del Brasile. La Spagna probabilmente non è nella top 3 delle favorite per vincere l'Europeo, ma l'unità della squadra può essere una delle chiavi per sorprendere e non ripetere la delusione della Coppa del Mondo. Oltretutto si respira un'atmosfera serena intorno alle Furie Rosse, lo percepiscono gli addetti ai lavori dall'esterno, ma soprattutto i calciatori che hanno confermato a più riprese come questa calma e tranquillità olimpica possano compattare il gruppo e aiutarlo a disputare un grande Europeo. Il merito di tutto ciò va anche all'allenatore, de la Fuente. Perché se è vero che non è più la Spagna di Casillas, Xavi, Iniesta, Sergio Ramos, Busquets che nel quadriennio 2008-2012 conquistò due Europei e un Campionato del Mondo, è altrettanto vero che tecnica e qualità sono due caratteristiche che ad oggi non difettano alla selezione iberica.
In Spagna sulla bocca dei tifosi c'è solo un nome, quello di Lamine Yamal giovane stellina del Barcellona, ma non bisogna dimenticare Rodri e Carvajal, che ha appena vinto la sua sesta Champions League, e Pedri, tornato a disposizione del Ct dopo una stagione falcidiata dall'infortunio al retto femorale della coscia destra che lo ha costretto a saltare la maggior parte degli impegni col Barcellona. Il girone in cui si è trovata la Spagna è un raggruppamento che in passato si è dimostrato molto favorevole alle Furie Rosse. L'ultima volta che infatti hanno affrontato Italia e Croazia nella fase a gironi, la Spagna si è poi laureata Campione d'Europa ad Euro 2012. Luis de la Fuente ha iniziato le qualificazioni con addosso il peso del deludente Mondiale in Qatar ed è stata subito sconfitta in trasferta dalla Scozia. Prima però che le polemiche travolgessero il nuovo CT, subentrato dopo l’uscita di scena di Luis Enrique, è arrivata provvidenziale la vittoria nella Nations League battendo proprio Italia e Croazia. Quello di De La Fuente è stato un lavoro certosino nel portare la stampa dalla sua parte. Mentre infatti Luis Enrique aveva tagliato i ponti e preferito usare canali diretti per parlare con i tifosi tramite i social e Twitch, il nuovo CT basco ha deciso di invertire rotta facendo subito il giro delle varie testate e radio nazionali per concedere interviste. Si è presentato come un allenatore meno dogmatico e in antitesi come personaggio a Luis Enrique. Pur essendo uno degli uomini dell’ex presidente della federazione spagnola, Luis Rubiales, costretto a dimettersi per il bacio non consensuale a Jenni Hermoso durante i festeggiamenti per il mondiale vinto dalla Spagna femminile, De la Fuente è riuscito a portare dalla propria parte i tifosi spagnoli.
Il girone di qualificazione non era complicatissimo, con Scozia e Norvegia distanti contendenti alla qualificazione, ma è stato comunque superato brillantemente. Dopo la Nations League, la Spagna ha vinto le successive sei partite di qualificazione all’Europeo, passando il girone al primo posto con una differenza reti di +20. A seguito di questo brillante portato ad allenare la nazionale Under 18, Under 19, Under 21 e Olimpica, conosce a menadito tutti i giocatori spagnoli usciti negli ultimi anni. Da questo punto di vista, la sua mano si è vista soprattutto nel continuare col ricambio generazionale già iniziato da Luis Enrique e dare subito fiducia agli altri giovani giocatori usciti nell’ultimo anno come lo stesso Yamal. De la Fuente dimostrando grande intelligenza non ha messo totalmente in discussione l’architettura tattica ereditata dal suo predecessore, ma ne ha smussato le parti più estreme: nella sua Spagna ad esempio in campo c’è sempre una prima punta (e non più un falso nove), due ali pure e a Rodri viene chiesto di rimanere più stabilmente a schermare la difesa. Una squadra più normalizzata quindi, meno fluida che non vuole essere un club all’avanguardia tattica come la versione ereditata, perché gli basta perseguire il mantra del possesso palla e la riconquista immediata del pallone per disorientare l’avversario. Il motore della squadra è ancora il triangolo di centrocampo con Rodri che è la stella e Pedri degnissimo compagno di reparto. L’infortunio che ha tenuto Gavi fuori dall’Europeo è una brutta notizia per il CT: il centrocampista era infatti il giocatore chiave del sistema, ma Fabian Ruiz e in alternativa Mikel Merino, Alex Baena e Dani Olmo con caratteristiche diverse, hanno dimostrato di poter supplire in maniera più che degna all'assenza del talentino blaugrana. Sicuro del posto Morata capitano della Spagna e per de la Fuente centravanti titolare. Per accompagnarlo l’opzione preferita è Lamine Yamal a destra, mentre a sinistra invece si cambia a seconda dell’avversario: se vuole un’ala pura gioca il basco Nico Williams; se preferisce più una seconda punta gioca l’altro basco Mikel Oyarzabal; se ancora preferisce un rifinitore opta per il catalano Dani Olmo. Tra i centrali difensivi sicuro di un posto Robin Le Normand della Real Sociedad, francese la cui naturalizzazione è stata fortemente voluta da de la Fuente. Esperto, forte fisicamente e sicuro col pallone, è diventato la colonna portante della difesa. Al suo fianco l’altro titolare sarà Nacho. Come terzino destro l’immortale Dani Carvajal sarà il titolare e l’eterno Jesus Navas ( 38 anni ) la sua riserva. Un ruolo dove c’è un ballottaggio è quello di terzino sinistro, dove sia il Gayà che Balde sono fuori dalla competizione per infortunio. De la Fuente ha optato per Grimaldo e Cucurella e, avendo provato prima uno e poi l’altro, non è ancora chiaro chi sarà alla fine il titolare. Grimaldo viene da una stagione scintillante al Leverkusen e sembra difficile poterlo escludere, ma come già all'esordio contro la Croazia, Cucurella dovrebbe partire dall' inizio titolare.
In campo la Spagna non gioca molto diversamente dal passato, con una manovra fluida e scambi di posizioni tipici anche di Luis Enrique che sono rimasti, anche se meno accentuati. Durante la costruzione della manovra la Spagna abbassa Rodri vicino ai centrali, mentre i due terzini salgono per formare il fronte offensivo, con le due ali che a quel punto entrano nei mezzi spazi. Alternativamente, può mantenere Rodri davanti ai due centrali, con un centrocampista sempre al suo fianco e uno che si alza. In questo caso un terzino rimane più bloccato, mentre l’altro attacca la profondità in modo asimmetrico. Un pattern di gioco che la Spagna usa spesso per arrivare alla conclusione è il cambio di gioco di Rodri verso destra per Yamal, con quest'ultimo che entra dentro al campo in conduzione e poi crossa per Morata o per l’inserimento in area della mezzala. D’altra parte il talento di Lamine Yamal, insieme alla sua connessione con Nico Williams, è una delle principali speranze della Spagna in questo torneo. I due in Nazionale sono diventati amici e in ritiro sono inseparabili. Il ragazzo prodigio del Barcellona è tecnico, elegante, più rifinitore e associativo rispetto al compagno. Il ventunenne dell’Athletic Club, stile di gioco elettrico e tagliente, ha un primo passo bruciante, è più veloce del compagno e più incisivo negli smarcamenti e in area di rigore. Eppure qualche limite questa squadra lo ha palesato. Per esempio pur creando molto fatica a finalizzare. Morata è il miglior marcatore spagnolo con 21 reti stagionali, ma viene da un momento di appannamento, in cui ha segnato solo 2 gol nelle ultime 16 partite giocate con l’Atletico. La sua riserva, Joselu, ha chiuso la sua stagione col Real Madrid con un ottimo bottino di 17 gol, ma a sua volta ha segnato la maggior parte dei suoi gol nella prima metà della stagione e in generale per limiti tecnici sembra più adatto al ruolo da subentrato. Visti i limiti dei suoi attaccanti, la Spagna deve compensare con gli inserimenti dei centrocampisti, una risorsa importante ma anche una fonte di fragilità, esponendosi ai contropiede avversari in inferiorità numerica quando perde il pallone. Un difetto che può essere letale in un torneo breve come un Europeo.
SPAGNA (1-4-3-3): Unai Simon; Carvajal, Le Normand, Nacho, Cucurella; Fabian Ruiz, Rodri, Pedro; Yamal, Morata, N.Williams. All. De la Fuente.
COME SE LA GIOCA L'ITALIA DI SPALLETTI. La Nazionale di Spalletti ha mostrato con piacevole sorpresa dei meccanismi moderni e per certi versi inattesi. Fatta la giusta tara dell'avversario, che comunque ha messo alle corde la Croazia in una gara terminata in parità ma che di fatto era aperta a qualsiasi risultato, gli azzurri hanno messo sul campo codifiche e pattern da calcio avanzato. Spalletti ha evidentemente inteso fare affidamento sulla notevole qualità che si ritrova negli uomini del reparto difensivo dove Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori e Dimarco godono di cifra tecnica e capacità associativa di notevole livello. Di fatto con una classica morfologia asimmetrica Spalletti lascia in possesso palla una impostazione da dietro a 3 con Di Lorenzo che entra dentro il mezzo spazio, Bastoni centrale e Calafiori nel mezzo spazio mancino, libero di impostare o di condurre palla creando superiorità numerica e fattore-sorpresa in zona trequarti. Il disegno tattico viene completato dalla posizione in massima ampiezza da ala sinistra di Dimarco, già avvezzo a tale codifica nella sua squadra di club. A destra Chiesa si dispone molto largo, mentre Frattesi, Pellegrini e Barella con meccanismi non ancora perfettamente sincronizzati, si alternano ruotando nelle varie posizioni in maniera molto fluida. Jorginho funge da equilibratore mentre l'unica punte Scamacca ancora va a corrente alternata ma ha mostrato a sprazzi ottime capacità di sponda per gli inserimenti dei suoi trequartisti. Sembrerebbe che l'undici titolare che ha ben figurato con l'Albania possa essere confermato, ma non escludiamo la possibilità che Spalletti possa inserire in luogo di Frattesi più propenso agli inserimenti e meno alla copertura preventiva, un elemento di maggiore interdizione e disciplina tattica come Cristante, per sfruttare le sue abilità in chiave di marcatura preventiva visto che la nuova Spagna quando rientra in possesso palla, ama cercare più velocemente la verticalizzazione rispetto ai canoni di Luis Enrique.
ITALIA (1-4-2-3-1): Donnarumma; Di Lorenzo, Calafiori, Bastoni e Dimarco; Jorginho, Barella; Chiesa, Frattesi, Pellegrini; Scamacca. All, Spalletti.






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